… Per imparare ad amare dobbiamo quindi
costante-mente dissolvere e ricostruire, rinunciare
e credere, spegnere le maledizioni dell’ego, ascoltare
e fare nostre, assimilare, mangiare le bene-dizioni
dello Spirito di Cristo, quel Pane/Pensiero/Logos
della nostra Nuova Umanità che ci rende capaci
di amare … Da: Imparare ad amare. Marco Guzzi
I. BATTESIMO
Rinuncio: alle parole che mi descrivono come un essere incapace, fallimentare, destinata al nulla.
Credo: alla tua Parola che mi chiama figlia, amata da sempre e per sempre.
Rinuncio: ai pensieri che cercano di dividermi dagli altri, attivando difese e autoesclusioni
dalle relazioni e dalla vita, ritirandomi dietro a giudizi che mi separano dalla verità.
Credo: al tuo Amore, per me e per ognuno, che testimonia la verità del bene in tutti e in tutto.
Rinuncio: ad alimentare le conclusioni errate affermate dalle mie delusioni, paure, ferite e rabbie.
Credo: mi fido del tuo Spirito, Signore, capace di curarmi, guidarmi, illuminarmi
Io non sono la costruzione di me stessa. Io sono la tua opera di bellezza.
Io non sono la somma dei miei errori. Io sono la tua opera di perdono.
Io non sono preda della morte. Io sono la tua opera di vita eterna nel presente.
Io desidero essere e vivere nella verità di me stessa.
Io desidero vedere la verità in ognuno e in ogni realtà.
Io desidero esprimere la tua verità in me, Spirito di Cristo.
Fai di me, ti prego, una fiamma inestinguibile del tuo amore.
Impara a morire
Finchè c’è tempo
In questa pace spoglia
Da: Figure dell’ira e dell’indulgenza di Marco Guzzi
II. IMPARARE A MORIRE
Questo, sto imparando a fare.
Giorno dopo giorno nella vita, da molti anni.
Prima che finiscano, all’improvviso, lasciandomi con gli occhi chiusi.
Ci penso, senza un reale pensiero apprensivo; ci penso come in sottofondo.
È il mormorio di un ruscelletto sovrastato dalle voci e parole che accompagnano il giorno
nel suo movimentato dispiegarsi; ma anche durante i risvegli della notte, nel silenzio.
Impara a morire, finchè c’è tempo.
Questo, sto imparando a fare anche nella meditazione.
Lasciarmi svuotare, spogliare, finire, nelle costruzioni di me realizzate dalle visioni distorte.
Mi abbandono alla marea che ricopre tutto, con lo sciabordio lento delle onde, piccole e spumose.
Non c’è più bisogno di difendersi. Non c’è più bisogno di arrabbiarsi. Non c’è più bisogno di dire.
Mi consegno a Te. Ti consegno tutto. Nulla mi appartiene. Ora lo so e ci credo: io, appartengo a Te.
In questa pace spoglia.
Riposo. Mi rigenero. Sorrido.
Lontana, la giostra del mondo.
Lontano, l’eco dell’ego.
Mi stendo nella Tua pace.
Come sul manto di neve.
Eccomi.
Resto nel buio, nel silenzio. Senza paura.
Mi arrendo alla verità: non posso fare nulla.
Persino il respiro non è mio, arriva da solo.
Mi raccoglie come una foglia caduta.
E mi solleva leggera, al cielo.
Eccomi.
Resto nel vuoto, impalpabile, senza appigli.
Ferma, con gli occhi aperti e il cuore fiducioso.
Io so che ci sei, non chiedo prove per credere.
Mi basta saperlo. Tendo le braccia, vuote.
Raccoglimi fra le tue, o Amante amato.
Eccomi. Ora sono pronta, a rinascere. Come vuoi Tu.