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Filumena Marturano, grinta senza tempo

Filumena Marturano, grinta senza tempo
Fermata Spettacolo

Si è appena conclusa la tappa al Teatro Stabile di Torino dal 31 ottobre al 12 novembre per Filumena Marturano firmata Liliana Cavani che, alla sua prima regia teatrale, dirige magistralmente due attori eduardiani d’eccezione: Mariangela D’Abbraccio e Geppy Gleijeses. Un allestimento tra i più intensi e appassionati che sta entusiasmando le platee di tutta Italia dal suo debutto nell’estate del 2016 al Festival dei Due Mondi di Spoleto.

Rappresentata per la prima volta al Politeama di Napoli il 7 novembre del 1946 è la commedia di Eduardo De Filippo più rappresentata nel mondo e che vanta versioni cinematografiche, televisive e teatrali indimenticabili che più o meno tutti abbiamo visto almeno una volta nella vita. Una storia archetipica e una protagonista struggente bastano a rendere iconica una storia semplice, quella di un’ex prostituta, Filumena Marturano, strappata dalla malavita da un napoletano benestante, Domenico Soriano, per diventarne l’amante seppure in condizione di inferiorità. Filumena decide di uscire dal suo cono d’ombra solo quando l’uomo che ha riverito in silenzio per anni la vuole mettere alla porta per sposare una donna molto più giovane. È a quel punto che architetta uno stratagemma. Finge di avere una malattia terminale per ottenere le nozze in articulo mortis in modo da riprendere il posto che le spetta nella casa, da protagonista. Ma non per difendere se stessa, ma i tre figli segreti cresciuti a balia a spese di Soriano. Questi si infuria per il matrimonio estortogli con l’inganno e ne chiede l’annullamento. Ma la rivelazione di Filumena che uno dei suoi figli è proprio di Domenico lo costringe a fermarsi e a guardare quella donna che per venticinque anni gli è stata al fianco con occhi nuovi. Sorione poco per volta, in un lento processo di maturazione prende coscienza del valore, del coraggio e della dignità di Filumena e capisce fino a che punto quello che non era riuscita ad ottenere con la devozione e l’amore è stata costretta a conquistarlo con l’inganno.

Se è vero che è Filumena a far la parte del leone e non a caso è il primo vero grande ruolo femminile nel teatro moderno, è il personaggio di Domenico a intraprendere un viaggio dentro Filumena e dentro se stesso. Un viaggio che gli permetterà di scoprire tutte quelle qualità umane che aveva ignorato in quella donna ridotta a schiava e i diritti dei figli illegittimi (tema scottante negli anni Quaranta ma ancora di grande attualità) in quelle parole di lei che alla fine andrà ripetendo facendole proprie con convinzione e serena accettazione: “’E figlie so’ ffiglie… E so’ tutte eguale… Hai ragione Filume’, hai ragione tu!”. È la stessa attrice Mariangela D’Abbraccio, che porta avanti con onore l’eredità raccolta da grandi interpreti come Titina De Filippo, Sophia Loren e Mariangela Melato, a suggerire un punto di vista inedito: “In “Filumena Marturano” Eduardo racconta la storia di Filumena, ma soprattutto quella di Domenico Soriano. Perché è lui che cresce e che cambia, nei pochi mesi in cui si svolge l’azione. Lei resta com’era: la stessa donna forte, intelligente e coraggiosa che è sempre stata”.

Il testo diretto con fedeltà e competenza dalla cineasta Cavani e le sublimi prove d’attore per Mariangela D’Abbraccio e Geppy Gleijeses, ne fanno uno spettacolo divertente, commovente e vibrante in grado di strappare applausi interminabili.

Il 19 novembre lo spettacolo si sposta nelle Langhe ad Alba per proseguire la sua tournée in tutta Italia.

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