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Saune Alto Adige. Cara arcigay, Hermann non perdona!

Cara Arcigay, sono d’accordo con te. In Alto Adige vi sono troppe discriminazioni, anche nei confronti degli etero. Nelle Spa dell’Alto Adige ci vado fin da quando ero piccino e ora che vado per i 30 cerco di andarci accompagnato da dolci metà. Penso che i tuoi due associati si siano recati in quel noto impianto termale dove tristemente lavora il bagnino Hermann, nome di fantasia che rievoca la classica inflessibilità tedesca e che infiniti dolori mi causò. La mia prima “esperienza” con quello che ormai definisco uno zio fu all’età di 20 anni, quella volta decisi di andare con un mio amico e volemmo provare l’area sauna. Appena entrati lo vedemmo che con aria defilata ci spiava. Entrammo in una sauna, una da 60 gradi circa, e dopo circa 20 secondi ci piombò adosso urlando: “nudi, no costumen”. Faceva venire in mente un sturmtruppen, ma in quel momento creava inquietudine. Fummo quindi costretti a cedere alla forza teutoburgica e rimanemmo nudi, ma per Hermann non bastava. “Loss vostri asciugamanen” iniziò subito a dire e all’ordine tedesco da bravi italiani ubbidimmo.

Ma dalle situazioni di difficoltà e di imbarazzo si può trovare del bene. Decisi quindi di andarci anche con una ragazza con cui vi era un flirt, del resto Hermann doveva obbligare anche lei a seguire le sue regole e, insomma, in sauna tante cose possono succedere.

Hermann, però, non la pensava così e, assoldati altri due teutoburgici assistenti, ci spiò tutto il giorno. Arrivò persino a bloccare un mio bacio, a cui ovviamente sarebbe seguito altro, in un bagno turco dove c’ero solo io e la fanciulla alla scusa che c’erano ragazzini (in sauna non ci possono andare, ma per lui erano lì presenti) e che se avessi osato di nuovo simile ardore, sarei stato espulso. Da allora capii che quel rapporto profondo che si era creato tra me ed Hermann era destinato a concludersi lì. Decisi di non far scrivere nessuna lettera ad associazioni di categoria, perché capivo che alla fine lui faceva il suo lavoro e alla lettera. 

Non condivido un solo punto con l’Arcigay: il vero problema non è la parità di trattamento quanto piuttosto la possibilità di amoreggiare in sauna. L’ammonimento non è stato dato perché i due erano omosessuali, ma semplicemente perché in alcune terme esprimere il proprio amore e la propria passione (che solitamente aumenta), non è concesso a nessuna coppia, gay o etero che sia. Oltretutto l’Alto Adige è rinomato per la rigidezza di regole: sauna senza costume, ma senza (anche) effusioni. Perciò non c’è da stupirsi di un simile richiamo perché è la norma teutonica.

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