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Tour sulle tracce di Giuseppe Verdi tra Parma e Piacenza

Tour sulle tracce di Giuseppe Verdi tra Parma e Piacenza
Fermata Spettacolo

Nelle terre emiliane, tra Parma e Piacenza, nacque e visse l’indiscusso protagonista musicale e politico del Risorgimento italiano, il Maestro Giuseppe Verdi, che ci ha lasciato opere liriche di una potenza drammatica ed emotiva unica, ricche di arie e melodie memorabili.

Considerato dai contemporanei un eroe della cultura impegnato nella lotta per l’indipendenza nazionale, la sua intensa vita si snoda tra Roncole, il paese che gli dette i natali, Busseto, in provincia di Parma, dove si formò musicalmente grazie alla figura per lui di vitale importanza dell’illuminato Antonio Barezzi, mecenate, amico, infine suocero e secondo padre, la cui fede nella genialità del Maestro non vacillò mai.

Una vita travagliata, fatta di cocenti insuccessi, a partire dalla non ammissione al Conservatorio di Milano a 18 anni, e di eventi drammatici, come la perdita prima dei figli, a pochi mesi dalla nascita, quindi dell’amata moglie Margherita. Quindi l’arrivo nella sua vita della donna che sarà sua musa e compagna di vita, Giuseppina Strepponi, tra scandali e cocenti rifiuti da parte dei compaesani bussetani. Fino alla realizzazione di Villa Sant’Agata, il suo rifugio, un’oasi di pace, che rinvigorirà il suo grande legame con la terra, a tal punto da farsi riconoscere sul documento d’identità come attività lavorativa “possidente”.

Un tour nelle terre amata da Giuseppe Verdi, alla scoperta di luoghi dalla grande bellezza e fascino storico e artistico, tra aneddoti e lati caratteriali poco noti del grande Maestro, d’indole schietto, integerrimo e di rara onestà intellettuale, incapace di dimenticare i torti subiti, le cui “maledizioni” erano terribili e colpivano il segno. Patriota ardente, deputato nel primo parlamento dell’Italia unita, raggiunse una fama tale che negli ultimi giorni di vita a Milano, i milanesi cosparsero di paglia le strade intorno all’albergo in cui risiedeva, per attutire i suoni e non disturbare il suo riposo. La sua morte fu un evento di una tale solennità che una sterminata processione attraversò tutta Milano, accompagnando le sue spoglie sulle note del Va, pensiero, dal Nabucco, carico di sentimento patriottico e nazionale.

Un viaggio tra dimore, musei, teatri pensato per gli amanti dell’opera di Verdi, ma anche un’occasione per conoscere dal punto di vista culturale il territorio emiliano e la storia d’Italia.

Casa Natale di Verdi a Roncole

Casa natale di Giuseppe Verdi © fermataspettacolo.it

Il nostro tour parte dalle origini, ovvero dalla casa natale di Verdi, a Roncole di Busseto, a circa 35 km da Parma. Qui il 10 ottobre 1813 nascerà Giuseppe Verdi, da Carlo Verdi, oste e rivenditore di sale e generi alimentari, e Luigia Uttini, filatrice. In questi luoghi il giovane Giuseppe intraprese gli studi di pianoforte e organo, e mosse i primi passi nella composizione.

Seguendo un percorso multimediale, guidati da iPad posti nelle dieci stanze visitabili della casa, potrete scoprire le sale dell’osteria, dove venivano accolti i clienti, la rivendita del padre, i libri contabili, la ricostruzione della prima spinetta dove studiava il piccolo Giuseppe, la camera dove nacque, e aneddoti unici. Come la terribile maledizione lanciata dal giovane Verdi al parroco don Masini nella chiesa di Madonna dei Prati dopo esser stato ripreso con una pedata che lo aveva fatto ruzzolare ai piedi dell’altare: “Ch’at vena na saièta!” (Che tu venga fulminato). E così, la sera del 14 settembre 1828 l’invettiva andò a segno: un terribile temporale si abbatté sul paese ed un fulmine entrò nel Santuario uccidendo don Masini. La maledizione si era compiuta.

