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Rumori fuori scena

Rumori fuori scena
Fermata Spettacolo

Era il 1982 quando Attilio Corsini, a proposito di “Rumori fuori scena” di  Michael Frayn, aveva detto Non funzionerà mai qui da noi, è humour inglese”. Poi, insieme a Viviana Toniolo, si era convinto a tentare la sorte. Dal suo debutto italiano ormai sono passati ben trentaquattro anni ed eccolo ancora nel cartellone del Teatro Vittoria a grande richiesta di pubblico.

I “Rumori” sono l’ “incubo” conclamato della compagnia Attori&Tecnici, come ama scherzosamente definirlo Viviana Toniolo, direttrice del Vittoria, nonché interprete sin dalla prima messa in scena dello spettacolo insieme ad Annalisa di Nola.
La commedia racconta la storia di una sgangherata compagnia teatrale alle prese con la prova generale a poche ore dalla prima. Raul, regista pignolo ma molto paziente, cerca disperatamente di risolvere i problemi dei suoi attori, dalla mancanza di memoria di Vivi alias la signora Clackett; ai dubbi del timido e impacciato Severino sulle motivazioni dell’agire del suo personaggio; passando per le paranoie di Jerry che spesso si perde nei suoi ragionamenti e conclude con un “Capito!No?”.

La compagnia tenta di mettere in scena una commedia in tre atti, ma il pubblico vedrà, da prospettive diverse, soltanto il primo. Tutto ruota attorno alla casa di campagna di un ricco scrittore,scappato all’estero per sfuggire al fisco inglese. In quello che sembrerebbe un tranquillo pomeriggio, la governante di casa, la signora Clackett non vede l’ora di mettersi davanti alla tv gustandosi il suo piatto di sardine. Ma tutti sembrano essersi dati inconsapevolmente appuntamento lì: l’agente immobiliare che vorrebbe usare l’appartamento per una scappatella con la sua amante, i padroni di casa che in realtà hanno soltanto inscenato la loro fuga all’estero per sfuggire al fisco inglese, un ladro e uno sceicco che vorrebbe comprare casa.
Nel primo atto tutto sembra filare liscio, ma già nel secondo gelosie e incomprensioni  tra gli attori danno vita a gag esilaranti per un finale strepitoso nel terzo atto, in cui tutto viene deliziosamente scompigliato.

Una commedia esilarante resa impeccabile dall’interpretazione magistrale della compagnia Attori&Tecnici, da Viviana Toniolo-signora Clackett, la smemorata governante, a Vicky, l’indimenticabile impiegata svampita del fisco, a Jerry-Messina attore alle prese con i suoi tic; ad Amedeo-Della Casa e il suo piccolo problema con l’alcol, passando per Raul-Lizzani, regista dall’umorismo alleniano, non dimenticando Belinda-Crisafio e la sua vena pettegola, Severino-Franciosa con i suoi mille amletici dubbi e Sebastiano Colla, uomo tuttofare  e Lella-Picariello, assistente e non solo.

Un meccanismo ad orologeria perfetto, che rende merito all’originale inglese, conferendole forse qualcosa in più, merito indiscusso delle straordinarie capacità attoriali dei suoi interpreti, che strappano al pubblico in sala una risata dopo l’altra,ma anche di una regia,ancora una volta quella originale di Attilio Corsini, impostata sulla “pulizia del gesto” e sul ritmo incalzante, che a tratti trasforma lo spettacolo quasi in un balletto, lasciando il pubblico quasi interdetto quando il sipario si chiude (questa volta) definitivamente.

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