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Arriva al cinema “Gramigna” con Biagio Izzo e Gianluca di Gennaro diretti da Sebastiano Rizzo

Arriva al cinema “Gramigna” con Biagio Izzo e Gianluca di Gennaro diretti da Sebastiano Rizzo
Fermata Spettacolo

Il Film inizialmente esce in 10 sale per una strategia distributiva onde farlo girare con il cast e il protagonista reale della vicenda “per spiegarne il messaggio sociale”. E’ dalla pagina Facebook “Gramigna – Il film”, che di volta in volta, saranno comunicate le sale dove verrà proiettato ed al momento già al primo giorno di proiezione ha registrato un’alta affluenza di spettatori specialmente tra Napoli e Caserta. Di cosa parla? Al centro c’è lui, Luigi Di Cicco, figlio di un nome di spicco della criminalità in Campania, e che, proprio per questo, sconta pene severe in carceri di massima sicurezza che il figlio ha avuto modo ogni volta di visitare con la madre. Figlio e madre rappresentano le due solitudini del racconto evidenziato in questo spaccato in celluloide.

La storia di un giovane che nasce in un ceppo familiare dove vede anche alcuni parenti reclusi, taluni affiliati uccisi, il “male” intorno che lo tenta. Fin da ragazzo assiste a continue perquisizioni all’alba, affronti per l’appartenenza, il cognome da portare. Forze dell’ordine che di continuo mettono a soqquadro la casa che potrebbe nascondere qualcuno. Nascondigli, silenzi, diverbi tra giovani, storie di Vita vissuta, prima scritte e poi portate sul grande schermo. La trama è stata sceneggiata dal libro del giornalista Rai Michele Cucuzza che lo ha scritto dalla viva voce di Luigi Di Cicco, il quale, nella prima parte della propria vita, non disdegna di fare la bella vita con i soldi fatti dal padre, per poi prendere gradualmente le distanze fino a fare una scelta di vita decisiva ed oppositiva ad un tempo. Quei soldi non gli piacciono, quegli agi non lo rendono felice, i rischi ci sono, la sofferenza pure. Arriva la svolta, il “riscatto”. Con quel nome potrebbe essere l’erede naturale anche nel comando locale ed invece no, sceglie una vita normale, una vita fortemente desiderata come “normale” e che fa anche da sottotitolo al film. Il senso di vuoto che si è portato dentro da sempre, la mancanza di una famiglia tradizionale, pesano nelle scelte fino a condizionare quella finale. Un narrato feroce nelle sequenze che rendono molto bene l’idea del racconto, il messaggio arriva forte e chiaro allo spettatore in quelle due ore su come è cresciuto Di Cicco interpretato da un bravissimo Gianluca Di Gennaro, nipote del celebre cantante Nunzio Gallo e dei bravissimi attori Gianfranco e Massimiliano Gallo. L’esordio del nipote d’arte Gianluca avviene ad 11 anni al Teatro Cilea di Napoli nel musical “Quartieri Spagnoli” con lo zio Gianfranco. Da lì viene notato da una responsabile casting, iniziando la sua brillante carriera nel cinema ed in tv. Nel 2013 lo vediamo anche nel videoclip della canzone “Scegli me” di Gianna Nannini, colonna sonora del film “La Santa” di Cosimo Alemà, di cui è protagonista. È ancora protagonista nei panni di Toni Capuano nel film per la televisione “L’oro di Scampia” (2013) e nel 2016 recita in “Lo chiamavano Jeeg Robot” diretto da Gabriele Mainetti. Lega il suo nome a produzioni che mettono in evidenza il disagio della grande metropoli napoletana ed è ora sempre più apprezzato per fiction e film di prestigio in ruoli forti, da duro. Un talento naturale il suo a vederlo davanti alla macchina da presa.

