Get Even More Visitors To Your Blog, Upgrade To A Business Listing >>

Dopo il NO al Referendum costituzionale, subito al voto?

Referendum costituzionale, oltre 20 milioni di italiani hanno detto NO, domenica 4 dicembre. Dimissioni congelate del premier Renzi fino alla legge di Bilancio.

Vittoria netta e senza discussione: il NO ha stravinto.

referendum-scheda-voto-quesito

L’affluenza alle urne è stata di gran lunga superiore alle attese: al voto il 68, 4% degli italiani con un picco nelle regioni del nord e nel centro Italia rispetto al sud. A scrutinio dei seggi terminato, con il 59,11% ha trionfato il Fronte del NO contro il Fronte del SI che si è fermato al 40,89%. Quei venti punti percentuale hanno sancito di netto la vittoria dei partiti e degli italiani che erano contrari alla riforma costituzionale.

E così delle tante poltrone che la proposta referendaria targata Renzi-Boschi voleva far ‘saltare‘ ne è saltata una sola: quella dello stesso presidente del Consiglio, Matteo Renzi che in conferenza stampa a Palazzo Chigi ha annunciato le proprie dimissioni. Prima ha riconosciuto la ‘cocente’ sconfitta:

Rabbia, delusione, amarezza, tristezza per la sconfitta espressa dal premier Matteo Renzi nella conferenza stampa a ridosso del risultato referendario. “Oggi il popolo italiano ha parlato in modo inequivocabile, ha scelto in modo chiaro e netto – è stata una festa della democrazia – abbiamo dato agli italiani una chance di cambiamento semplice e chiara ma non ce l’abbiamo fatta. Mi assumo tutte le responsabilità della sconfitta – verso gli amici del SI – Nella politica italiana non perde mai nessuno, il giorno dopo resta tutto com’è. Io sono diverso e lo dico a voce alta, ho perso. L’esperienza del mio governo finisce qui”, ha chiosato il premier Renzi ribadendo la sfida ‘evidente’ e ‘scontata’ lanciata fin dal primo giorno della campagna referendaria: un Ddl dove si proponevano sì delle modifiche sostanziali e strutturali della politica di Governo ma anche – almeno così fu all’incipit – un referendum dove il premier Renzi ci metteva la faccia e la poltrona da primo ministro.

Adesso che succede?

Una campagna elettorale lunga, dura, estenuante e a tratti avvelenata ma alla fine il dado è stato tratto. E ora, tutti si chiedono, che succede?

Le dimissioni del capo del Governo Renzi: congelate fino all’ok della legge di Bilancio

Ora, fatte le dovute dichiarazioni in conferenza stampa del premier Matteo Renzi, parte l’iter politico e burocratico che porterà ad una nuova fase di Governo.

presidente-del-consiglio-matteo-renzi-colloquio-presidente-della-repubblica-sergio-mattarella-foto-ansa-quirinale

Dimissioni sì ma ‘congelate’ del premier Matteo Renzi fino all’approvazione della legge di Bilancio. Il primo ministro, nonché segretario del Pd, Renzi resta ma solo per qualche giorno ancora, del resto lo già aveva detto a botta calda in conferenza stampa la notte del 5 dicembre, a scrutinio in corso ma con i dati già netti, che con la vittoria del No la sua esperienza al Governo era giunta al termine. Quindi incassato il colpo, il vinto Renzi lunedì sera ha tenuto un Consiglio dei ministri lampo per annunciare le dimissioni e subito dopo corsa al Quirinale dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella che ha, però, ‘congelato’ il congedo del premier fino all’approvazione della legge di Bilancio che avverrà nei prossimi giorni. Il Capo dello Stato ha ribadito che “Ci sono delle scadenze da rispettare e tra queste, fondamentale c’è la manovra economica della legge di Bilancio”. Una precauzione, la manovra finanziaria, indispensabile al fine di tutelare  i rischi di esercizio provvisorio e, di conseguenza, i mercati dall’assalto di speculatori finanziari. Il premier Renzi, dunque, ha accettato di soprassedere alle sue dimissioni riservandole al compimento dell’iter parlamentare di approvazione della legge di bilancio. Lo scenario politico attuale è più o meno quello già avuto nel 2011 con il Governo di Silvio Berlusconi e nel 2012 con Mario Monti.

