Ultimo si conferma Principe Incontrastato Degli stadi
Fermata Spettacolo

Con oltre 300.000 biglietti venduti (per l’esattezza 342.532!) Ultimo ha rinnovato alla grande l’appuntamento con il suo pubblico nelle sei date del tour “La favola continua”: Lignano Sabbiadoro il 1 luglio allo stadio Teghil, Roma il 7, 8  e 10 allo Stadio Olimpico ed a Milano il 17 e 18 allo Stadio San Siro. Sicuramente un’estate live di cui detiene lo scettro assoluto in biglietteria, ma la cosa più strabiliante è che ha già annunciato anche le tappe del tour Stadi 2024, che lo vedranno protagonista a Napoli (8 giugno, prima data ufficiale, allo stadio Diego Armando Maradona) e poi a Roma, Torino, Messina e Padova, polverizzando ogni record delle prevendite, basti pensare che per la tappa romana i biglietti sono già quasi esauriti…

Sono state sei notti magiche per Ultimo e per i suoi fan, notti di musica e forti emozioni, su un palco davvero imponente, con tecnologie (oltre 600 mq di ledwall) e suggestioni a dominare le retrovie, esaltando i contenuti visual e le riprese live che miscelavano e sovrapponevano le immagini di Ultimo a quelle della band e del pubblico, in un coinvolgente intreccio tra palco e spettatori, per uno show spettacolare che ha anche riservato sorprese, come la presenza nella prima tappa romana di Antonello Venditti per una magica “Notte prima degli esami” al pianoforte oppure il regalo dell’anteprima di “Paura mai”, canzone praticamente nata nei camerini dell’Olimpico, e l’inaspettato annuncio a Milano del nuovo tour.

Ma sono stati soprattutto concerti che hanno coinvolto i fan, perché tra loro ed Ultimo c’è un’intesa perfetta, con uno scambio di parole e canto che suona sempre come un immenso abbraccio. Sul palco il 27enne cantautore, partito da San Basilio alla conquista del successo, ha celebrato e consacrato (è proprio il caso di dirlo) il rapporto con quel pubblico che, evidentemente, numeri alla mano, in questi quattro anni non ha mai smesso di seguirlo.

Lo si intuisce ancor prima che lo show cominci, ascoltando i cori che si alzano dal parterre e dagli spalti, con il nome di Ultimo urlato a gran voce… e poi il boato quando compare sul palco e si capisce che lì non ci sono spettatori occasionali. “Sono pazzo di te”, “Ovunque tu sia”, “Sabbia”, “Il ballo delle incertezze”, “Amati sempre”, “Ti va di stare bene” segnano un inizio intenso. E poi “Colpa delle favole”, “Sul finale”, “Quel filo che ci unisce”, “Tutto questo sei tu”, “Supereroi” fino ad “Alba”, “L’eleganza delle stelle”, “Solo”, “Rondini al guinzaglio”, suonate al piano sospeso a mezz’aria su una pedana che si alza al centro del palco, a “Vieni nel mio cuore” e “Ti dedico il silenzio”, “22 settembre” e così via.

Ultimo sfoggia un repertorio ormai solidissimo, con i brani degli ultimi due album, “Solo” e “Alba”, che vanno ad aggiungersi a quelli di “Pianeti”, “Peter Pan” e “Colpa delle favole”, testi in cui racconta sentimenti semplici, comuni, che hanno la sola ambizione di  voler aggregare in un’unica grande storia le storie individuali, magari rendendo epici anche quei “piccoli particolari” che canta lui stesso, perché le sue canzoni sanno come parlare al cuore delle persone, senza tanti giri e senza troppi preamboli. Sono tanti quelli che lo amano e in lui si rivedono e se da un lato bisogna riconoscergli che è un incredibile performer, dall’altro è innegabile che è un abile comunicatore generazionale.

Ultimo parla a tutti quelli assetati di appartenenze, a quelli che hanno voglia di credere in qualcosa, senza sapere bene cosa, a chi si fa domande senza riuscire a darsi delle risposte. Nelle due ore di concerto si vive una storia condivisa, come immersi in un romanzo corale. Guardandosi attorno si ha l’impressione che tutti si conoscano, come se il concerto fosse una specie di grande raduno, un ritrovo tra amici ed è raro vedere un’adesione così precisa tra chi sta sul palco e chi canta sotto o tutto intorno. E i fan non possono non sentirsi legati dai “racconti” di Ultimo, tutti cantati senza troppi filtri se non quello della sua voce.

Il suo non è un semplice nome d’arte, è più un’idea, una filosofia e Ultimo lo ribadisce anche alla fine, sulle note di “Sogni appesi”, la sua canzone-manifesto: “Da quando ero bambino, solo un obiettivo / dalla parte degli ultimi, per sentirmi primo”, urlerà, con tutta l’adrenalina che ha in corpo, facendosi immagine riflessa di chi gli sta davanti e intorno e del coro che si alza all’unisono.

Questa è la “favola” di Ultimo,  di un ragazzo come tanti nella musica ma che, al contrario di altri, non smette di conquistare coetanei, adulti e bambini e vuole essere d’ispirazione. Il suo è un successo palpabile e concreto, non montato ad arte: ha le sembianze dei volti entusiasti dei fan accalcati nel parterre che vengono inquadrati e trasmessi in tempo reale, sul maxischermo alle sue spalle, mentre cantano ogni verso delle sue canzoni che sembrano essere state pensate in funzione dei live, che raccontano una verità percepita come autentica, credibile e che creano legami che valgono molto di più di un mucchio di televoti o di pareti piene di dischi d’oro e di platino. Sta forse tutto qui, il motivo del suo incredibile successo, nel patto rispettoso, vicendevolmente e fortemente innamorato, tra lui ed il suo pubblico.

Pubblico a cui, proprio in questi giorni, ha fatto un regalo inaspettato: la compilation “Ultimo Live Stadi 2023” che contiene l’inedito “Paura mai” insieme ad altri cinque brani live dagli stadi (Alba, Nuvole in testa, Ti va di stare bene, Vivo per vivere, Sono pazzo di te) ed è disponibile su tutte le principali piattaforme.

Ultimo si Conferma Principe Incontrastato degli stadi
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