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Le Rane di Aristofane e la ricerca di un buon poeta al Teatro Arcobaleno

Le Rane di Aristofane e la Ricerca di un Buon Poeta al Teatro Arcobaleno
Fermata Spettacolo

Un Aristofane tutto al femminile. Un gazebo a pioggia e una chitarra che suona, a sinistra del proscenio un canto e una strega tutta in nero dalla platea sale sul palco a introdurre un viaggio negli inferi. Dionisio in scena brama la ricerca di un buon poeta perché anche le generazioni di oggi possano conoscere e gioire di tragedia e commedia. Cita Eschilo e aiutata dal suo fedele servitore Xantia, si consulta con Eracle per capire quale sia il metodo migliore per compiere la discesa nell’Ade, alla ricerca del giusto autore di poesie.

“Quax, qaux…quax, quax…” ecco le rane o cigni, tutte donne dalla presenza degna di cotal genere “quax…quax” Si pensa alla corda, quella dell’impiccagione, alla cicuta, il veleno che ha fatto storia, o a un tuffo nel baratro e sulle note di “Acquarius” e “Let the sunshine in” entrambe attinte dal musical nonché film cult “Hair” si giunge alla porta di Plutone e le clave dei costumi di scena, diventano ‘cannoni’ come la musica di movimento hippie ispira. Una regia quella di Cinzia Maccagnano, attenta allo humor contemporaneo, ai riferimenti attuali, al rispetto, pur nel riadattamento, dei contenuti e delle caratteristiche drammaturgiche della commedia greca, crea l’incontro con Ipponatte, Climene ed i due tragici Eschilo ed Euripide.

Qui il nostro Dioniso si erge a giudice per scegliere quale di questi ultimi due sia il migliore e lo fa sottoponendoli a sfide, vuoi per prologo, vuoi per versi, vuoi per dignità dei personaggi, vuoi per canti, ne emergeranno le caratteristiche stringenti e vincenti sia dell’uno, sia dell’altro. I personaggi del primo sono divinità, sovrani, nobili; quelli del secondo adultere, meretrici, incesti, schiavi. Il linguaggio di Eschilo è aulico quello di Euripide è semplice e talora minimale, alla portata di tutti. I prologhi di quest’ultimo ridicolizzandoli sul palco comunque fanno rima con “boccetta” gli altri sono sempre inni agli dei, esaltazione drammaturgica del lirismo di cotanta madre cultura. I contenuti di Eschilo esaltano valori, quelli di Euripide mettono in mostra miserie della società.

L’agone conferirà la vittoria al primo quando di fronte ai problemi della società questi risponderà che fondamentale è trarre energia dalle tragedie della vita dei popoli. Cinque attrici Chiara Pizzolo, Cinzia Maccagnano, Luna Marongiu, Cristina Putignano, Oriana Cardaci, poliedriche e duttili sono le stelle di questo spettacolo dalla regia impeccabile a delle piacevoli scelte musicali, dalle interpretazioni efficaci e valenti di Lucrezio de Seta. Interessanti le trovate sceniche: strizzano l’occhio alla Commedia dell’Arte e le maschere dei due poeti a mo’ di inserti dissacranti degli stessi, ne danno conferma. Gradita e compiaciuta è risultata la soddisfazione della platea a fine spettacolo.

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