dEVERSIVO
Fermata Spettacolo

Roma. Da San Giovanni a Piazza del Popolo e poi fino a Tor Bella Monica. L’ubriaco sotto il portone di casa, i tavolini del bar del centro dove qualcuno ha già consumato, un internet point dall’odore nauseante. E un’attrice regista che si aggira per questi vicoli, alla ricerca del suo testo e forse anche di se stessa.Ricordi di un’infanzia passata al paese si mescolano con quelli di Roma, città scostante tanto a lungo desiderata. La volontà spasmodica di essere e di scrivere, di finire in tempo un copione da consegnare.

Un atto unico diretto e interpretato da Eleonora Danco, un tentativo estremo di portare in scena le ragioni del teatro e di coloro che ci “vivono dentro”.
Eppure qualcosa non funziona, 70 minuti di flusso di coscienza ininterrotti in cui la protagonista alterna alla sua voce quelle della città eterna.Un allestimento composto da sedie sparse sul palcoscenico.

Una messa in scena autoreferenziale, comprensibile e godibile solo ad un pubblico di addetti ai lavori che esclude inevitabilmente gli altri.
E allora a cosa serve il teatro? “Con il teatro posso far vibrare corde che non vibrano, arricchire un’anima di un po’ di umanità. Ma non voglio essere un terrorista culturale, né fare un teatro di nicchia. Il pubblico va accolto nella sua vastità” diceva un certo Bertold Brecht.

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