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Appendici

Abbiamo tutti - beh, magari tutti tutti no, ma quasi - due prolungamenti del nostro corpo: lo smartphone e l'automobile. Pensavo questa cosa stamattina mentre andavo in giro in bicicletta qui attorno a casa mia. Pedalavo a una velocità relativamente tranquilla e mi è capitato di vedere una Signora uscire dalla banca e salire in Macchina. Dopo cento metri ha parcheggiato, è scesa ed è entrata nell'ufficio postale. Nel frattempo io ho proseguito tranquillamente. Poco dopo mi ha superato di nuovo, ha messo la freccia, ha parcheggiato ed è scesa dalla macchina, questa volta per andare al panificio. Ricapitolando, quindi, la signora in questione ha fatto tre fermate in sette/ottocento metri. Tre fermate che hanno significato tre entrate in macchina, tre uscite, tre accensioni del mezzo e tre spegnimenti, più, naturalmente, accelerate, frenate ecc. Considerato il tempo impiegato per parcheggiare, ripartire, spegnere la macchina, riaccenderla, allacciare le cinture, slacciarle, più tutto il resto, se la signora avesse coperto a piedi o in bicicletta quei settecento metri, avrebbe magari impiegato il medesimo tempo, forse addirittura qualcosa in meno. Ma ciò che interessa a me non è questo, quanto il fatto che, come scrivevo sopra, tutto il continuo fermarsi, ripartire, scendere, salire mi ha fatto pensare che la macchina è ormai di fatto una protesi, un prolungamento, un'appendice del nostro corpo.
Onde sgombrare il campo da eventuali dubbi, non vuole essere questo un post ammantato di velleità ambientaliste ma solo l'espressione di un pensiero che mi è venuto lì per lì. È vero che da qualche tempo ho cominciato progressivamente ad abbandonare la macchina in favore della bicicletta, usando la prima solo quando non posso fare diversamente, ed è quindi plausibile che certi comportamenti mi saltino adesso più all'occhio rispetto a prima, ma è anche vero che fino a questa sorta di pseudosvolta finto ecologica utilizzavo la macchina esattamente come la signora di cui sopra.
Per quanto riguarda lo smartphone, non credo serva una mia testimonianza per avvalorare la tesi della seconda appendice: andate dieci minuti in giro a piedi in qualsiasi posto e ve ne rendete conto da soli.
 



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