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Mencaroni, turismo ko e Governo incapace di proporre soluzioni adeguate

Ennio Mencaroni, Posta Donini, San Martino In Campo (PG)

Ennio Mencaroni dimostra razionalità e pacatezza in questa breve intervista, seppur in un momento delicatissimo della gestione delle sue attività. Albergatore, proveniente da una famiglia di operatori del turismo molto conosciuta in Umbria, vede la ripresa solo alla fine del 2021. E in questo lasso di tempo non bisognerà sbagliare nulla. Una buona comunicazione a livello internazionale, liquidità alle aziende con tempi più dilatati per il rientro dei prestiti, misure nel distanziamento più ragionevoli per la ripartenza e tanto tanto buon senso. Questo Mencaroni si aspetta dalle istituzioni e dai decision maker nelle prossime settimane. Il turismo è un comparto strategico per l’Umbria e per l’Italia ed è giunto il momento di renderlo tale.

Il COVID-19 arrivato all’improvviso e con l’emergenza sanitaria ha bloccato l’Italia e la sua già debole economia. Tutti i settori dell’economia sono stati colpiti dal Covid-19, quello della ricettività in modo straordinario.

Mencaroni, da dove ripartire?

Ritengo necessario ripartire cercando di ricreare una situazione di allentamento della tensione allarmistica con completa chiusura di ogni forma di attività, di possibilità di spostamento, di contatti che, se giustificati durante il momento di massima allerta e gravità della pandemia, non trovano più giustificazione ora ed in seguito.

Nei prossimi giorni compatibilmente con la possibilità di creare situazioni di sicurezza accettabili che permettano di assicurare una ragionevole copertura dei rischi ma non con la rigidità di alcune direttive proposte per accogliere clientela specialmente in strutture ricettive e ristoranti. Non possiamo trasformare luoghi di accoglienza e relax in una sorta di ospedale, luogo destinato a ben diversi ed importantissimi compiti.

Attualmente, specialmente con le proposte elaborate da Federalberghi Regionale, alla luce della legge LR8 / 2017 e predisposte da Federalberghi Nazionale, sembra si sia trovata una possibilità concreta di linee guida realisticamente attuabili’.

Il sistema bancario, a suo giudizio, sta supportando le aziende del vostro settore?

Il sistema bancario, per quello che mi riguarda, si è dimostrato disponibile ad accogliere le nostre richieste e ad aderire alle proposte di credito garantito dallo stato.

Ritengo tale credito ancora poco gestibile, di durata troppo breve rispetto ai problemi che ci saranno da risolvere al momento della riapertura delle nostre attività. Per vedere qualche concreto segnale di ripresa credo che dovremo aspettare la seconda metà del prossimo anno. Fermo restando la bontà della procrastinazione dell’inizio dei rimborsi di tale credito, è necessario programmare un periodo di rientro di almeno 10 anni oltre i primi 2. E’ fondamentale che i tassi di interesse siano contenuti e che il prestito garantito non vada ad abbattere le attuali affidamenti bancari’.

Posta Donini, San Martino In Campo (PG)

Come vede il mercato del turismo nel prossimo biennio 2020-2021? Ci possono essere delle speranze di ritorno alla situazione pre-Covid-19?

‘Credo che potremo parlare di ritorno di una presenza turistica accettabile dalla seconda metà del 2021. Il tutto è comunque fortemente condizionato dall’andamento dell’economia mondiale che sembra essere in generale in forte sofferenza. E’ chiaro che anche le politiche di mobilità dovranno essere molto allentate e dovranno essere gradualmente eliminate le restrizioni di ogni forma di convivenza. Non è pensabile per il futuro di vivere in un mondo in cui manchi la possibilità di contatto, anche stretto, tra la gente. Il rapporto umano è condizione imprescindibile del vivere in una comunità sempre più aperta ed eterogenea.

Per parlare di turismo e di ripresa si deve necessariamente fare riferimento alla sostanziale differenza tra turismo italiano e straniero; il primo avrà una ripresa più rapida anche se non immediata, mentre per il secondo bisognerà aspettare che gli spostamenti tra Stati siano consentiti e semplici. Fondamentale sarà anche puntare l’attenzione sull’importanza di una comunicazione da parte dei media seria che evidenzi bene quelle che saranno le misure di sicurezza intraprese nel nostro settore e che vadano a mostrare con chiarezza e serenità la situazione. Dovremo fare i conti non solo con una crisi economica che intaccherà la capacità di spesa dei viaggiatori ma anche una crisi sociale e psicologica per cui anche chi si potrà permettere di viaggiare nel breve termine come prima dovrà sentirsi sicuro nel farlo.

La cosa fondamentale sarà la definizione di linee guida in tempi brevi che siano semplicemente applicabili ed efficaci così da avere indicazioni chiare su come viaggiare ed accogliere in sicurezza.

Non si dovrà andare alla caccia del prezzo e al ribasso con il rischio di innescare una crisi nella crisi per la quale si andrà a rovinare il mercato e le strutture ne usciranno ancor più impoverite ed incapaci di investire in innovazione, miglioramento del servizio e cura del cliente. Non si potranno incrementare le tariffe ma non si dovrà svendere altrimenti le aziende non reggeranno a lungo dovendo sostenere anche i maggiori costi dell’indebitamento e dell’adeguamento dei sistemi di sicurezza per combattere la diffusione del Covid-19’.

Associazioni di categoria, Governo e Regione: chi si è mosso meglio in queste terribili settimane?

‘Devo dire che alcune associazioni di categoria si sono mosse bene e tra queste quella che mi rappresenta; altre mi sono sembrate un po’ meno concrete e forse troppo politicamente corrette. Il governo mi è sembrato sufficientemente attento nel momento, se pur tardivo, di creare normative per la convivenza protetta anche se sono state cambiate le regole con cadenza quasi giornaliera. La parte economica è stata affrontata in maniera caotica con esternazioni propagandistiche e, molto spesso, non frutto di un accordo ma piuttosto di un disaccordo interno. Sono stati sbandierati centinaia di miliardi di euro che, almeno io, non sono riuscito a capire dove sono e come saranno erogati. 

Per quanto riguarda la nostra regione, forse aiutata anche dal fatto che, per merito o per fortuna, è stata colpita da un numero limitato di casi, non ha dato adito a particolari critiche.

Per mia personale esperienza, essendo stato colpito dal virus, devo ringraziare tutta la sanità umbra per come ha gestito la mia situazione di paziente curato a domicilio’.

TAGS: coronaviruscovid-19Ennio MencaroniPerugiaposta donini

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