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Parma: un piccolo gioiello sulla via Emilia

Parma: un Piccolo Gioiello Sulla via Emilia
Fermata Spettacolo

“Città della Musica” leggiamo all’ingresso di Parma. Ma non è l’unica attrazione della piccola città emiliana, che come una perla adorna il filo disegnato dalla via Emilia. Parma è la città della Pilotta e del Battistero ottagonale, del Teatro Regio, che ci ha regalato Verdi, Guareschi e Bertolucci e che è nota per l’eccellente gastronomia locale. Chi non ha mai assaggiato il Prosciutto di Parma, il Parmigiano Reggiano, il Salame di Felino ed il Culatello di Zibello, accompagnandoli con un vino dei Colli di Parma doc? Se non l’avete fatto, provvedete subito.

Arrivare in treno è un’ottima soluzione, considerando che la stazione ferroviaria si trova vicino al centro storico. La città può essere girata facilmente a piedi, ammirando di tanto in tanto gli scorci medievali.

Da dove cominciare? Scopriamolo insieme!

Il complesso della Pilotta

Il suo nome deriva dal gioco della pelota basca, praticato dai soldati spagnoli nel cortile del “Guazzatoio”, originariamente detto appunto della pelota. Si trova nel centro della città e racchiude al suo interno tante cose affascinanti. Si può fare un unico biglietto per visitare tutto o solo una parte. Danneggiato duramente dai bombardamenti del 1944, fu ricostruito parzialmente. La Pilotta comprende: il Palazzo, sede di mostre temporanee, la Biblioteca Palatina, il Teatro Farnese e la Galleria Nazionale.

Iniziate il percorso dal Teatro Farnese, opera lignea di Giovanni Battista Aleotti, voluta da Ranuccio I Farnese nel 1618 per festeggiare la sosta a Parma di Cosimo II de’ Medici.  Fu utilizzato pochissime volte. Si tratta di una spettacolare opera architettonica dove si respira un’atmosfera magica e che fa da ingresso alla Galleria Nazionale e al Museo Archeologico di Parma.

Proseguite con la Galleria Nazionale, situata al secondo piano del Palazzo Pilotta, che ospita un’importante collezioni di quadri dal XIII al XIX secolo, di diverse scuole e maestri, dal Correggio e Parmigianino, al Tintoretto dei Carracci e al Guercino, fino ad arrivare a Tiepolo e a Canaletto. Potrete ammirare anche la Testa di Fanciulla, detta Scapigliata, attribuita a Leonardo da Vinci, e la statua di Maria Luigia di Antonio Canova.

Di seguito, il Museo Archeologico Nazionale, fondato nel 1760 col nome di “Ducale museo d’antichità” da Filippo di Borbone, in concomitanza con gli scavi del sito archeologico di Veleia. Troverete reperti egizi (sarcofagi, vasi canopi, papiri funerari, amuleti, scarabei), sculture di età romana, ceramiche greche, italiche ed etrusche, urne, specchi e bronzetti etruschi, oltre alle opere degli scavi Veleia, tra cui 12 statue in marmo della famiglia imperiale, due ritratti bronzei e la celebre Tabula Alimentaria.

Terminate la visita del Palazzo con la Biblioteca Palatina, il luogo per eccellenza dedicato allo studio. E’ stata fondata dai duchi Filippo e Ferdinando di Borbone con l’aiuto del bibliotecario Paolo Maria Paciaudi, che adottò per primo in Italia il catalogo per autori a schede mobili. Arredata con scaffalature in legno, disegnate da Petitot, è suddivisa per materie in sei classi principali (teologia, nomologia, filosofia, istoria, filologia, arti liberali). Vi sono anche pregiate raccolte private e lo splendido Salone di lettura “Maria Luigia” del 1830.

La Camera di San Paolo

Dopo il bellissimo complesso della Pilotta, si entra nel cuore storico della città. La Camera della Badessa o Camera di San Paolo è un ambiente dell’ex Monastero di San Paolo, affrescato nel 1518-1519 dal Correggio. Fu chiuso dopo il 1524 (inglobato nella parte di clausura del Convento) e riscoperto solamente nel Settecento. E’ un ambiente molto suggestivo, grazie soprattutto alle architetture religiose parmensi. Potrete visitare con lo stesso biglietto anche la camera affrescata dall’Araldi e la Cella di Santa Caterina nei Giardini del Convento.

La Basilica Santa Maria della Steccata

Proseguendo a sinistra su Via Garibaldi, incontrate la Basilica Santa Maria della Steccata. Uno degli esempi più belli di arte rinascimentale italiana, con pianta centrale a croce greca di tipo bramantesco, la Basilica venne eretta tra il 1521 e il 1539. E’ celebre per le “Tre vergini sagge e tre vergini stolte”, il grande affresco del Parmigianino (1531-1539) conservato nella volta del presbiterio. Il Parmigianino ottenne l’incarico di affrescare anche la cupola e l’abside della Basilica, ma i continui ritardi e le controversie esasperarono i committenti che cercarono di ostacolarlo nello svolgimento dei lavori.

