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La vera pericolosità di animali apparentemente innocui

Un branco di alci che cammina lentamente nella boscaglia, avvolti dalla nebbia. Un momento indimenticabile, ancora più indimenticabile se immortalato da una foto a distanza ravvicinata; ma in un istante la situazione può cambiare inaspettatamente, passando dalla calma alla violenza senza avere il minimo spazio per reagire alla minaccia di un erbivoro inferocito.

Il breve scenario che ho dipinto non è affatto casuale (si tratta di un evento realmente accaduto) ed è importante per comprendere un concetto fondamentale per convivere in armonia con la natura: ogni animale rappresenta un potenziale pericolo. Non importa se si nutre d’erba, ha attraversato secoli di selezione artificiale o ha l’aspetto della creatura più innocua del pianeta: ogni essere vivente che cammina, striscia, vola o nuota può esporre l’essere umano ad un’infinità di rischi che vanno dal biologico a veri e propri attacchi violenti in grado di ferire gravemente o uccidere.

Per quanto il loro rapporto con gli animali fosse spesso più brutale e ignorante rispetto a quello moderno, i nostri antenati erano però ottimi osservatori empirici. Quando le loro spiegazioni del mondo naturale non sfociavano nel fantastico, le descrizioni del mondo animale che ci hanno lasciato sono sorprendentemente accurate e non mancano mai di sottolineare il rischio che si corre quando si sta in prossimità di un animale selvatico.

Pericolosità degli animali in Nordamerica

L’elenco riportato qui sotto è una piccola raccolta di alcuni animali apparentemente innocui in grado di causare ferite letali o infezioni mortali. Le statistiche disponibili in Rete sono soltanto dati accumulati in tempi relativamente recenti, ma è facile immaginare come in antichità molti di questi animali potessero mietere vittime in numeri superiori a quelli registrati nell’ultimo secolo.

Incornato da un alce

Lo scorso 8 ottobre 2017 una donna in compagnia di tre amici è stata incornata da un alce al Lone Elk Park in Missouri mentre era intenta a scattare un selfie. Svariati segnali di pericolo ben evidenti avvertivano di non avvicinarsi a più di 30 metri dagli alci (distanza anche troppo ravvicinata dato che possono coprirla in pochi secondi), ma il gruppo li ha totalmente ignorati attirando le ire del maschio dominante, che ha raggiunto la donna con qualche balzo incornandola al braccio. L’aggressione si sarebbe potuta rivelare fatale in altre circostanze: se il sanguinamento non fosse stato medicato prontamente e gli amici della turista non l’avessero aiutata a disimpegnarsi dall’animale, la situazione sarebbe potuta degenerare molto velocemente.

Cervi letali

Potrà sorprendere sapere che in Nordamerica è più probabile essere uccisi dall’attacco di un cervo che da quello di un lupo. Un cervo adulto può difendersi a colpi di corna e zoccoli e causare ferite molto gravi. Solo negli Stati Uniti i cervidi sono responsabili ogni anno di oltre 120 attacchi fatali contro esseri umani, un numero enormemente superiore agli attacchi fatali combinati di orsi, alligatori, leoni di montagna, serpenti a sonagli, lupi e coyote. La maggior parte delle fatalità sono incidenti stradali dovuti alla comparsa improvvisa dei cervi sulla carreggiata.

Sogliola assassina

Potrà sembrare assurdo ma un pescatore inglese in azione sul molo di Bournemouth ha rischiato di morire per colpa di una sogliola lo scorso ottobre 2017. Come molti altri pescatori in tutto il mondo, dopo aver recuperato una sogliola presa all’amo l’uomo si è avvicinato per baciarla; a quel punto il pesce gli è saltato in bocca, infilandosi in gola e ostruendo la trachea. Quando i paramedici sono giunti sul posto, l’uomo aveva smesso di respirare e e il cuore si era arrestato, ma è stato possibile rianimarlo qualche minuto dopo l’estrazione del pesce dalla gola.

Cigno reale

Questo bellissimo animale è in realtà una macchina da battaglia: pesa fino a 13 kg, ha un’apertura alare di oltre 2 metri ed è estremamente territoriale e non esita ad attaccare qualunque essere umano osi avvicinarsi al suo nido. Le ali sono sufficientemente grandi e pesanti da causare serie contusioni alle gambe di un uomo adulto e la sua principale tecnica di combattimento, impiegata specialmente con i maschi rivali, è quella di trattenere sott’acqua l’avversario impedendogli di risalire in superficie; se con altri cigni si tratta di una competizione legata alla dominanza, un essere umano viene visto come una potenziale minaccia per i piccoli e quindi trattato con estrema brutalità.

