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Sanremo 2018 – vincono Ermal Meta e Fabrizio Moro come da copione

La 68° edizione del Festival di Sanremo targata Baglioni e condotta da Michelle Hunziker e Piefrancesco Favino se da una parte ha ridato alla musica il ruolo di assoluta protagonista della kermesse sanremese dall’altra si è dimostrata nel suo complesso decisamente soporifera, forse perché 20 canzoni da ascoltare sono troppe o più semplicemente perché non ci sono state canzoni capaci di elevarsi a tal punto da evitare l’inevitabile abbiocco.
Per carità gli ascolti sono stati da record e non poteva essere diversamente perché il Festival non lo guarda più nessuno ma poi puntualmente ti ritrovi con uno share sopra il 50% che tradotto in numeri vuol dire 11/12 milioni di spettatori.
Alcune chicche per la verità ci sono state: l’apertura di Fiorello la prima serata, Favino che è stato una piacevole sorpresa e si è superato nel monologo con cui ha introdotto Fiorella Mannoia nella serata finale, bravo lui e brava lei a cui Gabbani ha scippato la vittoria lo scorso anno.
La Rai ha cercato di ravvivare un po’ l’ambiente con quella pagliacciata dell’auto plagio della canzone di Moro&Meta presa subito in carico dal mondo social che a suon di #salviamoermalmeta hanno di fatto sancito che il regolamento del Festival c’è ma è datato per cui finisce tutto a tarallucci e vino e non poteva che essere così visto l’esito finale.
Di Baglioni e della Hunziker che dire se non che il primo mi è sembrato un po’ imbalsamato quasi alla Renato Balestra mentre la presentatrice svizzera verrà ricordata più che altro per la marea di abiti che ha cambiato, alcuni tra l’altro veramente brutti!
La vera rivelazione è stata il gruppo Lo Stato Sociale che ha riportato al Festival quel tocco di goliardia che ha rimandato subito al grande Rino Gaetano, il testo della loro “Una vita in vacanza” è una riflessione sul mondo del lavoro ai giorni nostri.
Ornella Vanoni è stata bravissima e la sua presenza e interpretazione mi ha ricordato quella frase pronunciata da Picasso : “ ci vuole tempo per diventare giovani”.
Ron ha interpretato una chicca lasciata dal grande Lucio Dalla, un omaggio dovuto all’indimenticato cantautore bolognese.
La musica si sa non ha tempo ma credo che i tre di quel che resta dei Pooh potevano tranquillamente passare la mano.
A contendersi il podio sono rimasti in tre : Moro-Meta, Lo Stato SocialeAnnalisa e dopo l’ultimo televoto la vittoria è andata a Ermal Meta e Fabrizio Moro.

La classifica finale

1° Ermal Meta – Fabrizio – Non mi avete fatto niente
2° Lo Stato Sociale – Una vita in vacanza
3° Annalisa – Il mondo prima di te

    1. Ron – “Almeno pensami”
    2. Ornella Vanoni con Bungaro e Pacifico – “Imparare ad amarsi”
    3. Max Gazzé – “La leggenda di Cristalda e Pizzomunno”
    4. Luca Barbarossa – “Passame er sale”
    5. Diodato e Roy Paci – “Adesso”
    6. The Kolors – “Frida (Mai, mai, mai)”
    7. Giovanni Caccamo – “Eterno”
    8. Le Vibrazioni – “Così sbagliato”
    9. Enzo Avitabile e Peppe Servillo – “Il coraggio di ogni giorno”
    10. Renzo Rubino – “Custodire”
    11. Noemi – “Non smettere mai di cercarmi”
    12. Red Canzian – “Ognuno ha il suo racconto”
    13. Decibel – “Lettera dal Duca”
    14. Nina Zilli – “Senza appartenere”
    15. Roby Facchinetti e Riccardo Fogli – “Il segreto del tempo”
    16. Mario Biondi – “Rivederti”
    17. Elio e le Storie Tese – “Arrivedorci”



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