Get Even More Visitors To Your Blog, Upgrade To A Business Listing >>

Tunisia in moto, prima tappa : Tunisi



  Il caldo è veramente soffocante e arrivare di notte a Tunisi è un toccasana per le membra accaldate.

La nave impiega un'eternità ad attraccare al molo e le poche cose che ho con me sono già pronta da più di due ore.
Dopo un tempo che mi parve infinito si cominciò a scendere e uno dietro l'altro ci  dirigendo verso il varco doganale del porto.
La mia moto era ricoperta da un leggerissimo strato di salsedine e proprio quella roba sulla moto non la volevo.
Sfoderando il mio inglese maccheronico cerco di far capire da una guardia della guardia della dogana che avevo bisogno di acqua e lui mi manda ad una specie di baretto. 



Acquisto una bottiglia d'acqua e invece di berla mi metto con uno straccio a tentare di lavar via un po di sale dalla moto ma quasi subito capisco che era inutile e rischiavo solo di graffiare tutto.
Ormai rassegnato aspetto che il turno in dogana, che credevo arrivasse da lì a poco, ma dopo circa tre ore di attesa ero ancora li ad aspettare la gtazie di chissà cosa.

Nel frattempo mi squilla il telefono ed era il mio contatto a Tunisi, un caro amico conosciuto in Italia di nome Mohamed,che chiamava per informarsi sulla situazione dato che lui era fuori ad aspettare.
Lo aggiorno e gli dico le cose come stanno e il suo ironico sorrisino mi fa intendere che a lui è ben nota la situazione.
Alle tre e mezzo del mattino arriva il mio turno.
Una guardia un po attempata e sicuramente stufa di avvicina a mi indica i bauletto sulla moto, li apro e lui invece vuole che li tolgo e poi li apro.
Poi si mette a guardare con una piletta la moto e dopo circa cinque minuti di scrupolosa perquisizione mi fa capire che posso andare.

