Darsi Scuola è uno dei gruppi di creatività culturale del movimento Darsi Pace.
Conta più di venti partecipanti tra insegnanti di scuola dell’infanzia, primaria, secondaria di primo e secondo grado, professori in pensione, religiosi, studenti liceali e universitari, sparsi in tutt’Italia, che si incontrano mensilmente online.
All’interno del gruppo ci si interroga e ci si confronta con uno sguardo nuovo, volto oltre l’immediato, sui vari temi che riguardano il mondo della scuola, di cui brevi sintesi vengono pubblicate sulle nostre pagine Facebook e Instagram.
Lo scorso anno, proprio all’inizio della primavera, la spinta a concretizzare un progetto che da tempo tentava di prendere forma, ha dato vita a questa nuova esperienza di incontro.
Gli inizi sono sempre un po’ incerti… ma, appunto, tutto sta ad incominciare!
Così, come pionieri, praticamente stranieri l’uno all’altro ma accomunati e uniti da un grande amore per la Scuola, abbiamo condiviso la nostra esperienza, dandoci un tempo e uno spazio per crescere, conoscerci, scoprirci, senza ipocrisie o vergogna.
Con umiltà e accoglienza, valorizzando i talenti e le attitudini di ciascuno di noi, passo dopo passo, come un bambino che si affaccia alla vita, abbiamo iniziato un cammino insieme, traballanti, a volte fragili, ma decisi.
Ci siamo chiesti fin dall’inizio cosa volevamo essere, come la nostra creatività culturale poteva esprimersi nell’ambiente professionale in cui operiamo.
Darsi Scuola si è delineato via via come un laboratorio di ascolto e riflessione creativa, in cui ci si fa dono reciprocamente di scoperte e proposte, sogni e sperimentazioni.
Un luogo in cui si fa esperienza dell’alleanza tra educatori e alunni, un luogo di una ritrovata collaborazione, per sperimentare non solo un modo di insegnare e di apprendere, ma un modo coinvolgente di vivere la scuola.
Possiamo pensare a Darsi Scuola come una forma di aggregazione nuova, un luogo dove si coltiva lo spirito di gruppo, dove si supera la visione individualistica dell’io, ma all’interno del quale ciascuna individualità è accolta e accoglie, perché sa che è solo nella relazione che il vero io cresce e fa crescere. Non un posto per isolarsi e per ergersi al di sopra, ma un’oasi per salvaguardare l’umanità, lo spirito che è in ciascuna persona, in ciascun insegnante.
Un luogo inedito, allora. Perché inedito?
Perché aperto: a tutti i gradi di scuola (che spesso faticano a comunicare se non con progetti di continuità un po’ forzati, formali e tirati per i capelli).
Quindi trasversale in verticale, fino ad includere con gioia e gratitudine anche i più giovani (studenti che portano linfa ed energia nuova) e insegnanti che hanno già vissuto il percorso scolastico e ora lo seguono da fuori ma con il cuore sempre coinvolto (i “saggi” del gruppo).
Aperto perché accogliente verso tutte le sfumature di umanità che portiamo dentro di noi, con le nostre idee e opinioni personali, che cerchiamo di comunicare agli altri nel rispetto e nella stima reciproca.
Aperto per far entrare aria nuova dalle finestre troppo spesso chiuse, che rendono l’atmosfera della scuola stantia e soffocante.
Aperto perché così è il nostro cuore quando ci incontriamo, e questa apertura ci permette di riempirlo con nuove proposte o stimoli che ci vengono donati dai colleghi in ricerca.
Aperto perché lasciamo socchiuso quello spiraglio dell’uscio da cui può entrare lo Spirito che ci porta vita, unità, luce e ci fa sentire insieme a casa.
Aperto perché inventiamo modi diversi per incontrarci: on line, in un gruppo unico per condividere, in piccoli gruppi per conoscerci e per crescere umanamente e professionalmente..
A Darsi Scuola il docente si sente apprezzato, incoraggiato, accolto, sostenuto, amato.
Ed è proprio tutto questo che rende particolarmente bello ed affascinante far parte di questa realtà.
Ci si sente accuditi dalle parole e dai volti; ci si sente a casa, tra amici, anzi tra “nobili amici”.
Si vibra alla stessa frequenza, accomunati da un sentire che viene dal cuore e da una ricerca continua.
Darsi Scuola è per noi anche una palestra dove possiamo fare ginnastica di nuova umanità. Uno spazio dove sciogliere le gabbie del nostro “io bellico”, così alienante e separante, e provare l’esperienza vivificante dell’abbandono, messo al servizio di una relazione che mai disgrega, anche dentro le inevitabili lacerazioni del nostro tempo.
Entrare in contatto con un gruppo di persone che lavorano nello stesso settore e condividono lo stesso percorso evolutivo permette uno scambio ricchissimo di idee e proposte, iniziative e progetti.
Il gruppo è pervaso da un’energia spirituale traboccante di entusiasmo e di amore per la vita in tutte le sue declinazioni.
Darsi Scuola è come un fiume in piena carico di esperienze generosamente condivise, mosso da un insieme di energie vecchie e nuove costantemente rigenerate dallo Spirito e dalla ricchezza umana delle relazioni.
L’accoglienza e la disponibilità hanno sempre generato l’atmosfera giusta per affrontare tutte le questioni con rispetto reciproco ed equilibrio. E’ così che ognuno di noi – anche a sua insaputa – fa dono agli altri dei suoi sprazzi luminescenti di grazia.
E tutto questo è un grande dono.
In un momento così difficile, come quello della pandemia, il nostro gruppo è diventato un sostegno alle nostre fragilità.
Abbiamo fatto insieme esperienza di questo, della ‘’fragilità che sostiene’’; abbiamo sorretto insieme scelte sofferte, abbiamo medicato ferite ancora aperte di alcuni fra noi, senza farli sentire abbandonati. E non ci siamo giudicati, ma semplicemente accolti.
È così che si incarna la nuova umanità? Crediamo di sì.
Aver vissuto tutto questo, in un momento così buio, dove si sono perse anche relazioni con i più vicini, ci dà una bella sensazione, tanto che quando facciamo le nostre riunioni online mensili, ci sentiamo pervasi da una luce speciale e, a differenza di quando succede nelle videoconferenze scolastiche, dove uno non vede l’ora di uscire, noi rimaniamo fermi, continuando a guardarci in silenzio in un momento di sospensione colmo di gratitudine.
Non abbiamo raggiunto grandi traguardi; siamo partiti spesso da una riflessione, da un pensiero, da un piccolo esercizio di meditazione condiviso da cui si sono originate riflessioni più lunghe, articolate, proposte operative e sperimentazioni sul modo di lavorare in classe, laboratori poetici e di scrittura collettiva, piccoli contributi da cui partire per maturare la nostra visione di scuola a partire dal percorso che ciascuno di noi compie in Darsi Pace.
Non abbiamo ancora una visione chiara; il nostro cammino si va definendo man mano. Ci stiamo conoscendo e cerchiamo di partire dalla relazione, per sperimentare la vicinanza, per conoscerci meglio e poi lavorare a nuovi progetti e poter festeggiare insieme un’altra primavera.
E ora, così come deve essere, siamo finalmente al Principio.
Ora, dopo un anno, possiamo cominciare davvero insieme.
È solo il principio, perché il Principio non è mai solo.