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Intervallo come memento. La mostra di Flavio Favelli a Palazzo Collicola – Spoleto (PG) #arte


Terminerà a ottobre la mostra Flavio Favelli. Intevallo a cura di Saverio Verini ospitata a Palazzo Collicola Arti Visive di Spoleto (PG).

Un progetto che lavora sulla memoria e che ripercorre un immaginario italiano, frantumato e cristallizzato, in apparenza lontano, legato a un sentire di un periodo che racconta la provincia in un paesaggio che mette al centro il ruolo della televisione, l’importanza dei manifesti, le cartoline, su un mondo che ha costruito la nostra identità storica dal 1954 in poi, in piena fase di boom economico, quando i mezzi di comunicazione di massa hanno iniziato a forgiare il modo di rappresentarci agli occhi del mondo.

Epoca ed epoche che si intrecciano, quindi, con gli ambienti e le architetture di un palazzo storico settecentesco a creazione di un sistema che è un codice sul presente come un ragionamento a bricolage: pronto arricchire i giochi di stile, le interpretazioni e dove il minimale diventa di estrema narrazione ponendosi in effettiva rottura, contrasto e fusione, alla conoscenza della sua stessa definizione da manuale di storia dell’arte.

Installazione e scultura liberano l’attenzione su quello che è il Piano Nobile del museo e ampliano le possibilità di osservazione con una prospettiva che si apre al visitatore in una estensione su una monumentalità intrappolata in spazi chiusi, con alcuni elementi pensati per essere sfruttati nelle parti più alte delle piazze, con luci e per i camminamenti, su vie pubbliche, che portano e accompagnano le persone alla festa. Nel caso di Spoleto, questo atto sembra essere una dislocazione gentile di occupazione che serve a tessere un dialogo tra le opere d’arte e dilatare le memorie su uno dei punti di interesse sul contemporaneo più importanti d’Italia: nel cuore di una delle città umbre, in estate, custode e interrogativo, nel pieno della filosofia del Festival dei Due Mondi.

Il ribaltamento di questo pensiero monumentale, nella logica di costruzione dei poteri e dei saperi, il permettere di manipolare i vari significati e l’intreccio nello sfruttare questa componente, potrebbe essere da rimando a quello che rimane di molte delle tracce di speculazione, di sfruttamento, di territorio italiano, martoriato dalla complicità di chi ne ha definito la storia politica negli anni e con una delimitazione degli spazi di ragionamento attraverso un sezionamento tra cultura alta e quella bassa che trova unione nella democrazia della comunicazione che era la televisione di quel tempo.

A questo punto Intervallo è memento: cioè ricordo e frammento di vissuti precisi dalla durata di pochi minuti tra una trasmissione e l’altra, di processi storici e linguistici sgretolati, presenti su qualcosa che è di passaggio, come lo sguardo del pubblico di questa mostra che seziona il proprio tempo in ragionamenti condivisi su un progetto che sembra richiedere una grande pausa collettiva e il sollevamento di una serie di domande: quale sarà la nostra prossima colonna sonora? e quale la nostra immagine in eredità?

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Flavio Favelli. Intervallo
a cura di Saverio Verini
Palazzo Collicola – Spoleto (PG)
fino al 16 ottobre 2023

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