Finalmente posso salutare il caro Mohamed e mettermi in cammino verso casa sua che dista una trentina di chilometri dalla dogana.
Era il periodo successivo alla rivoluzione e Mohamed si premurò tanto che io capissi che se tentavano di fermarmi per strada non avrei dovuto, per nessun motivo, fermarmi e di stargli attaccato che a quella ora la strada di Tunisi non erano proprio tranquillisime sopratutto in quel periodo.
Un pò titubante mi metto in moto e faccio tesoro dei consigli di Mohamed.
Devo dire che l'atmosfera era irreale, ogni tanto si vedevano lungo la via gruppi di gente che proprio non sembravano ben disposti e alcuni arabi anche dotati di quella che a me sembrarono spranghe.
Non sono certo che fossero spranghe perché le strade non erano illuminate tutte e data la velocità, che Mohamed manteneva alta, e la stanchezza non pensai di focalizzarmi, volevo solo arrivare e dormire un po.
Finalmente arriviamo a subito parcheggio la moto nel garage e ci fiondiamo di a casa.
Finalmente una doccia e un po di riposo.
Prima di andar a dormire chiedo a Mohamed di dirmi perché diavolo quelle persone erano li in strada e armati e lui mi dice che dalla rivoluzione c'è molta anarchia e che i delinquenti ne approfittano per mettere a segno qualche rapina, mentre la polizia di guarda bene dall'essere per strada.
Saluto l'amico e mi fiondo nella camera preparata per me e tanto di spaccare il letto con un doppio salto mortale con avvitamento.
Non riesco a dormire molto ma un paio di orette fatte bene riesco a raccomolarle.
La curiosità di vedere Tunisi e troppa per riuscire a dormire di più.
Erano già le 13 e proprio volevo prendere e andar a vedere la mitica Tunisi, ma Mohamed non e affatto concorde, bisogna prima pranzare e devo dire che non la è un'idea malvagia, anzi, a rifletterci e proprio in bel po di ore che non addento qualcosa.
Mangio di gusto il Cous Cous preparato dal ristorantino sotto casa, gusto il buon the e poi decidiamo di metterci un marcia.
Sotto casa di Mohamed passa un trenino che porta a Tunisi e nei circa quaranta minuti in cui sono stato nel trenino sento una miriade di voci arabeggianti, risate e casinò che proprio era una goduria vedere tutto quel fermento, quasi subito penso a quando prendo il treno in Italia e poprio non posso dire che ci sia la stessa allegra baldoria.
Fortunatamente non mi è balenato in mente di andare in città con la moto perché il traffico è veramente folle e la auto che vedo dai finestrini del trenino di susseguono ormai ininterrotte da qualche fermata.
Eccoci a piazza Barcellona, teminale della linea del trenino e crocevia per altre destinazioni, nonché, meta per chi vuole prendere il treno per raggiungere alte località servendosi della stazione centrale di Tunisi.
È uno spettacolo, gente che va, che viene, tutti che parlano a un brusio di fondo che mi fa capire subito che questo è un paese vivo e fervente.
Percorriamo il breve tratto di strada che ci separa dal centro storico e dopo poco ci troviamo nel centro di un grande stradone al cui centro ce un bellissimo camminamento lungo un bel po di centinaia di metri.
È l'avenue di Burgiba, un luogo stupendo e anche qui pieno zeppo di persone che si godono la passegiata.
Unico neo di questa strada e la presenza dei blindati e dei soldati con i fucili spianato a difesa dei posti ritenuti sensibili.
Lo ho avuto netta la sensazione di cosa è veramente successo in Tunisia.
Mohamed mi dice che dobbiamo andare al mercato, che vuole mostrarmelo e spediti come diretto ci buttiamo dentro a questo mercato lungo chilometri e dentro cui non è difficile perdersi.
Non posso descrivere questo posto perché la varietà di colori,  di cose, di rumori e persone è veramente grandiosa ed ogni mia parola sarebbe riduttiva e non adatta alla bellezza del caos che ho visto.
Ormai sono le 16 e dopo un breve caffè in uno dei tanti bar (ecco il caffè a Tunisi non va preso perché la loro specialità è il the ma il caffè proprio no) , prendiamo un taxi che Mohamed mi porta a vedere la bellissima Sidi Bou Said.
Nel frattempo ho la possibilità di godere della guida da pazzo sfrenato del tassista.
Sidi Bou Said e proprio incantevole. È un piccolo borgo costruito su una collinetta che da sul mare ed è composto da tutte casette bianche e una miriade di piccoli negozietti che vendono souvenir.
Percorriamo le vie del posto non senza che io facessi foto e pian piano arriviamo in prossimità di un bar (che li chiamano cafè ) e davanti ad una vista stupenda della costa trangugiamo un the bello fresco che proprio ci vuole dato il sole che picchia duro.
Per un po restiamo li a scambiare due chiacchiere e intanto chiedo della famiglia a Mohamed e di come gli vanno le cose li a Tunisi.
Bene è il momento di ripartire che prima di sera Mohamed vuole che veda La Goulette e allora altro taxi e altra corsa folle verso l'infinito e oltre il tempo data la velocità del taxi.
Eccoci a La Gouletta e devo dire che non delude le mie aspettative .
Un bel abitato sul lungomare anche questo piano di persone e voci che quasi non mi stupisce più il senso di allegria che aleggia per strada.
Ovviamente non è la Svizzera e non faccio l'errore di considerarla tale; voglio dire che Tunisi è un paese ricco di contrasti e povertà e per strada si vedono ma non mi stupisce vedere un po di immondizia qua è la quando il quadro di insieme rimane meraviglioso.
Ci fermiamo all'ennesimo cafè  e prendiamo l'ennesimo the per poi andare a cenare in uno dei tanti ristorantini e devo dire che ho mangiato benissimo, ovviamente non ho chiesto maccheroni all'arrabiata, ma ho mangiato Harissa e Leblabi che per me sono il Top, il tutto accompagnato da uno splendido Tabuna (il pane tipico) e me la sono goduta proprio.
Di posti da vedere ce ne sono ancora tanto ma il tempo non è a nostro favore, dobbiamo rientrare per prendere uno degli ultimi trenini che ci riporto verso casa e allora via in un'altro taxi (che li costano pochissimo)  alla volta della stazione da dove siamo venuti.
L"indomani si parte per Tozeur e Mohamed mi dice che la strada non è proprio il massimo e che è bene riposare prima di mettersi in viaggio.
Siamo a casa e io preparo la ultime cose per continuare verso la mia seconda tappa che Mohamed mi porta ancora del the che io devo bere per non dispiacere il mio caro amico.
Saluto e vado a nanna che alla cinque parti per Tozeur, non prima di aver fumato una sigaretta con Mohamed che invece si apprestava alla preghiera.
Nel prossimo articolo vi parlo del viaggio verso Tozeur che, per me, è stato di un mitico pazzesco.


This post first appeared on MotoRaccontarr, please read the originial post: here

Share the post

Tunisia in moto, prima tappa : Tunisi

×

Subscribe to Motoraccontarr

Get updates delivered right to your inbox!

Thank you for your subscription

×