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Work addiction: la dipendenza da lavoro

Il rischio più grande di quando si svolge una professione che ci piace è di sfociare nella cosiddetta work addiction, ossia la dipendenza da Lavoro.

Si tratta di un problema che riguarda soprattutto i liberi professionisti che, in quanto autonomi, non si pongono mai un limite, arrivando ad orari di lavoro assurdi.

Il tutto poi diventa più grave quando da questi ritmi disumani se ne ricava addirittura piacere e soddisfazione.

Anzi, vi dirò di più: quando questa attività viene sospesa il lavoratore ne risulta particolarmente nervoso, irritato, ansioso e depresso.

Questo disagio, inevitabilmente, si riversa su tutto ciò che circonda il work addicted, come la famiglia o gli amici nei confronti dei quali si mostra disinteressato, talvolta addirittura emotivamente cinico.

Spesso questo atteggiamento deriva da una insoddisfazione della propria vita personale che porta le persone a rifugiarsi in quella professionale come nido sicuro, come approdo, come ancora di salvezza.

Se si ha volontà un valido aiuto può essere la cosiddetta psicoterapia strategica integrata che si presta proprio alla cura delle dipendenze da lavoro.

Una volta stabiliti i meccanismi tipici, il terapeuta di tale approccio stimola il paziente a cambiare il suo punto di vista, aiutandolo a riorganizzarsi la vita considerando non solo il lavoro, ma anche la vita sociale e familiare.

Vivo a braccio, curvo a gomito.

Teo

Fonte: http://www.milleunadonna.it/salute/rubriche/specialisti/caterina-steri/articoli/17746/il-lavoratore-compulsivo-e-la-work-addiction/



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