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Il Popolo Cattivo, secondo Andrea Kaemmerle

Il Popolo Cattivo, Secondo Andrea Kaemmerle

Il Popolo Cattivo, secondo Andrea Kaemmerle
Fermata Spettacolo

“La guerra è madre”, scriveva Eraclito. Viviamo epoche di Guerra e Pace, per dirla à la Tolstoij. “La guerra è pace”, in 1984 di Orwell. Potrebbero essere questi alcuni fili conduttori dello spettacolo Il Popolo Cattivo di Andrea Kaemmerle, artista italo-tedesco che da anni dirige il festival itinerante Utopia del Buongusto.

Nel Castello Sidney Sonnino di Quercianella (Livorno), a picco sul mare, è andato in scena l’assolo di Kaemmerle, spalleggiato da un frizzante quartetto musicale – controparte strumentale dello show. Una comicità irresistibile e affilata quella dell’attore-clown ispirato, nel physique du  rôle e nel narrare, al soldato Sc’vèik, personaggio letterario divenuto un mito nella cultura ceca.

Simbolo dell’assurdità della macchina bellica, il buon Sc’vèik incarna l’umanità dei soldati trasformati in pedine dai signori della guerra. Kaemmerle percorre invece la strada del paradosso e della satira, stilando una hit parade dei popoli più feroci al mondo. Perché, parliamoci chiaro, l’uomo è cattivo. E non è difficile fare un lungo elenco delle stragi meglio riuscite, le meglio architettate, quelle che sembrano scherzi della storia. Ma non lasciamoci ingannare. Questo non è sadismo o pessimo gusto dell’umorismo, ma un oltre teatrale che esplora il male, le stragi e le distruzioni per svelare i bagliori, i minuscoli moti d’amore per il prossimo – con un’ironia che si rifà alla tradizione dei comici italiani (vedi il primo Benigni, o lo stesso Beppe Grillo). Kaemmerle arricchisce lo spettacolo con pantomima, accento strampalato e incursioni musicali, assieme a una “quarta parete” totalmente spalancata alle contaminazioni dell’ambiente circostante.

Il Belgio, con i genocidi compiuti da Leopoldo II in Congo, si piazza al primo posto nella classifica dei popoli più cattivi. Lo staterello belga è in buona compagnia con gli Stati Uniti e le recenti missioni di pace, la Spagna con lo sterminio delle civiltà precolombiane, la Francia e l’Inghilterra, autrici di colonizzazioni globali, la Germania con la Shoah e, last but not least, Israele. Senza dimenticare l’innovativa guerra di trincea del ’15-’18 e le campagne italiane nel Corno d’Africa.

Il meccanismo che scatta nel pubblico è una risata amara che mette in moto, inconsciamente, accenti di pietà e consapevolezza, seppur fugaci.

Non dimentichiamoci che Utopia del Buongusto prosegue fino al mese di ottobre con spettacoli disseminati in tutta la Toscana, e l’immancabile Andrea Kaemmerle.

Il Popolo Cattivo, secondo Andrea Kaemmerle
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