Dopo la manovra finanziaria si partirà con le consultazioni al Quirinale

Fatta e approvata la manovra finanziaria si passerà così alla fase due: si apriranno le consultazioni al Quirinale con le diverse forze politiche, il Pd in testa, tese a sondare se vi sono possibilità di formare una nuova maggioranza di Governo. La parola d’ordine, dunque, almeno da parte del Capo dello Stato, Mattarella è ‘stabilità’: inconcepibile indire elezioni subito subito senza la legge elettorale – e la Consulta si riunirà il prossimo 24 gennaio. Dunque si procede con calma. Al termine delle consultazioni, Mattarella indicherà il nome del presidente del Consiglio incaricato, questi per consuetudine accetta l’incarico «con riserva», per verificare la fattibilità di un Governo. Sciolta la riserva, si passa alla lista dell’Esecutivo, presentata al Presidente della Repubblica, a questo punto il neo premier giura e si presenta alle Camere con un programma di governo ampio – nel caso di governo politico – o ‘di scopo‘ –  per la riforma della legge elettorale e altre eventuali priorità indicate dal Quirinale.

Un Italia al voto per il ‘No’

referendum-costituzionale-2016

Un merito il primo ministro in questa battaglia sul referendum costituzionale lo ha avuto, ha fatto sì che tanti, circa 35 milioni di cittadini italiani si riavvicinassero alla Carta Costituzionale, alla politica e al suo ruolo facendo sì che tutto si rimettesse in discussione. L’affluenza al voto per il referendum è stata molto alta, al di là delle aspettative dei sondaggi – che già avevano centrato la vittoria del No – gli stessi esperti e politologi hanno ammesso da più parti che l’affluenza per questo referendum è stata tra le più alte nella storia del voto. I quesiti del Referendum ‘Renzi-Boschi’ erano cruciali, delicati, importanti e, non ultimo, sempre di facile approccio. Insomma in gioco c’era un pezzo della Costituzione Italiana, le modifiche che il decreto che porta la firma del premier Renzi e del ministro Boschi non erano semplici. Tagliare, modificare, eliminare anche piccole parti un testo fatto con dovizia di particolari e lasciato ai posteri dai padri costituenti settant’anni fa non è roba da poco conto e, dunque, nonostante il torpore e la sfiducia degli italiani nella politica e nei politici soprattutto, a questo appello al voto l’Italia non è mancata. L’Italia del NO ha vinto. La Costituzione italiana non si tocca, non come era stata presentata dalla proposta di modifica del Ddl Renzi/Boschi, almeno. Adesso si apre una nuova fase.

presidente-enrico-de-nicola-firma-la-costituzione-della-repubblica-italiana

Subito l’analisi post voto dei partiti

il-premier-matteo-renzi-conferenza-stampa-palazzo-chigi-5-dicembre-foto-ansa-ap

All’indomani del voto è d’obbligo un’analisi dei risultati sia da parte dei vinti sia da parte dei vincitori. Un’analisi che vada a sondare cosa ha sancito ‘quel voto’ da parte degli italiani. In primis spetta al maggior partito di Governo: la segreteria del Partito Democratico si dovrebbe riunire già oggi per fare il punto della situazione. Sul tavolo del dibattito anche il ruolo del segretario, Matteo Renzi: si dimetterà anche dalla guida del partito?

Quando si vota? 

referendum-voto-matteo-salvini-silvio-berlusconi-beppe-grillo

Dopo la ‘epic fail‘ incassata domenica 4 dicembre, Matteo Renzi è pronto alla nuova sfida, quella del voto: per il premier ‘a tempo‘ e segretario piddino, dunque, «Subito al voto».

Per Movimento 5 Stelle vale lo stesso discorso sui tempi del voto: meglio oggi che domani, fanno sapere i pentastellati. «Prima si vota meglio è», scrive il leader Beppe Grillo sul Blog, con o senza la nuova legge elettorale. E in pole position ci sono oltre al vice presidente della Camera, Luigi Di Maio, Roberto Fico e Alessandro Di Battista.

Più cauto il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi che vuole prima la legge elettorale. Forza Italia. «Si apre ora una fase politica nuova, nella quale la parola deve tornare agli italiani. Perché questo avvenga occorre una legge elettorale che garantisca la governabilità e una reale corrispondenza della maggioranza parlamentare alla maggioranza popolare», si legge nella nota di Forza Italia al termine del vertice con Silvio Berlusconi nella sua villa ad Arcore.

Il leader della Lega, Matteo Salvini, la pensa, invece come l’antagonista Renzi e a ridosso della vittoria del No ha dichiarato: «Subito al voto».

L'articolo Dopo il NO al Referendum costituzionale, subito al voto? sembra essere il primo su BuzzNews.



This post first appeared on BuzzNews, Le Notizie Che Fanno Rumore, please read the originial post: here

Share the post

Dopo il NO al Referendum costituzionale, subito al voto?

×

Subscribe to Buzznews, Le Notizie Che Fanno Rumore

Get updates delivered right to your inbox!

Thank you for your subscription

×