Per maggiori info http://www.casanataleverdi.it/

Casa Barezzi a Busseto

Museo Casa Barezzi © fermataspettacolo.it

Il nostro tour si sposta quindi a Busseto, nella Casa di Barezzi, di proprietà dell’omonimo mecenate Antonio, persona illuminata e dal cuore grande, commerciante di spezie e primo distillatore, facoltoso droghiere maniaco della musica, che diede ospitalità al giovane Verdi e gli permise di intraprendere gli studi a Milano.
In questa dimora Giuseppe suonò per la prima volta in pubblico all’interno del salone, dal gusto raffinato, sede della Società Filarmonica Bussetana, ancor oggi visitabile e allestito come all’epoca. Qui conobbe inoltre la sua futura sposa Margherita, figlia di Barezzi. Barezzi sostenne Verdi sempre, in ogni occasione, pagò i suoi studi a Milano, il suo abbonamento alla Scala, infine si impegnò a pagare una cauzione in caso di fiasco del Nabucco, decretandone così la fama e il successo. Padre spirituale, Verdi gli sarà riconoscente a vita.

All’interno del museo potrete scoprire tutta la ricca collezione di un melomane che ripercorre gli anni giovanili di Verdi, da sculture e mezzibusti raffiguranti il maestro, a lettere e documenti storici, partiture e cartoline autografe, ritratti in giovane età e quadri d’epoca fino a caricature in voga a Parigi. L’ultima sala è dedicata alla morte di Verdi, con foto d’epoca che mostrano un corteo di oltre 300.000 persone accorse per onorarlo.
Maggiori info http://www.museocasabarezzi.it/

Teatro Verdi

Teatro Verdi a Busseto © fermataspettacolo.it

Proseguendo in via Giuseppe Verdi, si raggiunge il magnifico monumento in bronzo dedicato a Giuseppe Verdi, opera dello scultore Luigi Secchi, inaugurato nel 1913. Dietro di lui, si erge la Rocca Pallavicino: l’ala destra della Rocca ospita il Teatro dedicato a Giuseppe Verdi, la nostra terza tappa.

Inaugurato il 15 agosto 1868 con Il Ballo in maschera e il Rigoletto, Verdi non vi mise mai piede, pur avendo acquistato ad una notevole somma (£. 10.000) il palco n.8 in second’ordine, in quanto adirato con i bussetani per non aver ben accolto la sua compagna Giuseppina Strepponi: durante la loro permanenza a Palazzo Orlandi, infatti, arrivarono addirittura a lanciare pietre contro la loro casa.

Così, per l’inaugurazione, si accontentarono di mettere in bella mostra sul palco il busto del maestro realizzato da Giovanni Dupré, che oggi fa bella mostra di sé in cima allo scalone da cui si accede. Il teatro si può visitare solo con una visita guidata della durata di circa un’ora, che vi permetterà di scoprire i suoi interni, di cartapesta in quanto più economici e fonoassorbenti, le decorazioni di Giuseppe Baisi e Alessandro Malpeli, i bellissimi affreschi del soffitto, raffiguranti la Commedia, la Tragedia, il Melodramma e il Dramma romantico, di Isacco Gioacchino Levi. Il Teatro, che era dotato fin dall’origine di ogni più funzionale struttura, è stato recentemente restaurato, messo a norma e riaperto; la sua capienza è di circa 300 persone.

