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“Meritate questo cimiciaio siete dei rifiuti…” è Discarica all’Off Off Theatre

“Meritate questo Cimiciaio Siete Dei rifiuti…” è Discarica all’Off Off Theatre
Fermata Spettacolo

Tutto è un tubolare con scritte multicromate fluo sulle pareti e gli unici bagliori sono le luci dei treni di passaggio sui binari cui la baracca è contigua. “Che caldo ….” e le zanzare non danno tregua, ma fa caldo e in scena c’è a constatarlo, Vladimir Luxuria, ovvero la protagonista dello spettacolo. Un testo del medesimo regista Silvano Spada, vivace nella scrittura del testo e nella regia che unisce al dramma la verve ironica che da sempre caratterizza la nostra attrice in una vicenda che la rappresenta e la racconta con carattere e curiosità dall’inizio alla fine.

Un‘oretta di spettacolo a ritmo serrato, piacevole e ipnotica in un testo non facile. Ecco una ragazzina: è Blu Yoshimi, cerca  Marco. Finalmente si incontrano le due, note l’una all’altra, per voce di lui che manca al momento. Bravissima la giovane, in un monologo di grande colorazione cromatica, umorale e interpretativa, narra come sia accomunata a lui dalla ricerca del piacere e del vivere il momento, senza alcuna prefigurazione che non sia affetto e/o attrazione. Qui Fanny offre un caffè e racconta  di come si stia trasferendo in questa nuova dimora il cui unico spazio al coperto è decoroso con il suo pavimento in graniglia rossa e greca perimetrale nera benché, il bagno abbia una finestra a chiusura difettosa e quindi foriera di spifferi.

A suggellare l’ingresso di ogni personaggio in scena, nonché il cambiamento della medesima, sfila in proscenio “La Contessina” con un carisma mimico e interpretativo qual è peculiare della grande Elena Croce. E’ il momento dell’ingegnere liquidato dalla sua azienda nonostante abbia delle grandi qualità. La depressione da tale ingiustificabile liquidazione lo porta via dalla famiglia in questa discarica che ne è il contesto. Che voce e padronanza di palco nel nostro Roberto Alpi! Baci abbracci con Fanny che per festeggiare l’imminente trasferimento in baracca, con un acconciatura  di fiori molto colorata sul capo, mostra la drag o la sua veste di successo. Era Michele ed ora Fanny con cruccio e disappunto verso le battute e  le sgomitate cui è stata soggetta nella sua vita, lo racconta. Unica consolazione alla sua condizione la trova nella Madonna di Montevergine, protettrice dei trans e l’icona ne è affissa alle pareti, cui volge l’animo nei momenti più difficili del suo vivere.

Riecco la contessina, e finalmente Marco, ama chi lo paga: il suo mestiere, e poco importa il sesso. Bello, prestante e senza preferenza è comunque attratto, esattamente come di lui e Valeria, quest’ultima aveva raccontato. E se l’eccesso di rifiuti è una circostanza da evitare ecco uno studente, Daniele, in baracca per una tesi in merito alla problematica, che subito trova affascinata accoglienza in Andrea e, avances e provocazioni, da parte di Marco e Valeria allo stesso tempo. Veramente moderna e poco scontata la presentazione tra i tre, sviluppata in tre monologhi, a mo’ di solisti da concerto, le cui vocalità sono i colori dei personaggi interessanti per la chiara differenza. Beh Daniele cerca una vita professionale di carriera e di costruzione di famiglia con moglie e una degna dimora.

E se Marco è conteso tra il fare protettivo di Fanny e l’attrazione fisica di Valeria ecco che questa rinfaccia a quella “Meritate Questo Cimiciaio Siete dei rifiuti…” e visto il disappunto, che unisce fanciulla e ingegnere, e i due maschietti, lasciando a se stante la Nostra, i tre giovani escono per andare alla festa del patrono del paese ma vengono aggrediti e un’eplosione manda in aria la discarica. Ecco la fine dell’ipnotico spettacolo con la frase del La Contessina “Che orrore l’uomo!” e all’encomiabile carisma mimico si associa una levatura recitativa di non poco conto, e tutti in scena per i saluti, che non mancano di calorosi applausi, benché la sala non sia piena vuoi per la nuova, forse non ancora del tutto nota, realtà teatrale della Capitale e per la diffidenza verso la situazione pandemica dalla quale pian piano si cerca di uscire. Eccoli Fanny, grandissima presenza scenica di contenuti e sfaccettature, un’artista che per tali duttilità è sempre stata apprezzata, Andrea, Valeria, Marco, Daniela e La Contessina. Bravi davvero.

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