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#AGeishaDay: hangyoku Asaka 明紗香

#AGeishaDay2018: prenota qui il tuo percorso.

A Kyōto le chiamano maiko (舞妓), fanciulle danzanti.
A Tokyo sono le hangyoku (半玉), metà gioiello poiché sono a metà strada nel percorso per diventare una geisha.

I fortunati ospiti di #AGeishaDay potranno incontrarne due: apprendiste geisha in carne & ossa.

Oggi, ve ne presentiamo una: si chiama Asaka 明紗香.
Questa incantevole trainee sta studiando la danza, il taiko, lo shamisen e il canto.
Non vede l’ora di incontrare i geisha fan italiani e di mostrarci i suoi progressi nelle arti tradizionali giapponesi.
Asaka è originaria della Prefettura di Kanagawa e ha viaggiato molto, in tutto il mondo.

Il debutto della maiko Satohina さと雛 dell’okiya Nakazato di Kamishichiken fotografata da Onihide san.

Perché hai deciso di diventare una geisha?
La geisha è un sogno.
Tradizioni, storia, cultura, questi aspetti sono niente in confronto a ciò che una vera geisha è.
È una forma d’arte pura nella quale tuffarsi, chiudendo gli occhi e lasciandosi andare, nient’altro.
Dal portamento, ai kimono, dagli accessori preziosi (come gli hana kanzashi, gli ornamenti floreali per i capelli) alla musica, nascosto in ogni angolo del nostro mondo c’è il tocco dell’arte.
Non possiamo vivere una vita in un mondo perfetto ma la bellezza del mondo delle geisha è quanto più si avvicini alla perfezione, su questa terra.
E io desidero farne parte, più di ogni altra cosa.

Le geisha in passato non sono mai uscite dal Giappone. Negli ultimi anni ci sono state alcune eccezioni a questa regola. Come mai tu e le tue colleghe avete accettato di venire in Italia?
Gei è l’arte, sha la persona. La geisha è dunque un’artista. Un’opera d’arte in movimento. Purtroppo questa antica e preziosa tradizione, oggi, rischia di scomparire.

Desidero venire in Italia per far comprendere, anche a tutti voi, quale meraviglia può essere una geisha. Per condividerne la comprensione. Perché, mi chiedete? Il mondo sembra conoscere l’esistenza della geisha, ma non capirla abbastanza da apprezzarla come meriterebbe.

Per questo voglio lasciare, ovunque, delle piccole briciole che portino le persone ai cancelli di questo mondo incantato. Come, forse, già sapete esso sta morendo lentamente, e questo significa che un’arte unica potrebbe sbiadire col tempo che passa. Ho pensato a lungo come poter far qualcosa per impedirlo…

Ho quindi deciso di diffondere la conoscenza dell’antica tradizione della geisha, sperando che questo nostro mondo e quest’arte possano esistere ancora, almeno per un altro secolo.

La maiko Umeyae 梅やえ fotografata da Onihide.

Oggi dunque ci sono meno geisha in Giappone?
Il numero delle artiste è drammaticamente sceso nel decennio scorso. Sarebbe un peccato mortale perdere questo importante aspetto della cultura nipponica e, con il viaggio in Occidente, speriamo di mettere in contatto le geisha e gli stranieri.

Sento il dovere di far conoscere agli altri alcuni dei sogni e delle illusioni della società delle geisha. In modo da ispirare nuove apprendiste a seguire la mia strada, nuovi sostenitori ad aiutarci come Danna (patroni). Tuttavia, sono a un bivio, essendo io stessa una di loro.

I tempi sono cambiati, oggi le ragazze come me iniziano la propria formazione più tardi e sono ovviamente libere di andarsene dalle okiya 置屋 (le case delle geisha) quando vogliono. Solo poche case sono in grado di sostenere le spese di formazione delle trainee, senza l’assoluta garanzia che le apprendiste continuino come geisha e ripaghino quindi i loro debiti. Inoltre ci sono ormai poche persone facoltose disposte a sponsorizzare le arti in qualità di Danna.

Oggi la sfida più grande nel crescere le aspiranti geisha è infatti quella di riuscire a finanziare il loro primo importante anno di formazione, prima che noi ragazze siamo in grado di lavorare bene ai banchetti e quindi di guadagnare. Le okiya sono pertanto alla ricerca di un modo per sovvenzionare la preparazione delle apprendiste in questo momento cruciale.

Abbiamo bisogno di nuovi Danna, di nuovi ospiti ai nostri spettacoli, di solidarietà e curiosità da tutti voi.
Siete disposti ad aiutarci?

Ookini!
Grazie.

Se anche tu, come me, desideri che il mondo magico e unico delle geisha non scompaia, partecipa agli eventi di #AGeishaDay. Il ricavato sarà devoluto a questa importante missione.
La geisha non deve estinguersi.

Prenota qui il tuo percorso.

#AGeishaDay

Direttore artistico e produttore Miriam Bendìa
Location Workshop 9/9/2018 Bollywood Club Roma di Gabriella Singh
Location Workshop 15/9/2018 Gur Prasad Centro Olistico Roma di Paola Mastrobuono Surinderpal Kaur
Supporto linguistico Istituto Il Mulino
Consulenza organizzativa Ochacaffe’ Giappone
Fotografo ufficiale Roberto Martino Workshop, Photoshop & Fotografia
Sound Designer DJ Shiru
Ufficio Stampa Elisabetta Calmanti & Chiara Calpini
Agenzia di Comunicazione Bake Agency

Cover: le maiko Naokazu e Ichiteru al Baika Sai (Kyōto, 25 Febbraio 2008) di Dave Lumenta.
Fotografia tratta da “Diario di una maiko” di Miriam Bendìa (Casadei Libri Editore).



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