Maggiori info: http://www.bussetolive.com/it/poi/teatro-giuseppe-verdi/

Villa Sant’Agata

Giardini di Villa Sant’Agata © fermataspettacolo.it

Dopo Busseto, l’ultima tappa del nostro tour si sposta in provincia di Piacenza, a Villanova d’Arda, per visitare la splendida Villa Sant’Agata, acquistata da Verdi nel 1848 con l’intento di destinarla ai suoi genitori. Tuttavia, in seguito alla morte della madre, venne abitata direttamente da lui e dalla compagna Giuseppina. Scelta per il silenzio e per sfuggire alle male lingue bussetane, che gridavano allo scandalo per la sua convivenza con la Strepponi, Verdi ha vissuto qui per oltre 50 anni. Circondata da 7 ettari di terreno, il parco della villa accoglie oltre 100 specie di alberi, importati da Verdi anche dall’estero, come il banano e il Ginkgo biloba. Nel percorso di visita si potranno scoprire gli arredi originali della casa, come voluto nel testamento da Verdi stesso, da quelli della camera da letto-studio di Verdi, dove dormiva e componeva, a quelli della camera da letto della compagna Giuseppina ed infine della stanza del Grandhotel di Milano in cui morì nel 1901, posizionati al piano terra per un veloce accesso al parco. All’esterno, la sabbia dal Po circonda la casa per attutire i rumori e non disturbare il maestro. La visita prosegue prima alla scoperta del luogo dove aveva fatto seppellire il suo maltese Lulù (“Alla memoria di un vero amico”), quindi dell’esotico ponte rosso sul lago artificiale che visto dall’alto assume la forma di chiave di violino, dove è possibile ammirare i cipressi calvi della Virginia (Stati Uniti) le cui radici esterne emergono per creare argini naturali. Infine il tour porta alla scoperta delle carrozze del maestro, da quelle più antiche fino alla Vittoria, la più piccola e moderna, con parafanghi e targa, vero antenato della macchina.

Purtroppo la villa è stata chiusa definitivamente lo scorso 31 ottobre, a causa di discussioni economiche da parte dei discendenti, e messa all’asta. Si spera che quanto prima possa prendersene cura direttamente il Ministero dei Beni culturali.

Tappa culinaria

Culatello e torta fritta © fermataspettacolo.it

Le terre di Verdi sono famose, oltre che per la storia e la cultura, per prodotti enogastronomici davvero unici. Assolutamente consigliata quindi una sosta per assaggiare il famoso culatello, un affettato pregiato, abbinato alla torta fritta. E per conoscere meglio i prodotti di questa ricca terra, potete visitare i Musei del Cibo, come quello del Parmigiano Reggiano, all’interno di un caseificio dove potrete assaggiare anche le varie stagionature, o ancora quello della Pasta e del Pomodoro, all’interno di uno storico cascinale circondato dal parco regionale fluviale del Taro. Maggiori info: https://www.museidelcibo.it/

Dove soggiornare

Il retro dell’Agriturismo Mascudiera © fermataspettacolo.it

Per visitare con tutta tranquillità musei, teatri e ville, sicuramente l’Agriturismo Mascudiera ricopre una posizione privilegiata, a pochi chilometri da ogni tappa del nostro viaggio. Una struttura green, dall’impronta ecosostenibile, che offre ai suoi ospiti una calda accoglienza, camere ed appartamenti moderni in un antico cascinale del 1700 ristrutturato avvalendosi di importanti elementi di innovazione tecnologica e seguendo i canoni dell’architettura sostenibile, con una ricca colazione all’insegna di prodotti scelti di prima qualità. Leggi l’approfondimento.

I nostri consigli

Museo di Renata Tebaldi © fermataspettacolo.it

Per gli amanti della lirica, tappa d’obbligo a Busseto è il Museo di Renata Tebaldi, ci cui quest’anno ricorre il centenario, all’interno del magnifico palazzo delle Scuderie di Villa Pallavicino. Qui potrete ammirare i suoi magnifici abiti e gioielli di scena, scoprire le lettere scritte in tenera età al padre e molti altri aneddoti legati alla “voce d’angelo” del Novecento. Maggiori info: https://www.museorenatatebaldi.it/.

Vale la pena fare una piccola deviazione sulle colline per raggiungere il castello di Vigoleno e il suo caratteristico borgo medievale dove potersi perdere tra stradine acciottolate, salire sul bastione per ammirare uno splendido paesaggio e conoscere le stanze private della Principessa Maria Ruspoli, dove si cela uno dei teatri più piccoli d’Europa.

A circa 25 km divertitevi a perdervi nel Labirinto della Masone, il più grande labirinto del mondo, realizzato dall’artista filosofo Franco Maria Ricci. Oltre al magnifico e borgesiano labirinto di bambù, qui potrete ammirare una eclettica e curiosa collezione d’arte con opere che vanno dal Cinquecento al Novecento e autori come Hayez, Ligabue, Savinio etc. Maggiori info: https://www.labirintodifrancomariaricci.it.

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