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Netflix e servizi musicali svelano l’orientamento di una giornalista

Negli ultimi mesi c’è stata un’impennata di interesse intorno alle capacità dell’intelligenza artificiale di dedurre l’orientamento sessuale di una persona. Un caso di studio in particolare, che ha sconvolto l’opinione pubblica, è quello della giornalista BBC Ellie House, che ha scoperto che piattaforme come Netflix, Spotify e TikTok sembravano conoscere il suo orientamento sessuale prima ancora che lei lo scoprisse.

Come descritto nell’articolo di Ellie, il primo indizio è stato il riempimento della sua casella di raccomandazioni Netflix di film, spettacoli e programmi con storie di amore lesbico saffico e di personaggi bisessuali. Anche la sua “TikTok For You Page” era piena di video di creatori bisessuali. House si rese conto che durante quel periodo aveva visto un sacco di spettacoli di Netflix, ma non aveva mai effettuato alcuna ricerca su contenuti LGBTQ +.

E ancora, Spotify suggerendo playlist saffiche con copertine di due donne che si baciano. House sottolinea che quando tutto questo è iniziato aveva usato un account aziendale per TikTok. In quel momento considerava sé stessa essenzialmente eterosessuale.

Successivamente, House si è fatta una domanda importante: è l’intelligenza artificiale in grado di leggere la mente delle persone? E qual è stata la reazione di Netflix, Spotify e TikTok alla sua rivelazione così importante?

A fronte della richiesta di commento da parte della BBC, Spotify ha dichiarato che la loro politica sulla privacy non include l’orientamento sessuale come informazione raccolta sugli utenti. Inoltre, l’algoritmo non fa previsioni sull’orientamento sessuale in base alle preferenze di ascolto.

Netflix ha dichiarato che l’attività della visualizzazione è un indicatore migliore per quanto riguarda i gusti dell’utente rispetto alle informazioni demografiche (come l’età o il sesso). I sistemi di raccomandazione apprendono via via, ma generalmente prendono in considerazione la cronologia, i rating assegnati a titoli simili e ciò che altri iscritti con gusti simili hanno apprezzato.

Quindi, le piattaforme come Netflix, Spotify e TikTok in quale modo si sono adoperate per conoscere l’orientamento sessuale di una persona prima che la stessa se ne rendesse conto?

È possibile che il sistema di raccomandazione di Netflix stia effettivamente monitorando l’attività online?

In base a quanto dichiarato dal team di ricerca di Google Deepmind, la piattaforma potrebbe essere in grado di acquisire i dati di ricerca online, come la navigazione su siti web riferiti ad argomenti LGBTQ +. La piattaforma potrebbe anche esaminare la lista dei contatti e cogliere eventuali correlazioni tra chi ha guardato film e spettacoli con storie di amore omosessuali o saffiche.

Tuttavia, piattaforme come Netflix sostengono che il loro sistema non tiene conto delle informazioni demografiche nella sua decisione.

Mentre le aziende di tech possono essere in grado di rilevare l’orientamento sessuale di una persona attraverso algoritmi o modelli di apprendimento automatico, il vero mistero è come hanno fatto questi sistemi a svelare la verità su Ellie House prima Che Lei Stessa la scoprisse. Il caso di House mette in luce l’impatto emotivo che le piattaforme tecnologiche hanno sulla vita privata di ognuno attraverso la raccolta di informazioni personali.

Come le piattaforme tecnologiche come Netflix, Spotify e TikTok hanno fatto a scoprire l’orientamento sessuale di Ellie House prima che lei stessa lo indovinasse?

Ellie House, una giornalista della BBC, ha recentemente scoperto di essere bisessuale, ma la 24enne pensa che sia stato Netflix a indovinarlo prima di lei.
In un post scritto per la BBC, House ha rivelato che la piattaforma di streaming ha iniziato a consigliarle più programmi con trame saffiche mesi prima di scoprire il suo orientamento sessuale. Una delle serie che le venivano raccomandate era “You Me Her”, una commedia romantica poligamica con trame queer e personaggi bisessuali.

Gli algoritmi che regolano i sistemi di raccomandazione di Netflix e altre piattaforme tecnologiche (come Spotify e TikTok) considerano non solo l’attività online ma anche i nostri gusti ed è per questo motivo che House si è messa in discussione. Quello che non sapeva, tuttavia, è che Netflix era stato in grado di capire la sua sessualità grazie all’analisi dei dati che lei stessa aveva copiato ed esaminato.

Secondo uno studio del 2017 pubblicato sulla rivista “Big Data”, Facebook avrebbe potuto dedurre l’orientamento sessuale di una persona anche sulla base di pochi ‘mi piace’ e nello stesso anno è stata sviluppata una tecnologia di riconoscimento facciale in grado di identificare se una persona è omosessuale o eterosessuale da una singola foto del suo volto.

Tuttavia, è importante sottolineare che Netflix, Spotify e TikTok dichiarano che i loro algoritmi non prendono in considerazione i dati demografici come genere o orientamento sessuale. L’attività online e i nostri interessi sono più utili ai fini di ottenere una personalizzazione ottimale.

Sebbene la scoperta di Ellie possa sembrare alquanto sorprendente, è importante ricordare che le informazioni che condividiamo online vengono regolarmente raccolte e utilizzate da piattaforme come Netflix, Spotify e TikTok. Questi servizi offrono un contenuto ripetuto e ha funzionato al meglio solo essendo in grado di leggere i nostri interessi in modo più preciso.

