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Papa Francesco in volo verso la Mongolia. Fa parte della sua missione incoraggiare le piccole minoranze e approfondire il dialogo con le altre fedi


FARO DI ROMA

A quasi un anno di distanza dal suo viaggio apostolico in Kazakhstan – dove aveva partecipato al Congresso dei leader delle religioni mondiali e tradizionali e aveva fatto risuonare ancora una volta l’appello alla pace e al dialogo tra le nazioni – Papa Francesco è partito per la Mongolia dove anche presiederà un evento ecumenico e interreligioso nell’Hun Theatre cui prenderanno parte tutti i gruppi religiosi nonché osservatori del governo ed esponenti del mondo universitario.

Nel corso dei saluti rivolti agli operatori dell’informazione a bordo dell’aereo, Francesco in serata ha parlato del Paese asiatico evidenziandone la cultura “silenziosa”. “La Mongolia si capisce con i sensi”, ha detto, consigliando un po’ di musica di Borodin, “capace di esprimere cosa significa questa lunghezza e grandezza della Mongolia”. E commentando, in una risposta al giornalista dell’Ansa, l’incidente mortale sul lavoro avvenuto nel torinese, ha detto i lavoratori sono sacri.
Poi stimolato da un commento di uno degli inviati ha preso spunto dalla scarsa densità della popolazione nel vasto territorio della nazione osservando che “andare in Mongolia è andare presso un popolo piccolo in una terra grande. La Mongolia sembra non finire e gli abitanti sono pochi, un popolo piccolo (poco numeroso) di grande cultura. Credo che ci farà bene capire questo silenzio, così lungo, così grande. Ci aiuterà a capire cosa significa ma non intellettualmente, capirlo con i sensi”

“Mi permetto di dire – ha quindi aggiunto – che farà bene forse ascoltare un po’ la musica di Borodin, che è stata capace di esprimere cosa significa questa lunghezza e grandezza della Mongolia”.

La giornalista Eva Fernandez di Radio Cope ha fatto vedere al Papa una borraccia di un militare ucraino, trafitta dai proiettili in guerra. ›
Durante il giro dei saluti ai giornalisti in volo con il Papa, gli viene mostrata una borraccia: appartiene a un militare ucraino che si è salvato da una esplosione. Ha portato questo oggetto in una chiesa di Leopoli per ringraziare di essersi salvato. È stata la giornalista Eva Fernandez, di Radio Cope, a raccontare questa storia. Ne è venuta in possesso temporaneo perché la facesse vedere al Papa. Questo oggetto, con i segni della guerra scolpiti, sarà comunque riportato nella chiesa con la benedizione che oggi Francesco ha voluto dare.

Nel corso dello scambio di saluti, inoltre, Francesco ha anche risposto alla domanda, posta dal giornalista dell’Ansa Fausto Gasparroni, relativa all’incidente avvenuto poco dopo la mezzanotte di oggi a Brandizzo, nel Torinese, dove cinque operai sono morti travolti da un treno. Il Papa ha detto che questi incidenti sono sempre una mancanza di cura. “I lavoratori sono sacri”, ha affermato

Una visita “per sperare insieme”, che inizierà con l’arrivo nella capitale mongola Ulaanbaatar (previsto alle 4 del primo settembre, ora italiana, alle 10 ora locale).
Si tratta del 43.mo Viaggio apostolico di Papa Francesco per Ulaanbataar, capitale della Mongolia, lontana settemila chilometri da Roma, un’altra ‘periferia’ del mondo, dove lo attende una piccola ma fervente comunità cattolica che qui vive, circa 1.500 fedeli. Francesco vi giunge sorvolando Italia, Croazia, Bosnia Erzegovina, Serbia/Montenegro, Bulgaria, Turchia, Georgia, Azerbaijan, Kazakistan, Cina. L’arrivo in Mongolia è previsto in Italia sarà piena notte (fuso orario di 6 ore). Oltre al seguito papale, quasi settanta giornalisti accompagnano il Papa.

In Asia, Francesco ha vistato Corea, Sri Lanka, Filippine, Myanmar, Bangladesh, Thailandia, Giappone e Kazakhstan. Un continente che è terra di missione e Il Pontefice visiterà, scrive, “la piccola ma vivace comunità cattolica”; agli italiani fa giungere il suo cordiale saluto, che accompagna “con auspici di fruttuoso impegno per il bene comune e con la preghiera a Dio affinché sostenga – si legge – quanti operano con iniziative di solidarietà”.

Come ha scritto lui stesso in un messaggio a Mattarella e all’Italia, sino alte le sue aspettative per questo “storico” viaggio, che considera “un grande contributo al mantenimento della pace e della stabilità nella nostra regione e nel mondo”. Proprio in Kazakhstan Francesco aveva detto che c’è una grazia nell’essere come Chiesa un piccolo gregge. “In Mongolia – sottolinea Vatican News – il gregge è numericamente poco consistente ma in questa marginalità e apparente irrilevanza c’è una preziosità e un peso specifico che il Papa vuole mettere in risalto con questa visita”.

FONTE: https://www.farodiroma.it/francesco-in-volo-verso-la-mongolia-fa-parte-della-sua-missione-incoraggiare-le-piccole-minoranze-e-approfondire-dialogo-con-le-altre-fedi-s-c/



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