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Sonia Bergamasco, cinema, teatro, tv, è la signora delle scene

Sonia Bergamasco, cinema, Teatro, tv, è la signora delle scene
Fermata Spettacolo

L’abbiamo ammirata da poco al Teatro Franco Parenti di Milano, rimanendone ancora una volta estasiati da tanta grazia artistica ne “Il trentesimo anno” liberamente tratto da un racconto del 1961 di Ingeborg Bachmann, nota anche come Ruth Keller (poetessa, scrittrice e giornalista austriaca), scomparsa nel 1973. Un racconto di scena ideato ed interpretato da Sonia Bergamasco. Una “perla” di monologo, brividi che scivolano nell’anima, e che solo un raffinato cultore come Andrèe Ruth Shammah poteva servire in cartellone al proprio pubblico. Lavoro, nato da un’idea di Bergamasco, prodotto dalla stessa con il Teatro Parenti, tradotto da Magda Olivetti.

E’ il “trentesimo anno” metaforico della vita di ciascuno, che da giovane o adulto fa i conti con l’amara esistenza da cui si vorrebbe dare le dimissioni, si perde il senso delle cose, dei nomi, persone che stanno accanto. Fin quando però non si scopre che è proprio quando la vita si sta per perdere che si desidera una sola cosa, che il nastro vada indietro. Una lotta esistenziale per arrivare ad affermare che, all’esistenza si è legati mani e piedi, anche nel dolore. Dopo Anna Karenina ed Il Ballo un nuovo impegnativo e profondo testo con cui l’attrice si è misurata alla grande quest’inverno, registrando il tutto esaurito ed una standing ovation a dir poco gratificante. Sonia Bergamasco ama il suo pubblico ed il suo pubblico ama il suo lavoro. Ancora una volta il gioco di voci, stati d’animo e turbolenze spirituali vengono rappresentate dall’artista in una summa sconvolgente di bravura. Racconti che sa tessere di magia. Si parla di un anno di combattuta esistenza di una vita che è “equazione che si può anche risolvere”. La scena accompagna il “mito” della recitazione. Sul palco nudo e scuro lei, fisico statuario, i dolci lineamenti angelici, i biondi capelli raccolti, il corpo fasciato da un lungo abito bianco. Seduta su un alto sgabello fa scorrere gli eleganti fogli dal leggìo. Il buio si annulla, lei parla e luce fu in sala, mima un dolore e la frecciata ti arriva al cuore. Il cuore si…. È proprio Sonia Bergamasco che dice “Il tempo del racconto si fa strada attraverso una lingua che vuole costantemente parlare al cuore ed all’intelletto”, e poi “Uno strumento ottico che oggi riprendo a usare per un nuovo esperimento dal vivo, graduando la lente e avvicinando lo sguardo – in cerca di frasi vere”.

A fine gennaio del 2016 la vedemmo a Roma (al Teatro Vascello) ne “Il Ballo” di Irene Nemirovsky. Portando agli spettatori una storia a più voci ma quelle principali erano di una madre e di una figlia in aperto conflitto caratteriale. Testo, voci e scena al femminile. La recensione de “Il Ballo” su Fermata Spettacolo.

Autrice anche de “Il Quaderno” edito (in poche copie) da Luca Sossella. “La memoria di un quaderno che è andato perduto e di cui l’attrice – scrive l’editore – ha ricordato la sostanza di una visione: una corrente di energia, un segno armonico in grado di rappresentare il mondo”. Sono passati anni da quel giorno. Tra le pagine si svela la diamantina personalità come quando parla del racconto: “Oggi l’immagine che più mi parla di mondo è un’altra. Ha a che fare con il racconto,è il racconto. Una teoria del racconto che si manifesta nella giustapposizione di corpi. Un elenco di date, una bibbia di madri, di padri, di figli che messi in fila dicono il mondo, fanno la storia”. Parole e pensieri liberi in cui il futuro dell’attrice è in venire “La cura è nel fare, ricerca al presente. Respiro in uno, tempo presente”. Meticolosità del “particolare”, accuratezza dei dettagli scenici, aggiungo.

Nei suoi lavori a teatro predilige donne dalle storie forti, attraversate da caratteristiche ora fragili ora forti, combattute e dolci insieme, doti indossate elegantemente. Al “vuoto liquido” di oggi offre una pennellata di glamour sul palcoscenico. Ogni cosa è curata, ogni lavoro ti arriva nel profondo facendoti capire che lo ha provato centinaia di volte prima di mostrarlo ufficialmente al pubblico, ci sono le ore passate e ripassate a ripetere ed a migliorare, potenziare o perfezionare un ruolo o un monologo. Quella professionalità che non ti lascia indifferente. E’ arte, si. La parola giusta.

Già personaggio di punta nel film campione di incassi della stagione al cinema 2015/2016 “Quo Vado?” di Checco Zalone. Lo scorso anno ha fatto il suo ingresso nella serie televisiva (di successo) su Rai1 del Commissario Montalbano (interpretato da Luca Zingaretti), ed i nuovi episodi sono stati lanciati dal palco dell’Ariston al Festival di Sanremo la sera del 10 febbraio scorso. La bionda “Livia”, la compagna del Commissario uscito dalla penna di Andrea Camilleri sempre su Rai Uno lunedì 27 febbraio e lunedì 6 marzo negli episodi: “Un Covo di Vipere” e “Come Voleva la Prassi” e per la prima volta sono stati girati interamente in Sicilia.

Luca Zingaretti e Sonia Bergamasco su Rai Uno nel “Commissario Montalbano”

La ritroveremo il 21 marzo prossimo quando si alzerà il sipario del Piccolo Teatro Grassi di Milano per “Louise e Renée” dal testo di Stefano Massini liberamente tratto dalle “Mémoires de deux jeunes mariées ” di Honoré de Balzac. L’attrice farà il suo debutto alla regia, dirigendo Federica Fracassi ed Isabella Ragonese. Prodotto dal Piccolo Teatro di Milano – Teatro d’Europa. Le prove sono iniziate a gennaio, proseguendo per tutto il mese di febbraio e marzo, certi che Bergamasco porterà un lavoro teatrale di sicuro originale e colto che sarà in cartellone fino al 31 marzo prossimo. Ama misurarsi con scelte forti uscendone vincente. Si alza il sipario, ed inizia il training autogeno dell’emotività culturale. E “la signora delle scene” italiane, elegante nella voce nella cura dei testi, l’artista iconica del genio femminile che esalta e racconta.

Il 28 marzo al Teatro Grande di Brescia reciterà brani tratti dal romanzo di Amélie Nothomb “Metafisica dei tubi” (musiche di Nicola Campogrande, pianoforte, Emanuele Arciuri). Una prima assoluta per il pubblico.

Dal 1 al 30 aprile 2017 “Louise e Renée” – regia appunto di Sonia Bergamasco – torna al teatro Grassi di Milano.

Il 5 maggio “Metafisica dei Tubi” al Teatro Lauro Rossi di Macerata ed il 6 maggio al Lucca Classica Music Festival.

Televisione, con belle fiction e serie tv  (tra le altre : “Una grande famiglia”, dal 2012 al 2015, “Tutti pazzi per amore”,2009-2010, “De Gasperi l’uomo della speranza”, 2005, accanto al marito Fabrizio Gifuni).

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