Ci avrete fatto caso anche voi, quando avete un’Audi negli specchietti ci sono due cose abbastanza fastidiose.
La prima è che quasi sicuramente è troppo vicina (…non ho saputo resistere), la seconda è che spesso è difficile riconoscerne il modello.
Sono oramai diversi decenni che Audi ha deciso di spingere all’estremo il concetto di family feeling. Il passaggio da un restyling all’altro, da un nuovo modello al successivo è sempre stato fatto senza particolari spunti di originalità e sempre stando ben attenti a mantenere allineate le ultime tendenze in fatto di design su tutti modelli della gamma.
Questo ha portato le vetture Audi ad essere facilmente riconoscibili rispetto a quelle di altre marche andando a formare una forte identità di marchio, identità ben definita e consolidata.
Il risvolto della medaglia è che tutti i modelli sono molto simili innescando in chi li osserva quello che si definisce l'”effetto matrioska“: auto simili con dimensioni differenti.
Dal 2018 sembra che la musica sia destinata a cambiare. Secondo il capo del design Audi, Marc Lichte, a partire dalle prossime A1, Q3 e A6 ci sarà una maggior ricerca di originalità.
Nella nuova gamma il family feeling “stretto” sarà applicato ai tre settori: SUV, berline e sportive. Ogni settore avrà elementi distintivi caratteristici.
La scelta di Audi è una scelta di coraggio. I modelli come la A2 del 1999 e la Q2 del 2016 che hanno introdotto delle novità nel design hanno fatto storcere il naso a non pochi amanti del marchio.
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