La forza di questo film è proprio il cast, scelto molto bene, ciascun personaggio è stato interpretato bene anche nei ruoli minori. La debolezza è un ridondante messaggio, una serie di lungaggini che rendono pesante il racconto, un deja-vu di sequenze fra le scene, come a temere che lo spettatore si fosse distratto nel corso della visione. Nel cast meritano davvero per bravura Biagio Izzo che è il papà di Di Cicco. Un ruolo serio per l’attore napoletano da sempre noto per i suoi film e sketch comici. Stupisce davvero Izzo, spalancando così, la carriera artistica a nuovi lavori. Tra gli attori anche Enrico Lo Verso nel ruolo di un allenatore di calcio che allena anzitutto alla vita ed ai valori in un contesto decisamente non semplice come si vedrà da un epilogo tragico negli spogliatoi. Infine Teresa Saponangelo (la mamma Anna), Gianni Ferreri nel ruolo di Gennaro, Ernesto Mahieux  è Armando lo “Spesino” e come sempre una recitazione favolosa la sua, Veronica Montanino, splendida e dolce attrice interpreta la prima fidanzata di Di Cicco, quella prima della svolta. Una bravura ed una presenza che avrebbero meritato decisamente più spazio e che procurano una nota di “dolcezza” alla trama con quegli occhioni profondi ed un sorriso disarmante.

Nel film vedrete pure Mario Porfito, Titti Cerrone, Anna Capasso (artista partenopea nota come cantante ed attrice di teatro e cinema), Antonio Tallura, Nicola Graziano, Ciro Petrone. La sceneggiatura ha la firma di Camilla Cuparo.

“Gramigna” della “Klanmovie Production” è stato presentato a Napoli, Roma ed al Consiglio regionale in Campania alla presenza anche del segretario della Commissione Anticamorra e Beni Confiscati Vincenzo Viglione che ha commentato: “Uno spaccato di quella che deve diventare la narrazione di un territorio che ha vissuto lunghi anni di buio camorristico. Una storia che deve essere condivisa per accendere una luce in questo buio che è fatto di una pericolosa tendenza alla rassegnazione. Abbiamo bisogno di una speranza, e questa storia lo è”. Per il regista Rizzo: “Gramigna è un film di grande valore socio culturale, nato con l’obiettivo di portarlo in tutte le scuole a scopo educativo e culturale. Un film che prende i giovani per mano e li guida, senza ipocrisia, senza filtri o menzogne, nelle tenebre del male – un male che rende l’esistenza stessa una galera – indispensabile per farli poi riemergere nella luce, di un riscatto possibile per tutti”.

Nella capitale il film aveva visto un’anteprima assoluta già nel dicembre del 2016 per iniziativa dell’avv. Antonella Sotira, figura di spicco nel mondo forense, che aveva promosso una proiezione riservata alle toghe romane con Ius Arte “figlia” di Ius Gustando presieduta da Sotira che commenta così il lavoro di nuova uscita al cinema: “L’associazione Ius Gustando ha sostenuto il film Gramigna, perché opera cinematografica di pregio non solo artistico, ma di alto contenuto morale. E’ un film sull’assenza e non sulla camorra, in cui è l’assenza di un padre a determinare la scelta del figlio di creare legami autentici e preferire una vita diversa. Teresa Saponangelo è una madre che vince sulla malavita con la tenerezza e con il silenzio, Enrico Lo Verso è il maestro che tutti vorremmo per i nostri figli, cosi come il direttore del carcere è l’uomo che sa dare una chance a chi la merita. Un film romantico, che tutti dovrebbero vedere non perché è un’opera di impegno sociale nella lotta alla camorra ma perché basata sulla famiglia e sugli affetti”.

L’Unicef Italia – si legge sul sito del film – avrebbe inserito questo film nel proprio catalogo 2016/17 indirizzato a 22.000 scuole e promuoverà la tematica dell’educazione alla legalità come tema prioritario da diffondere e approfondire con i ragazzi dei vari cicli scolastici.

Cosa fa oggi il protagonista reale della storia? Il ristoratore, sulla costa laziale, dove vive serenamente con moglie e figli. Cambiare si può…è questa la lezione del film.

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