Strage di Mosca: accuse incrociate tra Russia e Ucraina
Il clima si fa tesissimo dopo l'attentato al Crocus City Hall di Mosca, costato la vita a 145 persone. La Russia punta il dito contro l'Ucraina, accusandola di aver addestrato i terroristi in Medio Oriente e promettendo rappresaglie. Kiev respinge le Accuse con sdegno, definendole "menzogne".
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Le accuse di Mosca:
- Il direttore del Fsb, Alexander Bortnikov, sostiene che i responsabili dell'attentato sono stati "addestrati da Kiev in Medio Oriente".
- Accusa anche Stati Uniti e Regno Unito di essere coinvolti in "atti di sabotaggio e terrorismo".
- Indica lo Sbu, l'intelligence militare ucraina, come organizzazione terroristica e il suo direttore, Kyrylo Budanov, come bersaglio delle forze russe.
La risposta di Kiev:
- Il consigliere presidenziale ucraino Mykhailo Podolyak respinge le accuse come "menzogne" e "inadeguatezza collettiva".
- Sottolinea che diversi Paesi non credono alla "pista ucraina" e che le cause e le conseguenze dell'attentato sono ben chiare.
Il rischio di escalation:
- Le accuse russe e la promessa di rappresaglie fanno temere un'ulteriore escalation del conflitto in Ucraina.
- La tensione tra i due Paesi è già altissima e la situazione potrebbe precipitare da un momento all'altro.
Altri sviluppi:
- Il Presidente della Duma, Vyacheslav Volodin, sostiene che Kiev, Washington e Bruxelles vogliono "dividerci".
- Il leader bielorusso Alexander Lukashenko afferma che i terroristi hanno tentato la fuga verso Minsk.
- Sono stati arrestati 8 sospetti per l'attacco.
La situazione rimane incerta e le Accuse Incrociate non aiutano a chiarire la dinamica dell'attentato.
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Cosa succederà ora? La risposta di Mosca è attesa con apprensione. La comunità internazionale teme che la Russia possa utilizzare l'attentato come pretesto per intensificare l'offensiva in Ucraina.
E' importante sottolineare che le accuse di Mosca non sono supportate da prove concrete.
La situazione è in continua evoluzione e aggiornamenti saranno forniti non appena disponibili.
