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Misericordia, anzi no.

Io i detrattori della commemorazione dell’11 settembre faccio finta di comprenderli, giusto per togliermeli dalle balle nel più breve tempo possibile. Il Fatto Che forse non si conosca pubblicamente la completa realtà dei fatti, il fatto che tutto quanto accaduto possa ricondursi alla politica estera degli Stati Uniti, il fatto che questa politica riguardi un periodo abbastanza lungo e il fatto insomma che vi siate fatti un’idea personale della storia dell’universo leggendo le condivisioni Facebook – secondo voi – tutto ciò messo insieme legittima la sdegnosa noncuranza per qualsiasi sentimento di misericordia. Ommiddio ho scritto misericordia, un altro termine mutuato dalla religione e per questo degno del pieno spergio del politicamente corretto.
Bene ecco, a parte tutto, il punto è che se uno ve lo chiedesse in questo momento – sono pronto a scometterci le mie doti riproduttive – voi vi professereste immediatamente dei pacifisti liberi da qualsiasi condizionamento esterno e contro ogni forma di violenza umana. Fisica, psicologica e chissà quale altro tipo di violenza non materiale. Ecco, messo agli atti ciò, il fatto che per voi 4-5000 vittime di un attentato terroristico (di qualsiasi forma e stampo esso sia e da qualsiasi storia provenga direttamente) non meritino memoria, non vi qualifica fra le persone migliori al mondo. Proprio perché, in primis, attuate l’abituale umana distinzione che professate di odiare. Siete umani anche voi e non siete niente di speciale.
Per ricordarvelo.



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