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Magna Graecia Film Festival: perché lo amo … di Maria Palazzo

Magna Graecia Film Festival 2020: masterclass – Ron Moss e Maria Palazzo

Come dico da anni, seguo il Magna Graecia Film Festival, dato che la prima edizione, nel 2004, a causa la malattia e la conseguente morte di mia madre non mi fu possibile seguirlo. Per me, non è solo un grande evento, né un evento culturale o di spettacolo. Il MGFF, nel mio particolare universo personale, è una seconda famiglia. Fa parte di me, dal primo momento. In seno alla famiglia di origine si cresce e, pian piano, nel corso della vita, tutto ciò che alla famiglia viene rapportato, assume forza profonda. Perché non solo cultura, non solo spettacolo? Perché è incontro, scambio, conoscenza, vitalità. Curiosità. Stiamo perdendo la gioia di essere curiosi, perché gli stimoli che il mondo ci fornisce, sono sempre della stessa natura o della stessa portata. La curiosità si sviluppa dove trovi il nuovo, dove provi sensazioni variegate, dove percepisci ciò che non ti spetti. La possibilità di “valutare” dal vivo una donna o un uomo di spettacolo, non ti arricchisce se lo vivi solo soppesare il suo successo, ma quando ti accorgi che ti viene trasmessa un’esperienza, superi le barriere del banale. Il mondo del cinema, dei media, in generale, è un mondo così vasto, da incrociare l’umano spicciolo, con gli aspetti, di esso, più alti (arte, letteratura, poesia, narrativa, ecc.). Rinchiuderlo al solo successo dei personaggi che lo popolano, sarebbe riduttivo… Da quando seguo il MGFF, apparentemente, mi preoccupo di fotografare e farmi fotografate con i personaggi famosi, ma la cosa più bella è poter parlare con loro, chiedere della loro vita e guardarli con l’occhio della “normalità”. Velato dalla “bruma” del successo, lo sguardo, non valuta la bellezza della semplicità. Raramente ho notato personaggi scostanti. Il più delle volte, mi è stato insegnato tanto. Che poi ho riflettuto persino nella mia professione. Ricordo quando, in seconda media, scandalizzai i miei insegnanti (e anche un po’ la mia famiglia) quando dissi che, da grande avrei voluto scendere le scale come “Vandissima”, l’antica diva Vanda Osiris… Nella mia personalità esiste una parte molto teatrale, che ho utilizzato anche dietro la cattedra, a scuola. In fondo, il professore non è che un “giullare” di corte, uno che deve far imparare attraverso la serietà culturale, è vero, ma anche filtrata da un aspetto, in qualche modo, “ludico”. Guai a dirlo a molti dei miei colleghi nazionali! Ma, mi spiace per loro, è proprio così! A distanza di anni e anni, così come io ricordo un film, i miei alunni ricordano le mie lezioni, le mie idee e tutto ciò che ho trasmesso. Mi piace l’idea di dare con gioia. E cosa fa l’attore, cosa fa il regista, se non questo?
Gianvito Casadonte e Alessandro suo fratello, lo staff e tutti coloro che concorrono alla riuscita di questa grande kermesse, lavorano per trasmettere, e anche tramandare, qualcosa. Perché rimanga tanto, in una terra che ha continua sete di tutto.
Solo quando la bellezza di una terra avrà abitanti che la rispettano dandole anche un buon nome, oltre che apprezzarne la natura rigogliosa, avremo un luogo “sacro”, in cui sentirci felici. I Casadonte ci provano. Ci hanno provato, riuscendoci, anche quest’anno, in cui semprava impossibile muoversi. Ma sono sempre stata sicura che il MGFF sarebbe stato di successo, anche quest’anno. Più della mia stessa esistenza. Perché conosco, ormai da anni, il loro impegno. E perché, se è vero che mi sento “a casa”, la “casa” del MGFF non poteva essere che sicura, nknostante lo spettro mondiale del covid… E il sogno si è avverato. E io ritrovo, ogni sera, come ogni anno, la mia seconda famiglia. Non resta che un ringraziamento, anzi, come mi scrisse una volta un mio ex alunno (di cui non rivelo il nome, perché non ho l’autorizzazione a farlo), in un messaggio: un “ringrazio”, neologismo che andrebbe diffuso anche dal dizionario Treccani. Perché “ringrazio” viene direttamente mutuato dal presente indicativo si “ringraziare”: è immediato e più breve come parola e, quindi, più immediatamente efficace… Dunque, “un ringrazio”, cari fratelli Casadonte. Il MGFF 2020 è considerato, urbi et orbi, quasi un miracolo, ma per me è una conferma di certezze. Quelle “certezze” che solo la famiglia di origine, nella vita, può darti. Con impegno, serietà, accortezza (e oggi anche “sicurezza”, come parola d’ordine). Il perpetuarsi di ciò che è buono, crea abitudini alte e tali abitudini formano profondamente. E noi cresciamo… In forza, tenacia e… speranza (mai illusione, finalmente). Che, nella nostra terra, è davvero tutto.

Maria Palazzo



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