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Emissioni SAR: quali smartphone emettono più radiazioni elettromagnetiche?

SAR

Oggi parliamo di un argomento molto discusso e molto utile per capire quanto incidano gli Smartphone (e non solo) sulla nostra salute: il SAR. Ovviamente non vogliamo (e non possiamo) entrare troppo nel tecnico ma vorremmo darvi un quadro d’insieme su questo indice.

Cos’è l’indice SAR?

L’acronimo vuol dire “Specific Absortion Rate” che in italiano si traduce con con “Tasso di Assorbimento Specifico“. In pratica questo valore misura la quantità di energia elettromagnetica assorbita dal corpo umano, quando lo stesso viene esposto all’azione di un campo elettromagnetico RF (campo elettromagnetico a radio frequenze). La definizione più tecnica, data dalla comunità scientifica, è questa: “il Sar è la quantità di energia elettromagnetica che viene assorbita nell’unità di tempo da un elemento con massa 1 di un sistema biologico”. Quindi in questo tasso di assorbimento specifico entrano in gioco due elementi: l’energia e la massa. E’ per questo motivo che la sua unità di misura è W/Kg; appunto energia assorbita per Kg.

A cosa serve?

Questo valore viene utilizzato dal CENELEC (comitato europeo di normazione elettrotecnica) e dalla FCC statunitense (ente per la certificazione dei dispositivi in grado di emettere onde radio) per stabilire dei parametri entro i quali i dispositivi mobili devono rientrare per essere sicuri per il consumatore e quindi commercializzabili dalle aziende. I due enti utilizzano scale di valutazione differenti, ma pressoché equivalenti in termini di valutazione del dispositivo e di limite massimo. Per la normativa europea, il valore consentito è di 2W/Kg, misurati su 10 grammi di tessuto; per la legislazione USA il limite è di 1.6 W/Kg misurati su 1 grammo di tessuto. Visto che l’incidenza delle radiazioni elettromagnetiche diminuisce esponenzialmente all’aumentare della massa presa in considerazione, possiamo affermare che le due scale sono molto simili.

Come si effettuano le misurazioni dei livelli SAR?

Entrambi gli istituti citati effettuano dei test per verificare l’incidenza Delle Onde Elettromagnetiche sia sulla testa che sul corpo del consumatore. Le prove vengono effettuate secondo standard molto rigorosi per permettere dei risultati congrui (tra i vari smartphone) e ripetibili nel tempo. In generale, lo smartphone viene posto a 1 cm di distanza dalla “pelle” del manichino per simulare la presenza degli indumenti. Per i test relativi alla testa, lo smartphone viene poggiato (a distanza 0) all’orecchio del phantom (manichino) per simulare l’uso telefonico. Ovviamente, in laboratorio si portano i dispositivi al valore massimo raggiungibile, attraverso la “spinta” al massimo di tutti i radiotrasmettitori. Questo valore massimo difficilmente può verificarsi nell’uso quotidiano.

Cosa comporta un SAR elevato?

Visto il grande dibattito internazionale, è utile muoversi con i “piedi di piombo” riguardo gli effetti che questo assorbimento può causare. Per andare sul sicuro e non darvi informazioni fuorvianti, preciso subito che la fonte delle informazioni successive è l’A.I.R.C (associazione italiana per la ricerca sul cancro). Innanzitutto, l’esposizione ai campi magnetici (come quelli prodotti dai cellulari) provoca il riscaldamento delle parti più esposte, a causa dell’interazione delle onde elettromagnetiche con i tessuti biologici. Un esempio lampante è rappresentato dai forni a microonde che, grazie alle onde elettromagnetiche, riscaldano le nostre pietanze. Ovviamente la “potenza” di un forno non è nemmeno paragonabile a quella di uno smartphone, ma è utile per comprendere come funziona questo meccanismo di riscaldamento.

