Molti anni fa, a quest’ora soffrivo pensando che agosto se ne sarebbe andato presto per dissolversi nel mese di settembre, tempo di autunno e di scuola, tempo di doveri e di varie oppressioni.
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Anche a quell’epoca, il passaggio fra agosto e settembre mi colpiva sempre con forza. Percepivo tutta l’intensità dell’estate – estate che sembrava non dover morire – ma, nello stesso tempo, il lento avanzare delle ombre s’insinuava in me annunciando la stagione che sarebbe venuta. In genere, dopo la metà di settembre le prime piogge autunnali mi lasciavano sempre un po’ amareggiata e stanca. Non sentivo ancora quel calore avvolgente che invece adesso mi circonda ogni volta che l’autunno compare con le sue incertezze, i suoi muti rancori, i suoi tanti colori vivaci e spenti, le sue gioie e i suoi pianti, il suo insondabile mistero.
Al di là di ciò, e scendendo a un livello decisamente più terra terra, dell’autunno amo anche la possibilità di mangiare una grande varietà di cibi che, durante l’estate, è bandita dalle nostre tavole: brodi, zuppe, minestroni, tortellini, ravioli e molto altro ancora a seconda dei gusti personali.
Certo, l’estate è ancora viva più che mai e, stando alle previsioni, il caldo non ci abbandonerà. Per ora, quindi, possiamo soltanto accontentarci di pregustare i molti piaceri, spirituali e materiali, che una stagione generosa come l’autunno sa regalarci.