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DTT, la sfida italiana per l'energia

@ Futuribilepassato | Luca Tittoni. Seppure in piena deindustrializzazione, l'Italia brilla con le sue competenze per uno dei progetti più ambiziosi dei prossimi decenni.

Enea, in arrivo il superlaboratorio di ricerca sulla fusione.
L'articolo è tratto da Industria Italiana e può essere letto in parte sotto o interamente a questo link.
Per conoscere meglio di cosa si tratta, propongo la visione di questo video.

Passi in avanti per uno dei più ambiziosi progetti di ricerca europei nel settore della produzione di energia da Fusione Nucleare : nei primi mesi del 2018 dovrebbe infatti prendere il via la realizzazione della Divertor tokamak test facility (DTT), un’infrastruttura strategica nella roadmap verso la fusione. Si tratta di un laboratorio scientifico-tecnologico fra i più grandi d’Europa che prevede investimenti pubblici e privati per 500 milioni di euro e l’impiego di oltre 1500 persone altamente specializzate, direttamente e nell’indotto. Al progetto, che sarà realizzato in Italia, contribuirà EUROfusion il consorzio europeo cui è affidata la gestione delle attività di ricerca sulla fusione nucleare che ha appena previsto un finanziamento da 60 milioni di euro.

Ideata dall’ENEA in collaborazione con CNR, INFN, Consorzio RFX, CREATE e alcune tra le più prestigiose università del settore, la DTT nasce quale ’anello’ di collegamento tra i grandi progetti internazionali di Fusione Nucleare Iter e DEMO (il reattore che dopo il 2050 dovrà produrre energia elettrica da fusione nucleare) per fornire risposte, scientifiche, tecniche e tecnologiche a problematiche di grande rilievo quali la gestione dei grandi flussi di potenza prodotti dal plasma combustibile e i materiali da usare come ‘contenitore’ a prova di temperature elevatissime. Ad annunciare l’arrivo del finanziamento EUROfusion, nel corso di un’audizione sul Progetto di fusione nucleare ITER alla Commissione Attività produttive della Camera, è stato il Presidente dell’ENEA Federico Testa. «Ai fondi decisi da EUROfusion dovrebbero adesso aggiungersi altre risorse a livello nazionale, tra cui i 40 milioni di euro messi a disposizione dal Miur con la delibera Cipe del 3 agosto scorso e gli altri 40 impegnati dal Mise a partire dal 2019, per un contributo da erogare nei 4 anni successivi » ha dichiarato Testa. «I prossimi passi – ha aggiunto – saranno l’avvio di un percorso trasparente di manifestazione di interesse dalle regioni che potrebbero essere interessate ad ospitare questa infrastruttura. Alcune –e le ringraziamo per questo – hanno già fatto pervenire le loro proposte. L’obiettivo è di individuare l’area che può offrire le migliori opportunità di localizzazione per l’ENEA e il Paese».

 Dalla realizzazione della DTT sono attese ricadute di grande rilievo per tutta la comunità scientifica e le aziende italiane ed europee. Ad oggi, la ricerca sulla fusione ha portato risultati rilevanti in termini scientifici ed economici con ricadute significative per le imprese italiane. In ITER, ad esempio, sono coinvolte, a vario titolo, oltre 500 industrie italiane, fra cui Ansaldo Nucleare, ASG superconductors (Gruppo Malacalza), SIMIC, Mangiarotti, Walter Tosto, Delata TI, OCEM Energy Technology, Angelantoni Test Technologies, Zanon, CECOM e il consorzio ICAS tra ENEA, Criotec e Tratos, che si sono aggiudicate gare per quasi un miliardo di euro, circa il 60% del valore delle commesse europee per la produzione della componentistica ad alta tecnologia. E l’obiettivo è di generare nuovi contratti per altre centinaia di milioni di euro nei prossimi 5 anni.
Prosegue qui.


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