Ad oggi (sempre secondo l’A.I.R.C) i livelli di riscaldamento a cui siamo sottoposti, a causa delle onde elettromagnetiche che ci circondano, sono trascurabili, perché troppo bassi per causare danni. Non sono però noti gli effetti a lungo termine di questi fenomeni. E’ comunque appurato che, ad oggi, non è dimostrabile la correlazione tra l’esposizione ai campi elettromagnetici e un’aumentata insorgenza del cancro (indipendentemente dall’età). A dimostrazione di questa teoria, i campi elettromagnetici sono stati classificati, dall’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro, quali cancerogeni di gruppo 2B (sospetti agenti cancerogeni). Questo vuol dire che sono stati sperimentati in laboratorio dei dosaggi altissimi, ma non è stata dimostrata una pericolosità effettiva ai livelli presenti normalmente nell’ambiente. Nonostante non vi siano prove scientifiche a riguardo (ribadisco, sempre secondo l’A.I.R.C) nel 2012 (ottobre) la corte di cassazione ha riconosciuto una pensione di invalidità ad un uomo (Innocente Marcolini) che, secondo la sentenza, a causa del suo lavoro di manager aveva visto insorgere un tumore benigno al nervo trigemino. L’uomo infatti aveva trascorso nei 10 anni precedenti tra le 5 e le 6 ore giornaliere al telefono, che avrebbero causato la formazione del tumore.

Come diminuire l’esposizione?

Se comunque avete paura di questi effetti vi potrà essere utile seguire questi pochi consigli. In primo luogo utilizzate auricolari bluetooth o i classici con il filo. Questo perché potrete allontanare lo smartphone dall’orecchio e non averlo più a contatto diretto con il vostro corpo (più lo smartphone è vicino e più gli effetti si amplificano). Anche gli auricolari bluetooth emettono radiazioni ma in misura estremamente minore rispetto ai telefoni. Non portate i dispositivi a contatto diretto, ma cercate di allontanarli il più possibile da voi. Infatti anche a schermo spento gli smartphone emettono radiazioni, a causa della ricerca delle reti e degli switch tra i protocolli 2G/3G/4G. Non utilizzate lo smartphone in auto senza auricolari o vivavoce. Questo perché l’automobile è quella che si dice un “gabbia di Faraday” ed al suo interno il modulo telefonico fatica molto per mantenere stabile il segnale. Faticando molto aumenta la potenza necessaria per una connessione stabile e quindi le emissioni.

Altro discorso importante è quello delle zone con scarso segnale. Come abbiamo detto, più il segnale è scarso e più lo smartphone emette radiazioni per mantenere stabile il collegamento con la rete ed a causa dei continui cambiamenti di connessione (2G/3G/4G); quindi, se notate che la vostra rete è “ballerina”, vi converrà forzare manualmente la connessione 2G (edge) per migliorare la stabilità del segnale e diminuire il tasso di assorbimento. L’ultimo consiglio riguarda la distanza dello smartphone dall’orecchio. Se non avete la possibilità di usare auricolari o sistemi vivavoce, tenete il dispositivo a leggera distanza dall’orecchio; anche 4-5 cm diminuiscono sensibilmente la “potenza” delle onde elettromagnetiche.

Smartphone ed emissioni elettromagnetiche

Dopo la prima parte introduttiva, qui troverete una classifica degli smartphone in relazione all’indice SAR. Occorre precisare che la classifica prenderà in considerazione gli smartphone più recenti e popolari, con Android e iOS. Infatti sarebbe stato impossibile inserire tutti gli smartphone esistenti in classifica e, anche prendendo in considerazione solo gli ultimi anni, il lavoro non sarebbe stato possibile. I dati che troverete qui sotto sono stati estrapolati dalle schede tecniche ufficiali e quindi sono di affidabilità assoluta. Inoltre riguardano il valore che più ha fatto discutere, cioè quello relativo alla testa. La scala usata è quella Europea, il cui limite (come già detto) è di:  2W/Kg, misurati su 10 grammi di tessuto.

Quali sono gli smartphone con l’indice SAR più basso?

