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Libri Come, la Festa del Libro e della Lettura

Libri Come, la Festa del Libro e della Lettura
Fermata Spettacolo

Dal 22 al 24 marzo si è svolta presso l’Auditorium Parco della Musica la quindicesima edizione di “Libri Come, Festa del Libro e della Lettura“, con una straordinaria partecipazione di pubblico agli eventi ed incontri, che hanno dato la giusta chiave di lettura di un’epoca, confermando che i libri hanno la capacità di raccontare, attraverso le parole, il tempo in cui siamo immersi e ci servono per “leggere” l’Umano in tutte le sue sfumature.

Il fil rouge di questa quindicesima edizione è stato appunto “Umanità”, una parola semplice ma allo stesso tempo potente e contraddittoria, eppure necessaria per capire cosa significa essere umani e per esplorare il rapporto tra l’uomo e la natura, ma anche con ciò che l’uomo ha creato, quindi con l’intelligenza artificiale, le macchine e tutto ciò che queste cose comportano. Umanità vuol dire anche interessarsi di ciò che accade nel mondo e che determina l’essere umano attuale, come le guerre, il narcotraffico, lo sfruttamento delle persone, la violenza sulle donne e, naturalmente, tutti i tentativi che si fanno affinché questo non accada.

È proprio intorno a questi temi che Michele De MieriRosa Polacco e Marino Sinibaldi, curatori di “Libri Come”, hanno definito il calendario di questa edizione e dei suoi circa cento incontri, sotto forma di lezioni, dialoghi, tavole rotonde, reading, spettacoli, mostre. Anche quest’anno l’inaugurazione è stata doppia: una la mattina di venerdì 22 in otto scuole superiori della città, dove otto scrittori e scrittrici (Caterina Bonvicini, Laura Buffoni, Annalisa Camilli e Giulia Caminito, Mauro Covacich, Piero Dorfles, Paolo Pecere, Romana Petri, Licia Troisi), hanno presentato i loro libri incontrando insegnanti e studenti; poi dal pomeriggio di venerdì si è continuato nelle sale dell’Auditorium con gli incontri che sono proseguiti fino a domenica sera.

Le lezioni sono state la parte portante della proposta che caratterizza da sempre il programma di “Libri Come”. Tra i nomi chiamati in cattedra: Massimo Recalcati, Roberto Saviano, Paolo Benanti, Elena Stancanelli e Paolo Nori. E poi tantissimi dialoghi intorno al tema del festival e su alcuni importanti libri in uscita: Zerocalcare con Jacopo ZanchiniChiara Valerio con Serena DandiniGianrico Carofiglio con Francesca SchianchiLea Melandri con Chiara Valerio, Roberto Vecchioni con Giorgio Zanchini, solo per citarne alcuni.

Molti ed importanti gli autori internazionali: Asmaa Alghoul, Julian Barnes, Elif Batuman, Boris Belenkin, Àngeles Caso, David Grossman, Raphael Krafft, Etgar Keret, Andrej Kurkov, Bjorn Larsson, Ottessa Moshfegh, Selim Nassib, Sofi Oksanen, Tamar Weiss-Gabbay.

Gli spazi dell’Auditorium hanno ospitato anche alcune mostre: “Gli scarabocchi”, mostra di fumetti che esponeva il lavoro di Maicol&Mirco; “L’Umanità per immagini” a cura di Ansa, “Buongiorno Hospice”, un audio documentario sul “fine vita” di Germano Scurti e, infine, in AuditoriumArte “SantuarioMobile” di Franco Biagioni a cura di Simonetta Bellotti.

Tanti i dialoghi sul tema del festival e su alcuni importanti libri in uscita, tra i numerosi incontri della fiera alcuni meritano una menzione: Chiara Valerio, una tra le scrittrici più eclettiche e coinvolgenti del panorama letterario italiano, che ha presentato “Chi dice e chi tace”, un ritratto di donne in costante mutazione, un’indagine tra silenzi e dicerie di provincia. Massimo Recalcati con la nuova edizione di “Elogio dell’inconscio. Come fare amicizia con il proprio peggio”, in cui difende la psicanalisi e dimostra quanto in un’epoca sempre più votata alla robotizzazione della vita, elogiare l’inconscio sia un vero e proprio atto di resistenza.  Secondo la sua radicale lettura, l’inconscio è il luogo in cui il desiderio del soggetto si manifesta nella sua irriducibile singolarità, ritagliando costantemente uno spazio creativo, eccentrico, anomalo che nessuna pianificazione educativa può addomesticare.

