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Carmine Raiola, per gli amici Mino. Dai pomodori di Angri al Gotha del calcio internazionale

Ecco il profilo e la biografia di uno degli agenti top del panorama calcistico internazionale


Carmine Raiola è un personaggio fuori standard. Non ama i vestiti eleganti, gli eventi mondani e le paillets. E' un agente dentro il mondo dei giocatori, ma al tempo stesso distaccato. "Se qualcuno deve dimostrare qualcosa con il modo in cui si veste, nasconde qualcosa. Io mi posso permettere di girare anche con le infradito..." - risponde a chi gli chiede i motivi del suo stile. Modi casual, show davanti alle telecamere, non si tira indietro quando c'è da sparare a zero sul sistema calcio e sulla realtà italiana in particolare. Camicie hawaiane, calzoncini e uscite stravaganti, Mino Raiola sa il fatto suo in tema calcistico. "Da mio padre ho imparato a lavorare h24 e da mia madre l'ossessione per lo studio". Cresciuto in Olanda parla olandese, inglese e tedesco praticamente come madrelingua a cui vanno aggiunte spagnolo, francese e portoghese. Lingue latine come italiano e napoletano parlate in casa. Il personaggio Raiola sa essere tedesco con i tedeschi e napoletano con i napoletani. Riesce a sdoganare e in qualche modo a 'scimmiottare' modelli ben noti in patria. Quelli dell'italiano medio, l'espatriato cresciuto a pane e lavoro, il ladro di polli, ecc... Recentemente è anche entrato in possesso della casa di Al Capone a Miami il quale sembrerebbe essere nella sua genealogia. Inutile enumerare i giocatori di cui ha la procura. Mino Raiola vuole personaggi con cui identificarsi e con cui entra in sintonia. "Quando giocavo a calcio ero un numero 10 e ero asbbastanza arrogante" - dice lui stesso a un intervista. Non è solo riferimento per i giocatori nostrani, olandesi, scandinavi e nord europei.

Le origini. Mino Raiola, all'anagrafe Carmine Raiola nasce il 4 novembre del 1967 a Nocera Inferiore (Salerno) da una famiglia di Angri, terra di pomodori e mozzarella; parenti in giro per il mondo. Il padre fa il meccanico. E l'anno successivo alla nascita del figlio decide di emigrare in Olanda dove c'è uno zio che fa il fornaio. Qui aprono la pizzeria 'Napoli' che dopo qualche anno diventa un ristorante di lusso. Situato ad Haarlem (Amsterdam) vicino alla federazione calcio olandese è frequentato anche dai dirigenti del calcio 'Orange'. Carmine Raiola intanto consegue la maturità classica e frequenta per due anni la facoltà di Giurisprudenza. Fino all'età di 18 anni gioca a calcio nel settore giovanile dell'Haarlem stessa. Società gloriosa che un paio di anni prima dell'arrivo di Raiola aveva sfornato un talento come quello di Ruud Gullit. "Tu di calcio non capisci niente" - è una frase che Mino Raiola ripeterà molte volte ai suoi autorevoli interlocutori.

Inizia la carriera imprenditoriale. Nel 1987 ad Haarlem diventa responsabile del settore giovanile. Nel frattempo conclude il suo primo affare comprando un McDonald e rivendendolo generando utile. Da vita alla sua prima società di intermediazione, la 'Intermezzo'. Entra quindi nel consiglio degli imprenditori di Haarlem. Inizia così a entrare nelle prime trattative di giocatori perché nel frattempo aveva stipulato un accordo con il sindacato giocatori olandese. Svolge attività di interpretariato nella trattativa e inizia a imparare i primi rudimenti del mestiere. Siamo nel 1992 e Carmine Raiola ha 25 anni. Ecco che contribuisce al trasferimento di Brian Roy dall'Ajax al Foggia di Zeman.
Foggia rappresenterà per Raiola una parentesi fondamentale per la sua vita. Decide infatti di spostarsi per un anno in Puglia per conoscere meglio il calcio italiano, il Presidente Casillo, Zeman e i suoi colleghi agenti tra cui Canovi e Caliendo che lo citeranno spesso quando interrogati a riguardo. Terreno sicuramente non facile per un ragazzo così giovane. A Foggia conosce anche Roberta Barbetta sua futura moglie e mamma dei suoi due figli. Nel 1993 entra nell'affare che porterà Bergkamp e Jonk all'Inter.

Diventa agente FIFA.Gli anni '90 sono il periodo di ascesa del giovane Raiola. Il quale diventa ufficialmente agente FIFA e crea la società di intermediazione calcistica Sportman con varie sedi nel mondo: Montecarlo, Brasile, Paesi Bassi e Repubblica Ceca. Nel 1996 arriva il primo vero colpo importante a nome Mino Raiola sui contratti. Ecco Pavel Nedved alla Lazio di Cragnotti, dove già si era trasferito Signori dal Foggia. "200 milioni per ragazzo sono troppi" - diceva Zeman a Raiola. I rapporti tra i tecnici e Raiola non sono sempre idilliaci. Al caso del boemo nel tempo si aggiungono quelli di Ferguson e Guardiola. Arriva comunque la notorietà e i giocatori importanti lo cercano perché lui è così come loro: prendere o lasciare.

Raiola e Ibrahimovic. "Raiola. Per i nemici Mino" dei giornalisti Chianelli e Pisani, lavoro che racconta l'agente con tono scanzonato e lascia spesso e volentieri il sorriso sulla bocca, raffigura bene, penso, il personaggio Raiola. Il libro inizia con la scenetta che fa conoscere Ibrahimovic e lo 'Gnomo Ciccione'. Così chiama lo svedese il suo agente quando lo vede presentarsi all'appuntamento che avevano a un ristorante di lusso vestito con camicia hawaiana, calzoncini e infradito.

"Senti, io so chi sei tu. Tu invece di me sai poco. Non perdiamo più tempo con queste cazzate, passiamo ai fatti" - così esordisce Raiola nei confronti di Slatan Ibrahimovic e aggiunge - "I fatti dicono che sei uno stronzo. Te ne vieni qui come un fighetto. Invece di fare gol".
"Guarda qua! Sheva 22 gol/27 gare. Vieri 24 gol/27 gare. Inzaghi 20 gol/25 gare. Trezeguet 20 gol/24 gare. Tu 5 gol in 25 partite. Che significa?"


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di Foto Sport & Notizie (indirizzo email : [email protected])


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