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Piccoli e nanna … Buone regole per un sonno sereno …

Il Sonno è una parte fondamentale nella vita dell’uomo, in particolare dei piccoli. Oggi assistiamo sempre più ad una cattiva qualità di questo negli adulti e purtroppo anche in quella dei bambini. Mio figlio non dorme, mio figlio si sveglia spesso, mio figlio dorme tantissimo, quante mamme si rispecchieranno in queste frasi? Il sonno differisce da individuo ad individuo, vediamo insieme quante ore di sonno sono necessarie e cosa fare per avere una corretta qualità di quest’ultimo.

I neonati, poiché non distinguono il giorno dalla notte, dormono circa 20 ore al giorno. Tale ritmo con il trascorrere del tempo tende a diminuire, fino ad arrivare ad una fase di sonno e una di veglia, intercalata quando non si perde l’abitudine e quando il tempo lo permette da un pisolino pomeridiano.

Quali sono le giuste ore di sonno nel bambino?

Il neonato dorme in media  16 /18 ore al giorno questo fino ai quattro mesi circa

Dai  4 mesi fino all’anno  i piccoli dormono circa 10/12 ore e ci sono  2 o 3 ore di sonnellini

Da uno a due anni le ore di sonno sono 10/12  e i  sonnellini si riducono ad uno di 1 o 2 ore

Dai 3 anni le ore di sonno sono circa 12 e ove possibile, è opportuno un sonnellino di 2 ore

Queste sono le regole principali di un buon ritmo sonno/veglia che ovviamente variano da Piccolo a piccolo di circa mezz’ora/un’ora, salvo difficoltà individuali che poi vedremo.

Cosa fare quando un bimbo non dorme?

Bisogna ricordare che se un bimbo, in particolar modo se è piccolo, non dorme evidentemente ha un disagio. Lo svegliarsi ogni 4 ore è fisiologico, perché, necessita di mangiare, un neonato allattato esclusivamente al seno tenderà a dormire meno rispetto ad un neonato allattato artificialmente perché il latte materno è più digeribile.

Quali strategie per conciliare il sonno nei bambini?

Anzitutto bisogna comprendere il perché della mancanza di sonno, in genere mamme ansiose trasmettono la propria ansia al piccolo e questo influisce su un buon sonno. Ritmi di vita stressanti inducono anch’essi una cattiva qualità del sonno, per i piccoli è molto importante avere una routine quotidiana, uno stile di vita abitudinario che gli permetta di avere una buona qualità della vita e del ritmo sonno veglia. E’ utile fare delle passeggiate con il bambino, perché il movimento concilia il sonno, non dimentichiamo, infatti,  che per 41 settimane il piccolo è stato dentro di noi e quindi è abituato al movimento. Molto utile, in particolar modo la sera, è avere l’abitudine di un bagnetto caldo che gli permetta di conciliare il sonno. Abituare fin da subito il bambino a dormire nella culla è un’ottima strategia, sconsigliato invece è abituare il bambino ad addormentarsi in braccio per poi riporlo nella culla. Mettendo il bambino nella culla quando è sveglio gli permetterà di imparare ad addormentarsi da solo, se questi piange o non riesce proprio a dormire è utile Fargli Delle Carezze e cercare di comprendere il suo disagio. E’ una buona abitudine permettere al bambino di dormire con un peluche o qualcosa che gli sia vicino, questo lo farà sentire meno solo e lo abituerà a sostituire la presenza della madre, ciò è particolarmente importante per le mamme lavoratrici che devono insegnare sin da subito al bambino la loro assenza. La calma è importante in questi frangenti. Lo so qualche mamma penserà che sia facile a dirsi, ma purtroppo è così, i nostri stati d’animo influenzano tantissimo i nostri piccoli, più calme e riposate saremo noi, migliore sarà la qualità del sonno del nostro piccolo.

Risvegli notturni che fare? 

Può accadere che il piccolo durante la notte si svegli, anzitutto va detto che questo è fisiologico fino all’anno di età visto che ci sono le poppate notturne, per cui fino ad un anno sarebbe opportuno che mamma e piccolo condividessero la medesima stanza. Altri risvegli possono dipendere dagli incubi, in questo caso è importante che i genitori lo accolgano e gli trasmettano sicurezza e calma. Accoglierlo significa andare nella sua camera, capire perché si è svegliato, fargli delle carezze e in caso di particolare agitazione prenderlo in braccio e tranquillizzarlo, restare qualche minuto se il piccolo lo richiede e fare in modo che si riaddormenti. Può essere utile una ninna nanna, una storia che accolga le emozioni dell’incubo e soprattutto tanta pazienza. La pazienza e la calma sono le armi migliori, farsi aiutare dal proprio compagno la strategia per vivere serenamente. Alla prossima …

Rosaria Uglietti una mamma psicologa …




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