Elisabetta ha incontrato Chef Rubio per HonestCooking.it: ci ha parlato di quanto sia dolce e amara la vita. Proprio come la cucina.
Di Elisabetta Palumbo

“Chef è una parola che si usa per semplificare, significa capo. Per quanto riguarda me calza alla perfezione perché io lavoro da solo, quindi sono capo di me stesso.”

Chef Rubio, ovvero Gabriele Rubini ai natali, sostiene questa tesi. Un cuoco romano che non ha paura delle prove più dure, perché sa sempre qual’è la sua meta. Esperto di street food, ex rugbista, amante dei tatuaggi e dei viaggi, sarà in onda dal 23 giugno su DMAX nel nuovo programma Uniti e Bisunti. Lo abbiamo incontrato per voi e gli abbiamo fatto qualche domanda.

Domanda: Chef Rubio. Chef maschio: in cucina ci vuole la forza di un uomo?

Risposta: In cucina ci vuole una persona equilibrata. Un uomo con una spiccata sensibilità ed un’importante apertura mentale atta a non farlo mai sentire pago; oppure una donna con gli attributi, disposta a non abbassare mai la guardia di fronte a nessuna avversità. Di sicuro non è il sesso che decreta i risultati in cucina, però c’è da dire che non è un lavoro per Tutti e bisogna esser predisposti al sacrificio.

D: Street food ovvero il cibo del popolo: perché? Cos’è che non sappiamo sui cibi di strada che consumiamo tutti i giorni?

R: Street food è il cibo di Chi Ama le cose semplici ma è anche il cibo di chi è costretto a “tirare a campare” per sopravvivere. E’ il cibo di chi ama condividere e di chi ama le storie di vita. Street food non è business, non è fashion, Street food è la nostra storia: è la fotografia di chi siamo o di chi siamo stat e forse anche di chi saremo.

D: Il cibo accomuna tutti gli uomini, di ogni classe sociale e di ogni etnia. Puoi farci l’esempio di un piatto che mangiano tutti con gusto e a cui tutti possono accedere?

R: Il riso è mangiato ovunque lo si usa in tutte le latitudini per la sua versatilità e per il suo gusto neutro. Viene utilizzato in cucina per preparazioni che vanno dall’antipasto al dolce da diversi popoli dai persiani agli indiani, dai finlandesi ai cinesi. Il Sushi, per esempio, altro non è se non riso con qualcosa sopra, è il cibo di strada per antonomasia in Giappone. Nasce come piatto povero, a base di riso e pesci d acqua dolce marinati in aceto.

D: Il gusto che associ all’infanzia e quello invece dell’età adulta.

R: L’infanzia è dolce, l’età adulta amara. Come nella vita, così sulla nostra lingua, a causa delle posizioni e delle particolari forme delle nostre papille gustative, il dolce è la prima cosa che ci conquista. Poi è l’amaro a far capolino, e come prima ci disturba, così poi ci conquista e non ci lascia più. Due alimenti su tutti allora: la cioccolata e i carciofi.

D: Per chi non cucineresti mai?

R: A tavola siamo tutti uguali. I miei commensali però devono essere persone educate e che amano mangiare: mi basta questo.