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La rondine pucciniana lambisce con successo il lido fiorentino

La Rondine Pucciniana Lambisce con successo il lido fiorentino
Fermata Spettacolo

La rondine pucciniana giunge raminga finalmente a Firenze, ad inaugurare la nuova stagione lirica del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino: ed è gran successo.

A cent’anni esatti dalla sua prima assoluta a Montecarlo, la delicata e sfortunata opera di Puccini arriva nel capoluogo toscano nella fresca regia di Denis Krief, che ne snellisce l’allestimento con una efficace resa minimalista: una bianca struttura polivalente delinea con pochi tratti gli interni del salone quasi fosse una mansarda con una splendida veduta sui tetti di Parigi per il primo atto, salone arredato da solo tavolo con sedie trasparenti, e pianoforte d’angolo; struttuta che si apre nel secondo atto per dar vita all’affollato locale Bullier. Quindi le linee geometriche si compongono in un cottage aperto, sullo sfondo il mare della Costa Azzurra, per chiudersi irrimediabilmente all’ultimo saluto della rondine. Luci e costumi le conferiscono un taglio energico e contemporaneo.

Contemporaneo come la storia, “leggera, a tinte tenui”, di una fugace ricerca e fuga d’amore, per poi infrangersi tra i flutti di una realtà vivamente contrastante, passione fulminea e delicata al contempo, destinata altrettanto rapidamente a sfumare. Echi di Traviata dall’esito meno drammatico risuonano nella trama, mentre la collocazione parigina l’accosta labilmente alla Bohème, per poi rapidamente discostarsene in quella sua immersione in un passato ormai lontano, metafora di un’irraggiungibile Belle Époque frantumata dagli orrori della guerra. E così Magda, proprio come quello scomodo presente per Puccini, “s’abbatte sfibrata”, d’avanti a lei “tutta l’infinita tristezza d’una festa passata”.

Ottima la presenza scenica di tutto il cast, a partire dalla variegata e inquieta Magda di Ekaterina Bakanova, dall’ampia e fresca vocalità, affiancata dal genuino Ruggero di Matteo Desole, bella presenza vocale, alla smaliziata e spiritosa Lisette di Hasmik Torosyan, ed al dandy Prunier di Matteo Mezzaro. Più generica e superficiale l’interpretazione del Rambaldo di Stefano Antonucci.

Esclusa un’apertura di sipario un po’ sfasata rispetto al cantato, buona prova anche per l’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino, diretta con agilità, cura dei dettagli e ricchezza di colori da Valerio Galli.

Esemplare il Coro del Maggio Musicale Fiorentino diretto da Lorenzo Fratini, vero protagonista del secondo atto.

Bollata come opera minore, La rondine si è dimostrata invece nuovamente “con la sua musica brillante, ironica, spruzzata di cinismo, una preziosa gemma che brilla di luce propria”, lungamente applaudita da un pubblico numeroso ed entusiasta.

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