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Un Museo che guarda al futuro. La nuova collezione d’arte contemporanea

[meridionews] C’era una volta un castello – incastonato a Castelbuono, nel cuore delle Madonie – con una storia lunga e affascinante iniziata nel Trecento, quando venne costruito per volere della potente famiglia ligure dei Ventimiglia, diventando poi nel corso dei secoli simbolo dell’identità della comunità castelbuonese, al punto da essere acquistato dagli stessi abitanti del paese a un’asta pubblica del 1920. Nel corso del Novecento, il castello è stato usato come ricovero per gli sfollati durante la Seconda Guerra Mondiale, poi come archivio comunale, scuola e magazzino di formaggi. Nel 1965, infine, viene individuato come sede ideale per ospitare il Centro Civico. Quel castello oggi ospita il Museo Civico, uno straordinario contenitore di opere d’arte che attraversa millenni di storia umana e artistica, a partire da reperti archeologici fino a opere del periodo moderno e contemporaeo. Fiore all’occhiello del castello è senza dubbio la splendida cappella dedicata a Sant’Anna, uno straordinario esempio di arte barocca con l’insolita ed esoterica decorazione in stucco realizzata nel 1684 dai Serpotta.

Il Museo rappresenta per le Madonie un punto di riferimento che custodisce storia e tradizioni del territorio. Ma non solo. Il Museo Civico negli Ultimi Tre Anni, sotto la direzione di Laura Barreca, è diventato un punto di riferimento per l’arte contemporanea, un punto nevralgico da cui si snodano riflessioni e input che hanno portato alla creazione di contatti con istituzioni museali di livello internazionale, senza perdere mai di vista la dimensione territoriale su cui è incentrata la visione e la programmazione del museo, diventando un’eccellenza di management culturale nazionale, che vede un’azione di coinvolgimento di aziende private che accompagnano la gestione museale, nella visione di una collaborazione congiunta pubblico-privato. Tra le istituzioni con cui il museo è entrato in dialogo, spiccano il Dipartimento Educazione del Museo d’Arte Contemporanea Castello di Rivoli, FABRICA – Centro di ricerca sulla comunicazione di Benetton, la Fondazione Pino Pascali, la Concordia University di Montreal e la Birmingham City University.

Un museo che non dorme mai, che abbina ricerca scientifica e indagine storiografica alla sperimentazione dei linguaggi più contemporanei. Proprio oggi il museo presenta Schiuma di mare e attorno. Nuovo percorso. 1905-2017, una rilettura della collezione di arte contemporanea, nata nel 1997 dalla donazione Di Piazza di un corpus di dipinti che comprende opere di Josè Ortega, Mario Schifano, Bruno Caruso, Corrado Cagli e Mario Bardi. Nel corso degli anni, la collezione originaria si è arricchita grazie alle acquisizioni e produzioni artistiche legate alle mostre temporanee, con opere di Alessandro Bazan, Francesco De Grandi e Benny Chirco, per citarne alcuni. In particolare, negli ultimi tre anni la fitta programmazione si è incentrata su una riflessione rivolta alla storia locale e all’identità mediterranea attraverso l’interpretazione offerta da artisti internazionali, chiamati a creare e a condividere immagini e visioni, come Riccardo Benassi, Calogero Cammalleri, Sandro Scalia, Luca Trevisani, Seb Patane, Letizia Battaglia, Mimmo Cuticchio, Desideria Burgio, Carlo e Fabio Ingrassia, Fonte & Poe, Laboratorio Saccardi, Manfredi Beninati e Salvatore Arancio.

«Il progetto di riallestimento della collezione d’arte moderna e contemporanea ruota attorno a macro-aree tematiche – spiega la direttrice Laura Barreca –. Possiamo considerarle come delle isole, collegate tra loro attraverso relazioni visive, concettuali o cronologiche. Abbiamo ricreato un nuovo percorso espositivo in grado di tracciare l’identità della collezione mescolando le opere già facenti parte del nucleo collezionistico permanente insieme alle nuove acquisizioni realizzate nel corso degli ultimi tre anni, con attenzione attorno all’idea che la collezione si è formata in modo eterogeneo e con riferimenti a fatti storici diversi. Abbiamo innestato queste istanze con quelle giunte attraverso le nuove produzioni legate all’identità mediterranea, per raccontare una storia di suggestioni e riflessioni che si offrono al visitatore come una nuova narrazione. Ci sarà inoltre – conclude Barreca – una nuova stanza dedicata al pittore Paolo Cicero, con opere a partire dal 1905 che tracciano l’interessante figura di un artista ancora poco studiato e conosciuto del primo Novecento».

Il Museo Civico è aperto dal lunedì al venerdì, dalle ore 9.30 alle 13 e dalle 16.30 alle 20; sabato e domenica dalle 10 alle 13.30 e dalle 16.30 alle 20. Sono previste visite guidate giornaliere gratuite alle 11 e alle 17, in italiano e in inglese organizzate dalla Pro Loco di Castelbuono. Costi biglietto: intero 4 euro, ridotto 2.

 


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