Piazza Duomo

Uscendo dalla Chiesa della Steccata, svoltando a sinistra, percorrete via Mameli che unisce Piazza della Steccata a via Cavour, strada pedonale conosciuta anche come il “passeggio” di Parma. Una delle traverse di via Cavour porta a Piazza Duomo, la piazza più bella di Parma. Un luogo magico in cui sentirsi immersi nella storia e nell’arte. La Cupola del Correggio, il Battistero, il Palazzo Vescovile, il Museo Diocesano: qui tutto merita una visita.

La Cattedrale

Dedicata all’Assunta, la Cattedrale è considerata una delle più alte espressioni di architettura romanica. Fu edificata a partire dal 1074 dal vescovo-conte Guibodo a seguito del terribile incendio che distrusse la precedente basilica paleocristiana. L’edificio originario venne più volte ristrutturato ed oggi è famoso principalmente per i dipinti che custodisce e per la cupola affrescata dal Correggio tra il 1524 e il 1530. Nella cupola è dipinta la scena dell’Assunzione della Vergine, un’opera prospettica di illusionismo visivo in cui una moltitudine di angeli disposti in forma di vortice ascendente accompagnano l’ascesa della Madonna su un cielo nuvoloso. Al tempo l’opera suscitò una serie di critiche a causa delle nudità esposte in un luogo religioso per eccellenza. Di straordinaria bellezza ed intensità anche il ciclo affrescato da Lattanzio Gambara che accompagna il cammino del fedele lungo tutta la navata centrale: è il racconto della Vita di Cristo e di episodi tratti dal Vecchio Testamento. Da non perdere La Deposizione dell’Antelami, un capolavoro d’arte gotica. Durante le celebrazioni liturgiche, la visita alla Cattedrale è sospesa.

Il Battistero

 

Appena fuori il Duomo di Parma si trova il Battistero, progettato da Benedetto Antelami e costruito tra il 1196 e il 1216, un esempio significativo del passaggio dal romanico al primo gotico. La struttura ottagonale, in marmo rosa di Verona, si sviluppa in altezza con quattro ordini di logge e tre portali. Al suo interno le linee sono slanciate ed al centro campeggia la grossa vasca battesimale in pietra di Verona, sopraelevata su un doppio gradino che ne segue la forma. Le pareti sono interamente dominate dal ciclo dei mesi e delle stagioni, con i rispettivi segni zodiacali scolpiti dall’Antelami. E’ possibile acquistare un biglietto cumulativo e visitare anche il Museo Diocesano, che ha sede nel Palazzo Vescovile, il quale illustra la storia della diffusione del cristianesimo nella città, a partire dall’epoca romana e includendo anche la sezione altomedievale e medievale. 

San Giovanni Evangelista

Proseguendo oltre Piazza del Duomo ci si trova di fronte alla Chiesa di San Giovanni Evangelista. L’Abbazia di San Giovanni è un vasto complesso di edifici che comprende, oltre alla chiesa, anche l’Antica Spezieria e il Monastero dei Benedettini. La chiesa, d’impianto romanico, fu costruita nel X secolo, anche se la facciata marmorea, tipicamente barocca, fu disegnata da Simone Moschini nel 1604. La pianta è a croce latina con tre navate. Nella navata centrale abbiamo il fregio disegnato dal Correggio il quale si occupò delle decorazioni dei semi-pilastri, del sotto arco della quinta cappella, delle decorazioni della crociera e infine della cupola con il Transito di San Giovanni.

Palazzo e Parco Ducale

Terminate la vostra visita a Parma con il Palazzo e il Parco Ducale. Il Palazzo Ducale è visitabile solo su richiesta, essendo oggi sede del comando della polizia. Venne distrutto nel 1944, poi fu ricostruito. Ospita, tra le altre, opere di Carracci. Passeggiate nello splendido parco che lo circonda, il polmone verde della città. Voluto da Ottavio Farnese, duca di Parma e Piacenza, quale luogo di svago per la corte ducale, il grande giardino nacque intorno alla metà del XVI secolo dalla fusione di appezzamenti privati e varie aree agricole. La struttura attuale si deve a Filippo II di Borbone che ne affidò la costruzione, a metà ‘700, all’architetto francese Ennemond Alexandre Petitot che ne caratterizzò il disegno con rigorose geometrie, tipiche del giardino francese tra ‘600 e ‘700. Il giardino ospita dodici statue e 5 vasi in marmo di Carrara. In seguito fu trasformato in giardino “all’inglese” dalla duchessa Maria Luigia. Al centro del lago si trova un isolotto che accoglie la fontana del Parma o del Trianon del 1712, progettata da Giuliano Mozzani per la Reggia di Colorno e qui trasferita nel 1920. Il tempietto di Arcadia è costruito con l’aspetto di una rovina, creando una particolare atmosfera decadente.

Il cibo

Parma è la capitale del gusto! Mettetevi a tavola almeno una volta in uno dei ristorantini tipici e assaggiate il Parmigiano Reggiano, il Prosciutto di Parma, il Culatello di Zibello, il Salame di Felino, la Spalla di San Secondo, i Funghi Porcini della Val Taro ed il Tartufo nero di Fragno, i vini locali, oltre alle inconfondibili specialità come gli anolini, i tortelli all’erbetta e il castagnaccio. Se avete tempo, approfittate delle degustazioni dei Musei del cibo, a pochi chilometri da Parma, fate attenzione soltanto ai giorni e agli orari di apertura, alcuni sono su prenotazione.

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