Ad un certo punto della loro relazione con Gesù i discepoli non hanno più resistito e guidati dal fascino e dal desiderio di poter emulare il Maestro, uno di loro ha fatto una precisa richiesta
(Lc 11,1-13).
La bellezza dei gesti, la potenza delle azioni e l’efficacia degli interventi e dei segni che Gesù in orante comunione con il Padre compiva di fronte a loro alimentava sempre di più l’attrazione e la tensione di apprendere tale capacità.
Ed ecco la precisa richiesta. Nel Vangelo di Luca la risposta del Maestro è precisa e completa di effetti possibili, in parole semplici ci viene spiegato che gli effetti di una Preghiera vera e insistente non si fanno attendere.
In molte altre pagine dei Vangeli però leggiamo di come non sia poi così semplice realizzare una preghiera vera, ecco schiudersi un grande mistero nel quale molti di noi ancora oggi sono in ricerca.
Gli effetti di questo millenario impegno hanno fornito innumerevoli esperienze diverse, ma tutte partono dalla necessità di una totale e reale presenza sia fisica, sia mentale, sia spirituale.
Nel cammino iniziatico che Darsi Pace propone, questa modalità di approccio alla ricerca lo sperimentiamo sin dall’inizio, infatti dal primo incontro della prima annualità si lavora sui tre livelli contemporaneamente per apprezzarne l’interazione.
A livello spirituale partiamo con molta progressività e gentilezza proponendo una pratica meditativa che accompagna dolcemente verso una maggiore concentrazione per favorire la consapevolezza di una possibile esperienza del corpo, del respiro, del pieno rilassamento, della dinamica dei pensieri automatici (che tanto ci ostacolano) e dello stato di presenza in un maggior silenzio e distensione.
Solamente dalla metà della seconda annualità la pratica spirituale si completa con la sua seconda parte e cioè con la preghiera cristiana.
Detto così sembrerebbe semplice, in realtà questo passaggio è un nodo cruciale sul quale tutti ci fermiamo a lungo per ragioni varie che si possono immaginare, ma il percorso prosegue perché il nodo non blocca e non impedisce il resto del lavoro.
La preghiera però è così affascinante da chiedere continui approfondimenti anche in umili laboratori sperimentali come quello che è nato dal gruppo culturale Darsi Pace sul rinnovamento della spiritualità.
E’ un giovane piccolo “laboratorio di preghiera comunitaria cristiana“ che si riunisce una Volta al mese circa nella cripta della parrocchia San Frumenzio a Roma ed è animato da Laura, Alessandra, Fabrizio e Alessandro che ne formano l’attuale coordinamento.
L’esperienza di preparazione dell’incontro è già un vero laboratorio nel quale ogni volta condividiamo esperienze, pareri, tentiamo, aggiustiamo e proponiamo a chi partecipa accogliendo e valutando attentamente i suggerimenti raccolti di volta in volta.
Si affinano, si armonizzano e si tenta di trovare il miglior equilibrio tra i vari momenti che compongono gli incontri.
Non abbiamo inventato nulla: facciamo tesoro degli strumenti che la Chiesa da millenni mette a disposizione e dei consigli che vengono offerti dall’esperienza che ognuno di noi ha fatto filtrata dal cammino Darsi Pace.
Iniziamo ogni volta proprio allo stesso modo accogliendo e prendendoci cura dei nostri corpi, sballottati e lanciati quotidianamente nelle molteplici attività.
Ascoltarci, rilassarci con gli esercizi fisici che calmano la mente, liberano le nostre membra dalle inutili tensioni, per favorire con la meditazione un silenzio più reale che ci dia la possibilità di aprirci allo Spirito, nella preghiera e nell’ascolto della Parola del giorno che viene proclamata .
Il contatto diretto con la Parola che ogni giorno da millenni parla a uomini e donne in modo sempre diverso risuona in noi, nel silenzio a fatica guadagnato, che sappiamo essere fuggente; ci lasciamo interrogare e ispirare; poi si apre un momento di condivisione, per donare, se si vuole, con semplicità e libertà la propria riflessione agli altri partecipanti.
L’incontro termina con lo stesso anelito con il quale è iniziato, con quelle Parole che il Figlio rivelandoci il Padre ci ha insegnato e sono arrivate fino a noi grazie alla fede di uomini e donne oranti passando da generazione in generazione, “Padre Nostro che sei nei cieli…..”