Mucche alla riscossa

Per quanto i bovini moderni, specialmente quelli del mondo occidentale, siano ben lontani dal loro feroce antenato uro, mucche e tori uccidono ogni anno più degli squali ma non ottengono alcun riconoscimento e nessuna “Cow’s Week”.
Negli Stati Uniti, ogni anno le mucche uccidono almeno una ventina di persone e il 75% delle aggressioni sono attacchi deliberati e non provocati, spesso da bovini che in passato avevano già mostrato tendenze aggressive.
Circa la metà delle fatalità americane sono causate da tori, le rimanenti invece sono spesso legate ad attacchi di gruppo da parte di vacche da latte o manzi da carne.

Api e vespe

Ogni anno, api e vespe fanno almeno 100 vittime negli Stati Uniti: nel giro di un decennio si è passati da 50 ad oltre 100 morti annuali a causa dell’avanzata delle aggressive “api africanizzate”. Un adulto non allergico può resistere ad oltre 1.000 punture d’ape prima di sperimentare conseguenze letali, ma per persone allergiche o bambini in tenera età una sola puntura rappresenta la differenza tra la vita e la morte.

Cani

I cani sono probabilmente gli animali più letali di questa lista. Ogni anno causano circa 25.000 fatalità e la maggior parte dei casi le conseguenze letali sono frutto dell’azione del virus della rabbia. Anche se nei Paesi occidentali la rabbia è una malattia ormai arginata nei cani (ma non nelle puzzole o nei pipistrelli), in Oriente causa oltre 20.000 morti ogni anno e la maggior parte degli attacchi sono legati a cani randagi.
Negli Stati Uniti, ogni anno si verificano oltre 4 milioni di attacchi da parte di cani di ogni razza e dimensione e 20-30 di questi attacchi si rivelano letali.

Scimpanzé

Lo scimpanzé è uno dei primati potenzialmente più pericolosi in natura. Le popolazioni di scimpanzé che vivono in Uganda entrano spesso negli insediamenti rurali e non è raro che attacchino bambini scambiandoli per le loro prede preferite, i colobi rossi. In Uganda sono stati documentati almeno 6 casi di scimpanzé che hanno rapito, ucciso e mangiato bambini.
Anche gli attacchi ad esseri umani adulti sono ben documentati e spesso causano ferite gravi: nel 2009 uno scimpanzé di 14 anni chiamato Travis (91kg di peso) ha attaccato un essere umano causando la perdita delle mani, delle palpebre, del naso e di parte della mascella per via dei morsi inferti al volto dall’animale.

Lori lento pigmeo

I video del Lori Lento (Nycticebus pygmaeus) sono su YouTube ormai da anni e hanno collezionato milioni di visualizzazioni, ma il lori lento è in realtà un animale letale che viene crudelmente privato delle sue armi naturali per essere facilmente manipolato dall’essere umano.
Quando si sente minacciato, il lori lento solleva le braccia ed emette una secrezione maleodorante dalla pelle, soprattutto sotto i gomiti, allo scopo di allontanare il predatore; se questo trucco non funziona, produce un’altra secrezione che diventa tossica se mescolata alla saliva. Il lori lento si lecca quindi i gomiti e cerca di mordere l’aggressore: il veleno è tossico per l’essere umano e gli abitanti locali tendono ad evitare questi animali per la loro pericolosità.

Ma il loro aspetto “carino e coccoloso” li ha resi delle celebrità a caro prezzo: per essere manipolato dall’essere umano senza rappresentare un pericolo, gli vengono rimossi i denti con tronchesi per unghie; durante il trasporto dalla foresta verso le località turistiche oltre l’80% degli animali muore per via delle infezioni causate dall’asportazione dei denti e dalle scarse condizioni sanitarie in cui vivono. Quando i video su YouTube mostrano un lori lento con le braccia sollevate e gli occhi sgranati, non sta esultando dalla gioia: è terrorizzato a morte e cerca di proteggersi con le sue armi naturali (secrezioni velenose), ma non disponendo dei denti è incapace di difendersi e accumula ulteriore stress.

8 Human-Animal Encounters That Went Horribly Wrong in 2017

Animal attacks



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