di Marco Fanuli
La scuola Barca, ci ha da sempre abituati a giocatori simili (ultimo della lista lo spagnolo Pedri) ed il giovane Pau non fa altro che confermare questo trend, marchio di fabbrica dei campioni catalani nel mondo.
Piccolo di statura, ambidestro. Giocatore ideale in un sistema di gioco basato sul possesso palla. Sa dettare i tempi e dirigere la propria squadra dal basso. Grande consapevolezza spaziale: trova sempre la posizione migliore per ricevere il pallone e farlo girare coadiuvato dai compagni di squadra, cercando e trovando il momento giusto nel lanciare lungo - sempre molto preciso - o nella verticalizzazione improvvisa verso il reparto d'attacco.
Energico, laborioso e determinato nella fase difensiva con un buon tempismo nell'anticipo. Dove migliorare? Sicuramente non dimostra timori nello sfidare avversari più avanti di lui sul piano fisico, ma è comunque un giocatore poco strutturato, che ha bisogno di lavorare tanto sulla massa muscolare per reggere il confronto. Inoltre non si rende quasi mai pericoloso al tiro, qualità che se migliorata, gli permetterebbe di fare un deciso salto in avanti nel suo percorso professionale.
Il futuro non può che essere dalla sua parte. A questo punto si attende soltanto, seppur senza fretta, la sua prima opportunità al Nou Camp.
