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Il soldato spaccone (Miles Gloriosus) e la spada più lucente al Teatro Arcobaleno

Il soldato spaccone (Miles Gloriosus) e la spada più lucente al Teatro Arcobaleno
Fermata Spettacolo

Il sipario apre su un quadretto di sette pulcinella che fanno da prologo a uno spettacolo quello del Miles Gloriosus plautino che di Commedia dell’Arte è, se non fosse che la maschera la indossa solo pulcinella ovvero Palestrione lo schiavo. Molto bello l’intro allo spettacolo, con un ottimo Roberto De Simone nelle fogge e nella mimica scenica, non è un caso che le musiche siano di quel grande maestro della musica popolare partenopea che è Nando Citarella, ma tutto è latinizzato nei temi e nelle facezie dei pulcinella in scena.

Si introduce alla storie quella di questo soldato spaccone o Miles Gloriosus di Plauto che è interpretato con presenza scenica sicura e imponente dallo stesso regista Vincenzo Zingaro e unico pulcinella sul palco è lo schiavo appunto servo di costui, interpretato con una maestria incomparabile da Vincenzo M.Battista. La scena mostra i due appartamenti quello del vecchio Periplectomeno, un pantalone abilmente vestito da Ugo Cardinali,  e quello confinante del protagonista.

Costui un capitano, è innamorato della bella e avvenente Filocomasio, la cortigiana, in scena la brava Miriana Minichino, che truffarldina qual è nasconde il suo interesse per il giovane Pleusicle impersonato da Piero Sarpa, aiutato in tutto e per tutto, astuzia e arguzia, dal citato vecchio sornione, ma uomo di astuto buon senso. Rocco Militano nelle vesti di Sceledro è lo schiavo di Pirgopolinice o Miles gloriosus, incaricato di controllare la ragazza oggetto delle attenzioni del suo padrone. Come nascondere o rendere credibile a questi la tresca tra i due giovani se non introducendo nella vicenda una sorella gemella fantasma di Filocomasio, giunta ad Efeso insieme a quest’ultima.

Nelle trame rocambolesche dello spettacolo si ride, ci si lascia affascinare dai costumi cromaticamente indovinati e funzionali, disegnati da Paola Pani dalla regia attenta alla vis comica del testo plautino e all’impostazione che da sempre la commedia dell’arte gli ha conferito e non c’è da stupirsi se la vocalità sorprendente di Annalena Lombardi procace scenicamente e prestante attrice, faccia scena con un personaggio minore ma dalle esuberante carica quella di Acroteleuzia coadiuvata dalla sua amica Milfidippa. I loro costumi da meretrici lino e arancio e verde oliva rispettivamente, negli ornamenti fanno la pièce e tutto finisce con il volteggiare della spada del soldato spaccone, il gesto stesso del fare teatro, spavaldo e sofferto, come di chi titanicamente oppone alla morte, il fragile, ma accattivante eterno gioco della pantomima e il successo di questa ennesima riedizione dello spettacolo di Vincenzo Zingaro premia l’impegno.

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