Get Even More Visitors To Your Blog, Upgrade To A Business Listing >>

Bantayan

Finalmente una tappa un po’ più da backpacker ed un po’ meno da villeggianti!

Partenza in moto alle 04.30 del mattino da Alona Beach per poter raggiungere in tempo utile il porto di Tagbilaran. Il nostro traghetto parte alle ore 06.00 ed arriverà a Cebu City 2 ore più tardi (il costo è di 450pp + 20pp di diritti portuali, circa 9 euro). Dal piazzale del porto prendiamo un taxi in direzione del Terminal Bus North, non molto lontano (15 minuti circa, 75pp). Nell’ala sinistra del parcheggio sostano i bus di categoria più bassa, senza aria condizionata e in generale senza nessun servizio (di colore giallo); mentre nell’ala destra troverete i bus turistici migliori (sempre di colore giallo ma con la scritta rossa della compagnia Ceres). Per raggiungere l’isola di Bantayan, prendete il bus che si dirige in direzione Hagnaya Port/Santa Fe. Neanche a dirlo saliamo su uno dei primi, un forno semovente con sopra un numero troppo alto di persone, borse, scatole e merci di ogni tipo. Al ritorno opteremo invece per i bus di prima classe, se vi capitasse di dover fare questo tragitto, non esistate, scegliete questi ultimi sia all’andata che al ritorno! La differenza di prezzo è davvero irrisoria (160pp contro 115pp) ma la qualità del servizio è infinitamente superiore, in entrambi i casi la durata del tragitto è di 4 ore, di cui almeno 1 impiegata per uscire dal caos di Cebu City.

Arrivati al porto di Hagnaya, non potrete sbagliare. verrete lasciati davanti alle biglietterie per i traghetti che raggiungono Santa Fe, sull’isola di Bantayan. Sono 2 le compagnie che si occupano del trasporto, il prezzo per entrambe è di 170pp + 10pp di diritti portuali, i traghetti partono ogni ora (dalle 8:00 alle 18:00) e la durata dell’attraversata è di circa 70 minuti.

La maggior parte delle strutture alberghiere si concentra nella parte sud-orientale dell’isola, a breve distanza dal porto di Santa Fe (1km circa) lungo una stupenda lingua di sabbia bianca. On line non si trovano molte strutture a buon prezzo (ma sull’isola ce ne sono svariate) e le poche che ci sono, sono quasi sempre al completo; se aveste problemi a trovare una struttura on line sotto i 15 euro a notte, il mio consiglio è quello di non spendere un capitale in un resort ma di raggiungere l’isola e cercare sul posto una volta arrivati. Noi abbiamo scelto di soggiornare al Nordic Inn, ottima posizione e prezzi ragionevoli, per un colpo di fortuna ottima anche la stanza (ci hanno dato l’attico al prezzo di una standard, le altre stanze non ci sono sembrate niente di entusiasmante). Disponibile noleggio moto 250/300pp al giorno (con marce o automatiche) e gita in barca per snorkel a Virgin Island (700pp a persona, mezza giornata).

La lunga spiaggia bianca davanti all’albergo, indipendentemente dalle escursioni che sceglierete di fare, è comunque un buon luogo dove riposare. Il vento sul volto, qualche pescatore, le maree che al mattino si ritirano di oltre 40 metri rispetto al pomeriggio, l’odore del salmastro, qualche piccolo bar sulla sabbia, i pochi turisti occidentali (non saremo stati più di una 20ina di coppie in tutta l’isola) danno a quest’isola uno spirito forte nonostante le attrazioni siano poi davvero nisere. Noleggiate un motorino, una bici o, se avete tempo e voglia, attraversate l’isola a piedi: rimarrete delusi da ogni attrazione che gli isolani cercano di sponsorizzare, niente a Bantayan vale davvero la pena di essere visitato; a Bantayan dovete godere delle persone, delle atmosfere, dei volti (i più belli che abbia visto, non solo nelle Filippine). Bantayan è ritrovarsi a cantare “La isla Bonita” di Madonna in una capanna in mezzo al niente con degli adolescenti sbronzi di rum che inventano ogni scusa possibile ed immaginabile pur di non lasciarti andare; Bantayan è bucare la ruota del motorino in piena campagna e dopo 5 minuti (giuro), essere soccorso da un ragazzino con un’attrezzatura rudimentale (un ferro da stiro ed un piccolo piede di porco) che, mentre ti ripara la ruota, ti racconta orgoglioso la sua vita di studente (mentre tu pensi a come possa essere sempre vivo utilizzando certi attrezzi); Bantayan è l’unico luogo dove mi sono realmente meledetto per non aver portato con me la mia macchina fotografica, volti e storie da raccontare che mi porterò dentro.

Bantayan è il viaggio nel senso più stretto della parola, almeno per come io intendo il viaggio: una serie di semplici, stupende, indimenticabili esperienze.




This post first appeared on ____________Mille Nuovi Orizzonti__________ | Nasc, please read the originial post: here

Subscribe to ____________mille Nuovi Orizzonti__________ | Nasc

Get updates delivered right to your inbox!

Thank you for your subscription

×