Taccuino di pochi pensieri
Iannozzi Giuseppe
LIBERI PENSIERI
Non valgono i miei pensieri liberi un soldino: si danno via al vento, si lasciano raccogliere da chi li vuole condividere un po’ coi suoi. La Luna poi insegna me il Futuro in uno specchio d’acqua prigioniero d’un catino di zinco.
SULLA FALSITA’
Il falso è d’un conio che quando lo prendi sotto i denti subito si spezza: non resiste, fa però danno al panorama dentario e al dizionario che in bocca mastichiamo.
SUL VIVERE
Non mi adorare: in fretta mi consumo. Sempre però inseguo l’alba dentro al tramonto perché il giorno appresso sia vivo nonostante le malinconie che alla sera.
DI PENSIERO E DI MANI
E’ il filosofo Bestia Uguale all’uomo: dalla sua ha solamente il pensiero e quasi mai la necessaria azione che rende/a il filosofare utile a sé stesso e all’umanità. L’uomo è bestia uguale all’uomo e dalla sua ha solamente le mani: le usa male per spargere sale sulle ferite, sa scavare profonde fosse per i suoi fratelli. La bestia è bestia uguale all’uomo di pensiero e a quello di mani.
DONNA IN APPARENZA
L’apparenza che veste una donna fa la donna in apparenza, ma non fa venire l’uomo se non per finta.
VAGO E VAGOLANTE RICORDO
Solo un vago e vagolante ricordo d’amore per l’umanità, non per le gambe che oggi camminano grazie a stampelle di vetro e di specchi. Quella che oggi si dice umanità solamente distribuisce stragi e ingiustizie a iosa, a ogni ora… dissanguando il corpo stesso dell’Amore. Forse, in un tempo assai lontano, fu l’Amore cadavere e tangibile chimera, ma è oggi sol più lo spavento spaventato di sé stesso. E tu chiamalo amore se ci credi ancora: non merita nemmeno un effimero essiccato petalo di rosa o un più caduco e triste gambo di crisantemo.
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