Il sistema di raccomandazione di Netflix sta effettivamente monitorando l’attività online?

Il sistema di raccomandazione di Netflix sta effettivamente monitorando l’attività online? Recentemente, una giornalista BBC ha realizzato di essere bisex, ma secondo lei, Netflix avrebbe capito la sua identità di genere prima ancora che lei si rendesse conto di essa. La giornalista Ellie House ha scritto per la BBC che la piattaforma di streaming ha iniziato a consigliare film omosessuali con trame saffiche già mesi prima che lei intuisse la sua identità sessuale. Inoltre, anche il servizio di streaming musicale Spotify le suggeriva delle playlist saffiche con copertine che mostravano due donne che si baciavano, e la sua pagina TikTok For You era piena di video creati da persone bisessuali.

Come le piattaforme tecnologiche come Netflix, Spotify e TikTok siano riusciti a scoprire questi indizi, prima che lei stessa lo facesse, è una domanda che ancora non è stata risposta. House ha scaricato tutti i dati che queste otto app più grandi tenevano su di lei: Facebook tracciava tutti i siti che lei visitava, Instagram aveva un elenco di oltre 300 argomenti che lei era interessata ad esplorare, e Netflix le ha inviato un file excel con tutti i trailer e i programmi che aveva visto fino a quel momento ed in che modo li aveva interagiti.

C’è una preoccupazione che in futuro, anche una semplice ricerca possa svelare l’orientamento sessuale delle persone. Uno studio del 2017 pubblicato dalla rivista “Big Data” ha infatti dimostrato che Facebook era in grado di capire se la persona fosse omosessuale “basandosi su pochi likes”, mentre, nello stesso anno, altri ricercatori hanno sviluppato un’IA in grado di decidere se una persona fosse etero o omosessuale da una sua foto.

Tuttavia, Netflix, Spotify, e TikTok nega di aver usato la discriminazione tra i dati demografici come età, genere e orientamento sessuale nella loro raccomandazioni: Netflix, infatti, considera l’interazione dell’utente con la app, come film e trailer che ha visto, come li ha giudicati, e anche l’orientamento sessuale degli altri utenti che hanno gradito lo stesso contenuto per capire le preferenze dell’utente.

In conclusione, non possiamo sapere se Netflix sia effettivamente in grado di monitorare le attività di una persona prima che quest’ultima stessa non se ne renda conto, ma quel che è certo è che le piattaforme tecnologiche godono di una grande quantità di informazioni, che fanno in modo che a volte ci sentiamo come se i nostri dispositivi riuscissero a leggere nella nostra mente.

A che punto le informazioni demografiche (come età, orientamento sessuale, ecc.) influenzano le raccomandazioni su piattaforme come Netflix?

Mentre la reporter BBC Ellie House ha recentemente realizzato di essere bisessuale, il 24enne pensa che Netflix l’abbia scoperto prima ancora che lei stessa ne fosse consapevole.

Scrivendo per BBC, House ha rivelato che prima di rendersi conto della sua identità sessuale, la piattaforma di streaming aveva iniziato a proporle film con storie saffiche, mentre l’app musica streaming Spotify suggeriva playlist “saifìche” con copertine raffiguranti due donne che si baciano e la sua pagina TikTok era piena di video di creatori bisessuali.

L’inglese ha detto che non aveva mai cercato contenuti LGBTQ+ e che su TikTok usava un account lavorativo. In quel momento House si considerava eterosessuale.

Ma le piattaforme sembrano aver ipotizzato qualcosa di diverso. Le informazioni demografiche come l’età e l’orientamento sessuale non sono parte del processo decisionale di Netflix, hanno detto ad House. Quando si usa l’app, il sistema di raccomandazione impara ed effettua considerazioni su quello che hai guardato in precedenza, sul modo in cui hai votato altri titoli e su cosa hanno apprezzato gli utenti con gusti simili.

Tuttavia, House ha affermato di essersi vista proporre serie televisive queer che i suoi “amici – persone della stessa età, con lo stesso sfondo e la stessa esperienza di visione – non erano in grado di ricevere e non avevano mai sentito parlare”.

In un’era di algoritmi sempre più sofisticati, abbiamo bisogno di riflettere sul fatto che le tecnologie Big che utilizziamo quotidianamente possono sapere chi siamo prima ancora che noi stessi ce ne rendiamo conto.

Come ha spiegato McKee, i sistemi di riconoscimento facciale di solito categorizzano il genere come un concetto binario, classificando le persone in modo rigoroso come maschi o femmine, trascurando così le identità non binarie e transgender.

Allo stesso modo, i ricercatori hanno sviluppato una IA in grado di decidere se qualcuno è gay o etero solo guardando una foto del suo viso e uno studio del 2017 pubblicato sul giornale “Big Data” ha dimostrato che Facebook poteva ricavare se qualcuno è gay basandosi su qualche “mi piace”.

Come ogni individuo ha un diritto di ottenere anche la principale preoccupazione è che un futuro inserzionista possa conoscere le preferenze sessuali prima anche che queste siano chiare per te stesso/a.

Mistificato o meno, Netflix, Spotify e TikTok possono farci riflettere sulla complessa relazione tra tecnologia, identità e privacy.

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