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La differenza tra realtà e verità.


 (Questo articolo parla di cose che si danno per scontate… ma che così scontate non sono)

In un Mondo dove la quantità d’informazioni è ciclopica, diventa fondamentale utilizzare la propria testa ed esercitare il proprio senso critico. 

Partiamo dal presupposto che se ogni giorno nel mondo accadono migliaia di fatti, più o meno importanti, non potremo mai venire a conoscenza di tutti questi fatti; in secondo luogo, buona parte di quest’informazione viene filtrata arbitrariamente dai media preposti a fornirla: sono loro insomma a decidere cosa è importante per noi, quando lo dobbiamo (o non lo dobbiamo sapere), come lo dobbiamo sapere e quale parte della notizia dobbiamo ignorare.

E’ l’antica questione Che Intercorre Tra l’informare dei fatti e l’informare sui fatti: tra ciò che è reale e ciò che è vero. Lo dice molto bene, per quanto lo ritenga coinvolto nello stesso sistema ,  Marco Travaglio ne “La scomparsa dei fatti”, 

"Il sistema più semplice per cancellare i fatti è – molto banalmente – quello di non parlarne. Ignorarli. E sostituirli con altri della stessa specie e della stessa importanza, usati come diversivi, come coprenti. Non sempre, però, i fatti sostitutivi sono disponibili quando occorrono: in questo caso, non resta che inventarne qualcuno di sana pianta, oppure gonfiarne uno già esistente, ma di poco conto."

Ora, non di meno, stiamo parlando della stessa differenza che intercorre tra realtà e verità.

La differenza tra questi due concetti apparentemente uguali, diventa fondamentale quando si parla di informazione: i media possono creare la Verità, quella con la V maiuscola e, dato che molti non distinguono realtà da verità, tenderanno a concepire la verità costruita dai media, come realtà. 

Se assumiamo che la  realtà è ciò che è immutabile e oggettivo;  la verità è invece qualcosa di più sottile, riguarda il modo di percepire il mondo che hanno tutti gli esseri umani attraverso i propri organi sensoriali e cognitivi. Già i nostri sensi, sono un’interfaccia attraverso cui noi guardiamo il mondo, come lo le nostre conoscenze e le nostre percezioni: l’essere umano dunque è già di per se un filtro, la sua mente lo è, produce un punto di vista, soggettivizza ogni cosa. 

Questo limita di parecchio la nostra capacità di vedere il mondo esattamente cosi com’è.

Si dice che i pochi esseri umani in grado di leggere perfettamente (o quasi)  la realtà siano i cosiddetti idiot savant (vedi articolo) o savant prodigio, i quali sono dotati di capacità prodigiose, per quanto, paradossalmente, tali capacità siano dovute più a una mancanza o a un difetto del cervello, che a qualcosa in più rispetto agli altri essere umani. 

Perché la verità diventi tale, occorre, tuttavia, che la percezione sensoriale e cognitiva di un dato evento sia accettata da un determinato numero di persone, il più alto numero possibile. 

Se dico: “ieri un aereo ha sorvolato casa mia”, la maggior parte di voi, lasciando in sospeso le considerazioni sull’attendibilità della mia persona, assumerà che quanto ho affermato possa essere molto vicino a verità.
Ma se dico: “cinquecento anni fa un aereo ha sorvolato la zona dove ora c’è casa mia”, in questo caso quasi nessuno, se non nessuno, sarà disposto ad assumere questa frase come vera, dato che in quel momento storico non esistevano aerei.

In questo mondo, dove la conoscenza, si espande a dismisura, tanto che tutto il sapere accumulato è inconoscibile per il singolo essere umano, dobbiamo affidarci agli specialisti, e spesso, agli specialisti degli specialisti. 

Per sapere se una cosa fa male chiediamo a un medico, per sapere se un cibo fa ingrassare chiediamo a un dietologo e così via. 

Pensiamo ad esempio alla storia della pubblicità del tabacco: esso venne pubblicizzato fino a non molti decenni fa, per quanto già a inizio novecento ci fossero degli studi che comprovassero danni irreparabili ai polmoni per i fumatori, eppure, fino a quando non è emersa la “verità” nessuno si sognava di dire che il fumo uccidesse.

Pensiamo alla storia delle “armi di distruzione di massa” tanto care a Bush, per farne un altro: quella armi non esistevano, ma fino a quando non l’hanno ufficializzato la verità era un altra.

Insomma questo sistema, disponendo di specialisti in varie discipline, disponendo di professionisti dell’informazione, di orientatori dell’opinione, può creare in qualsiasi momento delle verità che verranno assunte come reali dalla maggior parte delle persone, unicamente per raggiungere degli scopi predeterminati.
Nel mondo di oggi, quindi,  nulla è più importante dell’adoperare il proprio senso critico, per quanto sia  parziale,

nessuno deve dirci la verità   (che è sempre la sua verità e non un verbo assoluto),

bisogna imparare a usare la bussola che c’è dentro il cervello per  

navigare in questo mare di notizie, diffidare del verbo di specialisti e opinionisti di sorta – non prendendolo insomma per oro colato, ma verificandolo sempre nei limiti del possibile.

Inoltre sono tante le notizie fondamentali che non ci verranno mai fornite, o peggio, che verranno ridicolizzate o strumentalizzate per fare il gioco di chi sta al potere.

Il nostro obbiettivo non  potrà essere quello di scoprire in toto la realtà immutabile (per definizione inconoscibile), ma cercare di avvicinarci il più possibile ad essa, solo così potremo sentirci uomini liberi: perché solo da uomini liberi potremo agire veramente e nel pieno della nostra consapevolezza.   

Davide


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