Embed from Getty Images
di Alessandro Iacobelli 

Ryan Giggs, Gareth Bale e Aaron Ramsey. La storia calcistica del Galles, forse sottovalutata rispetto ad altre potenze, annovera comunque pietre preziose. Per completare al meglio l’assetto tattico mancherebbe un difensore centrale. Dall’esercito dei “Millenials” arriva la buona novella. Ryan Astley è il nuovo asso della retroguardia. Nato il 4 ottobre 2001 è il classico stopper dai piedi più che discreti. 

Cresciuto calcisticamente in Inghilterra. Adottato dall’Everton che, con premura e lungimiranza, ha svezzato il giovanotto nella culla del vivaio. Nelle selezioni “Jugend” Ryan cementa le ossa. Belle prestazioni a ripetizione pongono le basi per il passaggio nella formazione U18 dei “Toffees”. A 17 anni mette in cascina oltre 700 minuti tra Premier League, U18 e EFL Trophy.

Lui delizia la torta anche con una rete, nel maestoso 10-0 ai danni del West Bromwich Albion. Una perentoria incornata sugli sviluppi di un calcio d’angolo. Nella stessa partita fari mirati pure sul prodigio Ellis Simms (annotiamo pure lui sul taccuino).


Tornando al buon Astley, le pretendenti non mancano e le voci cominciano a girare con una certa insistenza. I segnali inviati dall’Arsenal, con Emery ammiratore sotto traccia, non sono un mistero. Dalla Premier, alla Liga passando per la Bundesliga e la Serie A. L’universo calcistico scalpita per togliere il velo sul fuoriclasse in prospettiva della difesa. Sulle orme di John Terry, Rio Ferdinand e Gary Cahill? Vedremo.

Il fisico longilineo, ma non troppo statuario, stimola tanta fiducia. I margini di miglioramento, soprattutto sotto l’aspetto umano, sono talmente larghi da non intravedere ancora limiti nel suo cammino di crescita.