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Danilo Rea e Peppe Servillo per Umbria Jazz Spring 2017

Danilo Rea e Peppe Servillo per Umbria Jazz Spring 2017
Fermata Spettacolo

L’edizione zero di Umbria Jazz Spring 2017 si è conclusa lunedì 17 aprile al Teatro Secci di Terni con due ospiti d’eccezione: Danilo Rea e Peppe Servillo in una sorta di viaggio nella musica della più conosciuta e ricerca tradizione storica napoletana.

Poteva essere rischioso per gli organizzatori di Umbria Jazz affidare la conclusione di 4 giorni interamente dedicati alla musica jazz di altissimo livello come quella che ormai da 40 anni ci hanno abituato ad ascoltare ad un concerto così particolare, apparentemente “lontano” dal mondo del jazz e dai suoi estimatori nonché appassionati che da sempre seguono il Festival. Così non è stato in quanto il pubblico ha risposto con grande entusiasmo riempiendo la sala del Teatro fino ad un meritatissimo sold out.

La formula piano e voce era stata già presentata in altre occasioni proprio dal duo Servillo/Rea e sempre con straordinario successo, tanto che il duo, perfettamente affiatato, ha dato vita ad un concerto irripetibile e davvero emozionante dall’inizio alla fine. D’altronde i due musicisti non hanno bisogno di alcuna presentazione.

© SpectraFoto

Rea è uno dei musicisti italiani più apprezzati a livello internazionale. Nella sua carriera ha suonato con i più grandi jazzmen americani, e da anni ha aperto il suo repertorio, con risultati straordinari, ad arie di melodrammi, temi classici e motivi popolari. Peppe Servillo è cantante, autore di colonne sonore, compositore di canzoni interpretate da Fiorella Mannoia e Patty Pravo, nonché attore di cinema e di teatro. Tra i suoi tanti lavori, da ricordare il progetto speciale Uomini in Frac, omaggio alle canzoni di Domenico Modugno rivisitate in chiave jazz. Al pianoforte c’era proprio Danilo Rea.

Entrambi oltre ad avere un grandissimo talento artistico, sono stati di una gentilezza e di una disponibilità unica nei confronti della stampa e dei numerosi fotografi presenti, permettendo loro di poter assistere anche alle prove dello spettacolo, durante le quali non solo hanno messo a punto tutte i particolari di un concerto davvero unico ma hanno mostrato di essere delle persone dotate di grande umiltà e di profonde capacità comunicative che hanno sorpreso tutti i presenti alle prove. Insomma Umbria Jazz si rivela sempre di più come una bella occasione per conoscersi, confrontarsi, e arricchirsi gli uni con gli altri grazie non solo ai grandi talenti che vengono invitati a partecipare sul palco ma anche a tutte le professionalità che guidano, coordinano e partecipano a tale evento, in ogni settore sia artistico che tecnico.

Il concerto, una sorta di viaggio appunto nella straordinaria musicalità e creatività dei brani tra i più famosi e conosciuti della tradizione napoletana, si è avvalso non solo dei virtuosismi al pianoforte di Danilo Rea nei suoi assoli come della dolcezza della melodia che solo lui sa scegliere per sottolineare la particolarità della voce di Peppe Servillo, ma anche della straordinaria interpretazione dello stesso Servillo che, con aneddoti e vari racconti ha introdotto e commentato le storie delle canzoni presentate e dei suoi protagonisti o autori. Il concerto è diventato così non un semplice concerto pianoforte/voce ma un intreccio di musica e teatro, sottolineando alcuni momenti con gesti, movenze accompagnate da espressioni del viso che hanno raccontato a volte momenti allegri, scanzonati delle canzoni a volte quelli drammatici, emozionanti, coinvolgenti che solo nella canzone napoletana si riescono a ritrovare.

© SpectraFoto

Canzoni come “Uocchie che arraggiunate”, “Maruzzella” , “Era de Maggio”, “Scetate”, “Esta” , “Io te vurria vasa’” , “Reginella” insieme a tanti altri , grazie alla bravura e al talento di Rea/Servillo diventano dei veri capolavori, intervallati dai racconti di tanti momenti vissuti dallo stesso Servillo durante i tanti anni di carriera come l’incontro con Sofia Loren, o l’emozione provata ascoltando un brano cantato da Vittorio de Sica o quando, introducendo  i brani, si è spesso soffermato su note particolari della vita degli autori stessi o sul tema della canzone stessa, a volte divertendo a volte emozionando il pubblico numerosissimo presente nella sala del Teatro, tanto che alla fine del concerto stesso sono stati richiamati a gran voce sul palco per diversi bis tra i quali una strepitosa interpretazione di “Dove sta Zazà”.

Edizione “zero” quindi apprezzatissima dal pubblico, tanto che gli organizzatori hanno già dato l’annuncio della prossima edizione “Umbria Jazz Spring 2018” che si terrà sempre a Terni dal 27 al 30 aprile, chiudendosi nel giorno dell’International Jazz Day proclamato dall’Unesco, non escludendo che non si possa prolungare anche fino al 1 maggio per un grande evento musicale in piazza per celebrare appunto tale particolare festività.

Foto: SpectraFoto (Annamaria De Crescenzo)

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