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Facebook News Feed, parte due: fake news e potere agli utenti

Facebook cambia: parte 2

Solo pochi giorni fa abbiamo assistito all’annuncio da parte di Mark Zuckerberg di grandi cambiamenti che riguarderanno Facebook nei prossimi mesi. In particolare si tratterà di un cambiamento dell’algoritmo che regola i contenuti visualizzati dagli utenti nel News Feed, in cui la grande presenza di contenuti aziendali e di media sarebbe il primo motivo di lamentela da parte degli utenti, sempre stando a quanto dichiarato dal social network. Ecco perché, molto in breve, nel corso dei prossimi mesi vedremo sulle nostre homepage di Facebook cambiare la tipologia di contenuto prevalente, che favorirà i contenuti di amici e familiari rispetto a quelli brandizzati, o comunque provenienti da aziende e pagine.

In particolare, saranno i contenuti “coinvolgenti” ad avere la priorità nel News Feed, a senza menzione della tipologia degli stessi. Il tutto per migliorare la qualità del tempo passato all’interno della piattaforma, che porterà a lungo termine ad una maggiore soddisfazione degli utenti. Tutto (all’apparenza) per fare contenti gli utenti. Ma anche le entrate in advertising di Facebook, visto che le aziende dovranno – nonostante fosse già così – sponsorizzare ancora di più per raggiungere le persone.

Nelle ultime ore però, è stato ancora Mark Zuckerberg, con un post sul proprio profilo Facebook ad annunciare la seconda parte del piano della piattaforma per rendere il suo utilizzo maggiormente piacevole.

Lotta alle fake news? Se la vedano gli utenti

Sostanzialmente è questo quello che ha affermato Zuckerberg, anche se con parole diverse. Il CEO della piattaforma da due miliardi di utenti ha spiegato come da ora in avanti saranno gli utenti a determinare la qualità delle fonti. Come riportato da The Verge, gli utenti saranno sottoposti a indagini qualitative, in cui verrà loro chiesto se hanno o meno familiarità con una determinata fonte, e se ripongono nella stessa fiducia. Facebook ha considerato la possibilità di rivolgersi esperti esterni o decidere personalmente sulle fonti di notizie, ma ha lasciato perdere per l’impossibilità di garantire obiettività.

Zuckerberg ha sottolineato come l’aggiornamento in questione non modificherà la quantità di news visualizzate all’interno del proprio News Feed, bensì la loro qualità. Cambierà solo il numero di informazioni visualizzate provenienti da fonti considerate affidabili dalla community. La speranza del CEO è che i due update, questo contro le fake news e quello della settimana scorsa sui contenuti nel News Feed, possano rendere il tempo passato su Facebook ben speso, con la volontà di incoraggiare la conversazione ed il confronto rispetto ad un atteggiamento passivo e che porterebbe gli utenti, nel tempo, ad essere isolati.

Continuing our focus for 2018 to make sure the time we all spend on Facebook is time well spent… Last week I…

Posted by Mark Zuckerberg on Friday, January 19, 2018

Quello che però non si considera è che gli utenti a cui oggi si affida la decisione su quali fonti siano o meno affidabili sono gli stessi utenti che nel tempo hanno dimostrato di non avere grandi capacità di giudizio. Basti vedere, per esempio, ciò che è successo nelle elezioni presidenziali statunitensi di fine 2016, quando la propaganda Russa è riuscita ad influenzare il voto di molti, con le fake news, sfruttando l’advertising di Facebook.

Il problema è, in sostanza, che si sta dando potere decisionale sugli altri agli utenti che hanno dimostrato di non saper decidere nemmeno per sé. Qualche dubbio sulla gestione del problema fake news da parte di Facebook è più che legittimo, a questo punto – ho approfondito sul mio blog – considerando che da quando il problema è passato in primo piano in tutto il mondo, i provvedimenti di Facebook si sono dimostrati inefficaci, a volte per colpa di decisioni di Facebook. Basti pensare al fact-checking attivato in collaborazione con organizzazioni specializzate, alle quali Facebook ha rifiutato di fornire dati in merito ai risultati delle loro attività di identificazione delle bufale.

Viene da chiedersi quale sia la reale volontà di Facebook, e soprattutto, se effettivamente ne esiste una o la scelta è di navigare a vista e vedere cosa succederà.

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