Roberto Vecchioni ha presentato il suo ultimo romanzo, “Tra il silenzio e il tuono”, sicuramente il suo libro più intimo e struggente, nel quale attraverso le lettere un ragazzo che cresce racconta a un fantomatico e misterioso nonno alcuni degli episodi più significativi della sua vita. Emanuele Trevi con il suo libro più personale: “La casa del mago”, un romanzo commovente e ironico, una discesa negli inferi e nella psicosi, una scala che avvicina i vivi e i morti, i savi e i pazzi. Perché ogni vita nasconde una luce, se la si sa stanare, e i gesti e le parole più semplici rimandano alla trama sottile dell’essere, se li si sa ascoltare, se si sa lasciarli accadere. Daria Bignardi, con “Ogni prigione è un’isola”, in cui racconta il suo viaggio nell’isolamento e nelle prigioni, anche interiori, con la voce unica con cui da sempre riesce a trasportarci al centro delle esperienze, partendo da sé, mettendosi in gioco.
David Grossman, da sempre convinto sostenitore di una coesistenza tra Israele e Palestina, ha presentato “La pace è l’unica strada” in cui continua a professare la speranza per un futuro di pace, in cui tutti possano sentirsi protetti e rappresentati equamente, “e coltivare la storia e le tradizioni della propria comunità senza cancellare quelle degli altri”.

Zerocalcare che in questi anni ha dedicato il suo lavoro e i suoi libri a diverse pagine importanti e poco conosciute del nostro tempo, come la lotta del popolo curdo o la comunità Ezida di Shengal, fino all’attuale vicenda di Ilaria Salis, è tornato a “Libri come” per un incontro su come si racconta l’Umanità.

Numerosi sono stati gli eventi a cui hanno partecipato vari personalità di spicco, come Emma Bonino, Annalisa Camilli, Lea Melandri, Corrado Augias, Sigfrido Ranucci, Marcello Veneziani, Massimo Giannini, Antonello Caporale, Salvatore Merlo, Edoardo Camurri, Christian Rocca, Giorgio Zanchini e molti altri. All’evento finale, “Come restare umani in tempo di guerra?”,  dedicato ai due fronti dove si combatte in questi mesi, hanno preso parte parte Andrej Kurkov, Etgar Keret e Francesca Mannocchi, insieme a Marino Sinibaldi

Nel corso della manifestazione sono stati ovviamente affrontati temi di scottante attualità, come la situazione israelo-palestinese, in particolare dopo l’attacco del 7 ottobre da parte di Hamas e della reazione di Israele, ed il conflitto tra Russia e Ucraina e la vicenda di Navalny. Ma in questo variegato contesto Libri Come ha dato spazio anche alla presentazione del libro che Gino Cecchettin ha dedicato alla figlia, “Cara Giulia. Quello che ho imparato  da mia figlia”, un appello potente alle famiglie, alle scuole e alle istituzioni, la cui pubblicazione è parte di un progetto più ampio a sostegno delle vittime di violenza di genere.

Molto interessante anche lo spazio monografico dedicato all’opera di Franz Kafka, di cui quest’anno ricorre il centenario della morte, con “Serata Kafka” divisa in tre momenti che ha visto alternarsi il germanista Luca Crescenzi, Mauro Covacich, accompagnato dalla musica composta da Francesco Antonioni, e il finale teatrale de “Il Circo Kafka (dal Processo)” con Roberto Abbiati per la regia di Claudio Morganti.

Questa edizione è stato sicuramente un momento di confronto importante con punti di vista ed opinioni diverse, con molto giornalismo di inchiesta, ma anche con tanti scrittori che partendo dalla realtà o da se stessi hanno sempre esplorato l’umano in tutte le sue sfaccettature.

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