Aggiornamento del 18/01/2017
La classifica degli smartphone con indice SAR più basso è stata aggiornata prendendo in considerazione tutti i nuovi modelli usciti sul mercato. Abbiamo eliminato tutti i modelli che erano presenti in precedenza perchè ormai obsoleti. La tabella prende in considerazione un gran numero di smartphone Android usciti tra il 2015 e il 2016, ma non tutti dato che per molti modelli non è stato possibile reperire dati certi da fonti attendibili.

Samsung si conferma ancora una volta attenta ai livelli di SAR in sede di progettazione. 3 dei 5 modelli con i più bassi livelli di radiazioni elettromagnetiche sono infatti targati Samsung. A sorpresa è il Wiko Fever, assieme al Samsung Galaxy A3 2015, a primeggiare in questa classifica con un valore di SAR (testa) di soli 0.24 W/Kg. Molto buono anche lo Xiaomi Mi5, che grazie al body totalmente in vetro riesce a non superare i 0.33 W/Kg

Wiko Fever 0.24 W/Kg
Samsung Galaxy A3 2015 0.24 W/Kg
Samsung Galaxy S7 Edge 0.26 W/Kg
OnePlus One 0.29 W/Kg
Samsung Galaxy A5 2016 0.29 W/Kg
OnePlus X 0.31 W/Kg
Xiaomi Mi5 0.33 W/Kg
Asus Zenfone 2 Laser 0.36 W/Kg
Huawei Honor 6 0.37 W/Kg
LG G3 0.37 W/Kg
Samsung Galaxy S6 0.38 W/Kg
OnePlus 3 0,40 W/Kg
Samsung Galaxy S7 0.41 W/Kg
Meizu M2 Note 0.41 W/Kg
Samsung Galaxy A7 2016 0.41 W/Kg
HTC One M8 0.42 W/Kg
Sony Xperia XA 0,55 W/Kg

Quali sono gli smartphone con l’indice SAR più elevato?

Aggiornamento del 18/01/2017
Abbiamo aggiornato anche la classifica degli smartphone con indice SAR più elevato, includendo i nuovi modelli sul mercato, classifica che ora vede al primo posto il Huawei Honor 8. Le prime posizioni in questa classifica sono occupate dai produttori noti per l’eccellente qualità di ricezione del segnale come Apple, e Huawei che, evidentemente, pagano il prezzo con livelli di radiazioni elettromagnetiche superiori alla media. La nota positiva qui è che rispetto al nostro ultimo aggiornamento, che risaliva al 2014, abbiamo osservato una sensibile riduzione media dei livelli di SAR dei modelli presenti nelle prime posizioni della tabella degli smartphone con indice SAR più elevato, segno degli sforzi progettuali di ridurre l’indice SAR mantenendo al tempo stesso una buona qualità di ricezione del segnale. In classifica troviamo anche un prodotto Xiaomi. Al contrario del lavoro svolto sul Mi5, l’azienda non è riuscita a tenere basse le radiazioni sul Redmi 4.

Huawei/Honor Honor 8 1.50 W/Kg
Xiaomi Redmi 4  1.49 W/Kg
Huawei P9 1.49 W/Kg
Huawei Nexus 6P 1.49 W/Kg
Huawei P9 Plus 1.48 W/Kg
iPhone 7 1.37 W/kg
iPhone 7 Plus 1.34 W/Kg
Huawei Mate S 1.08 W/Kg
Apple iPhone 6 0.97 W/Kg
Apple iPhone 6 plus 0.91 W/Kg
Apple iPhone 6S plus 0.91 W/Kg
OnePlus 3T 0.89 W/Kg
Apple iPhone 6S 0.87 W/Kg

Ci teniamo a sottolineare che i dati hanno il solo scopo di confrontare i valori SAR dei più comuni smartphone presenti sul mercato, senza alcuna intenzione di creare inutili allarmismi: tutti i valori sono infatti al di sotto dei limiti stabiliti dalle normative.

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