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Un museo dell'internet foot fetish - come eravamo appassionati e innocenti

Penso di non fare troppo cortocircuito tra memoria personale e memoria collettiva, affermando che all'inizio dell'esplosione del Foot-Fetish su internet ci fu Piedi Italiani. Naturalmente questa affermazione è valida per gli italici internauti, nei pioneristici primissimi anni del terzo millennio. In lingua inglese, proveniente dagli USA, c'erano già siti a pagamento sul tema, perché lì internet si era affermato ben prima e avevano tristemente capito le innumerevoli fonti di guadagno. Ma nel web limitatamente di circolazione italiofona regnava l'amatorialità e l'improvvisazione. E Flover – queste righe vogliono essere anche un elogio di questo webmaster, capitano mio capitano – fu un grande improvvisatore.
Se andate al sito, tutto miracolamente (altra tua grandezza Flover, lo stile con cui hai messo fine alla creatura imbalsamandola...) è rimasto congelato al novembre del 2002 – e sembrano davvero essere passati così tanti, dieci, un'eternità per internet! – quando l'artefice del sito decise di fermare il cuore di quella che era diventata la prima comunità dei feticisti del piede: il forum.
Apprezzabili allora i tentativi di mettere in condivisione foto reperite da tv e riviste di personaggi famosi, assieme ai piedini di ragazze sconosciute che si erano imbattutte nel mondo foot fetish. Ricordo ancora la spasmodica ansia di visualizzare quelle foto, supplicando quei lentissimi modem. Il rischio di dover da un momento all'altro chiudere la pagina per un ingresso in stanza non desiderato, e annullare tutta la fatica di quella ingenerosa ma romantica connessione. Dicevo apprezzabili le foto... ma la vera gioia che ci faceva connettere ogni giorno a Piedi Italiani era il forum. Forse non si facevano discorsi molto diversi da altri che si possono leggere oggi, dedicati all'argomento... ma per quelli della mia generazione (ora trentenni che con difficoltà si capacitano che c'è stata un'epoca senza internet) fu la loro privata personalissima discretissima liberazione sessuale: internet apriva un mondo occultato e mostrava tutte le dimensioni considerevoli del fenomeno foot fetish. Non si era soli, non si era pochi!
Discussioni su improbabili outing, feticisti repressi e feticisti disinibiti e di successo con l'altro sesso, avvistamenti, segnalazioni, racconti veri, inventati o a metà strada... E un webmaster, Flover, che fu quasi un piedagogo – ops... pedagogo – per lo stile e il gusto, e che si stancò forse perché non aveva più il tempo di seguire la sua creatura con la cura di sempre che riteneva necessaria, preoccupato per chi abusava degli spazi concessi non vergognandosi della propria stupidità e volgarità (grande problema congenito a internet).
Andate a visitare questo sito, non ci sono molti musei così.


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