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Bilbao, 4 imperdibili attrazioni tra passato, presente e futuro

Bilbao, 4 imperdibili Attrazioni Tra Passato, presente e futuro
Fermata Spettacolo

Secondo T.S. Eliot aprile è il più crudele dei mesi; in realtà, per chi è appena tornato dalle ferie, non c’è mese peggiore di ottobre quando le vacanze sono ormai solo un lontano ricordo e la routine quotidiana una solida realtà. Quindi, per tener alto il morale, quale periodo migliore se non questo per iniziare a progettare un viaggio? Magari sfruttando uno dei ponti messi a disposizione da questo ultimo scorcio di 2016. A tal proposito, un suggerimento per chi ama l’arte moderna, ma non disdegna nemmeno un po’ di sana movida enogastronomica potrebbe essere Bilbao.

Nonostante gli abitanti locali la chiamino affettuosamente il Botxo ossia il Buco, la città più popolosa dei Paesi Baschi è tutt’altro: grazie ad abili amministratori locali e ad un paio di progetti azzeccati, Bilbao infatti è riuscita a risorgere dalle sue ceneri industriali diventando una meta turistica di prim’ordine per svariate ragioni.

Fondata nel 1300 da Diego López V de Haro, di cui è possibile ammirare la statua nella trafficata Plaza Circular, Bilbao manifestò fin da subito la sua anima commerciale grazie alla posizione strategica e a diversi privilegi concessi da Ferdinando IV di Castiglia e confermati dai suoi successori. Da allora tanta acqua è passata sotto i ponti e tanti nuovi ponti sono stati costruiti, tra cui uno griffato da quel pasticcione di Santiago Calatrava. Ma prima di arrivare a lui è il caso di parlare innanzitutto del centro storico.

Alla scoperta del Casco Viejo

Noto anche come barrio de Las Siete Calles in quanto qui sono ubicate le 7 strade del nucleo originario di Bilbao, è il cuore della città, ricco di atmosfera, botteghe storiche, ma anche bar caciaroni: perdersi per l’intricato dedalo di viuzze che lo compongono è un vero piacere come anche imbattersi all’improvviso in una delle tante chiese di cui è disseminata l’area. Tra queste una menzione d’onore la merita la gotica Cattedrale di Santiago, dedicata alla superstar locale, l’apostolo Giacomo che da secoli garantisce a queste zone una notevole fortuna turistico-religiosa, grazie all’omonimo cammino che conduce alla sua tomba.

La Plaza Nueva e i suoi Pintxos Bar

Cuore pulsante della movida locale, fu ultimata nel 1849 e inizialmente dedicata a re Ferdinando VII in visita ufficiale. Sede di svariate istituzioni, durante la Semana Grande agostana fa da sfondo a canti e balli locali che ne accentuano il suo carattere festoso. E se non siete tipi da movida, di sicuro non riuscirete a non farvi ammaliare dalla miriade di Pintxos bar che affollano i suoi portici. Ehi, non vi starete per caso chiedendo cosa sono i pintxos, vero? Se la risposta è sì, allora è proprio il caso di far partire un mini-spiegone. Definire infatti i pintxos semplicemente come tapas in salsa basca sarebbe riduttivo e probabilmente urterebbe i fieri autonomisti locali. Il loro nome deriva dallo stuzzicadenti che tiene fermo, su una piccola fetta di pane, elaborate costruzioni culinarie: preparatevi dunque ad assaporare baccalà, acciughe, tonno, calamari, peperoni, funghi, patate e uova in tutti i modi possibili e immaginabili, ma sempre a prezzi modici ed in perfetto equilibiro su un tozzo di pane. E se l’ampia scelta gastronomica della piazza dovesse mettervi in crisi, puntate senza esitazione su Gure Toki e i suoi pintxos creativi, non rimarrete delusi. A patto che vi piaccia sperimentare nuovi sapori, ovvio.

Verso il Guggenheim ed oltre!

Nonostante sia stato inaugurato nel non troppo lontano 1997, il Museo Guggenheim è senza ombra di dubbio il simbolo di Bilbao e della sua rinascita. Ubicato lungo la riva del fiume Nerviòn, là dove un tempo sorgeva un’area industriale abbandonata, l’edificio è esso stesso un’opera d’arte e su questo c’è poco da discutere, anche con chi è colto da attacchi di orticaria al solo pensiero che l’architettura moderna possa esistere. Progettato da Frank Gehry ispirandosi al passato commerciale di Bilbao, il Guggenheim ricorda una nave in balia delle onde, ma al tempo stesso anche un pesce con delle enormi e scintillanti scaglie di titanio. Inoltre, nonostante la mole, l’opera è perfettamente in sintonia con il circondario, grazie ad alcuni scenografici accorgimenti. Intorno al “titanico” edificio, altre due opere divenute simbolo della città: il Puppy di Jeff Koons ossia un cane alto 12 metri realizzato con migliaia di Begonie e Maman, un enorme ragno metallico realizzato da Louise Bourgeois in onore di sua madre: insomma, per la serie ognuno dedica quel che può ai genitori. Poco distante un altro simbolo (controverso) della città: il Ponte Bianco, meglio noto come Zubizuri, progettato da Santiago Calatrava e che a causa del suo scivoloso pavimento di cristallo tante cadute ha regalato a chi l’ha percorso. Non c’è da stupirsi dunque se al momento i rapporti tra l’archistar e il Comune non sono dei migliori, soprattutto dopo la decisione di coprirlo con un orripilante tappeto antiscivolo senza l’assenso di Calatrava.

El Puente Colgante alla conquista dell’UNESCO

Bilbao non è nuova alle architetture ardite: ben prima che il Guggenheim approdasse in terra basca, un allievo di Gustave Eiffel dava vita al primo ponte trasportatore al mondo. Correva l’anno 1893 quando Antonio Palacio ideò e realizzò un ponte mobile che collegava il quartiere industriale di Portugalete con quello residenzial-vacanziero di Getxo. La novità? Questo ponte era dotato di una gondola mobile che consentiva lo spostamento da una sponda all’altra del Nerviòn non solo delle persone, ma anche delle carrozze: un’opera talmente incredibile da essere stata dichiarata patrimonio dell’Unesco nel 2006. Ancora oggi il ponte è perfettamente funzionante, nonostante sia stato protagonista di qualche disavventura “esplosiva” durante la guerra civile spagnola: percorrere le sue strutture metalliche è un’esperienza che non dimenticherete facilmente, grazie anche alla stupenda veduta che si può ammirare dalla sua sommità. E dopo questa passeggiata ad alta quota, due passi sul lungomare di Getxo sono d’obbligo, magari addentando un gustoso pastel vasco.

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