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Orecchie di elefante

Tags: sento

A volte le associazioni di idee sono spiazzanti...ma come funziona la nostra mente?! Tuttavia, proprio per il fatto che possono spiazzarci, in alcune situazioni ci risollevano, inaspettatamente, l'umore e la giornata.
Oggi improvvisamente corto circuito...dal nulla ricordi e domande, come un esercito di nemici all’assalto...lo schermo del computer si appanna, Sento fili d'acqua scendere sulle guance...oh no...sono in ufficio, c'è via vai, cose da fare e io mi sento come una madonnina lacrimante (mi immagino proprio come una statuetta di ceramica, bianca, col velo, il solco delle lacrime sul viso cesellato, le mani aperte..)...NOO...vado quatta quatta a nascondermi in bagno con la testa pesante di "Ma perché lo ha fatto?, "Ma come fa?", "Ma é successo davvero?", "Ma perché non è solo un incubo?" (come se mi piacessero gli incubi, mah)...insomma, attimi di buio. Sento solo il cuore ardere di tristezza invece di fare un falò di queste domande inutili, che mi hanno aggredita alle spalle. Ok, sono più presentabile e torno alla scrivania...devo scrivere un sms alla mia amica M..SUBITO! Fatto. Ora sa come mi sento, magari mi aiuterà a staccare la spina, a volte le basta una parola. Eccola, M. risponde in un attimo. E’ proprio lei, sensibile, generosa: mi ricorda una cosa molto bella capitatami di recente e suggerisce di concentrarmi su questa emozione positiva per scacciare i ricordi, che col tempo si allontaneranno…sì, è vero, sto pensando a una cosa bellissima…puff…svanita, sono di nuovo qui nel grigio, disarmata alle prese con l’esercito del passato e con le frecce del presente…ma ecco che, come una palla di rovi sospinta dal vento, parte l’associazione di idee. Nel flusso di coscienza, ecco come sono balenati i flash, uno dopo l'altro: "la memoria dei miei sentimenti è pachidermica, ci metterò anni a dimenticare, a voltare pagina, a farmene davvero una ragione…mmmh pachiderma…penso a elefante…elefanti visti in Uganda, con quelle orecchie enormi e sventolanti…orecchie d’elefante…orecchie d'elefante!!...mi viene in mente il self-service…"orecchie d’elefante" era il secondo di carne di oggi"..mi arresto...ma si può chiamare una pietanza con questo nome?! Nella padella delle cotolette, che io, disgustata, immagino grigie come la pelle di un pachiderma, ma probabilmente erano del solito colore dorato…mi accorgo che mi sono distratta. Mi sento sollevata, respiro. Si è spezzata la catena che mi imprigionava e i pensieri dolorosi hanno perso potere grazie a questa scarica di neuroni, questa sequenza bizzarra e incontrollata di immagini. Ora so dove sono finiti in un attimo i miei ostili pensieri e ne sono grata: sono mosche nelle orecchie giganti di un elefante africano! Spero che con i loro sussurri non lo disturbino nel calore torrido della savana e che nel suo cammino, con passo lento e ben fermo, lui li porti lontanissimo da me.



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